Aggiunte al progetto di comunicato congiunto delle delegazioni del PCC e del PCG (1)

Marzo 1966

Proprio come sottolineato dalle Dichiarazioni delle Conferenze dei Partiti comunisti e operai del 1957 e del 1960, occorre lottare contro il revisionismo moderno, che rappresenta il pericolo maggiore, ma allo stesso tempo occorre contrastare e sconfiggere risolutamente il dogmatismo e il settarismo che esistono all'interno dei nostri due partiti. Principalmente però bisogna lottare con decisione contro la tendenza revisionista moderna all'interno dei nostri due partiti, poiché si tratta del riflesso al loro interno delle tendenze borghesi, anticomuniste, controrivoluzionarie e antipopolari nazionali e internazionali. Se non vi si presta attenzione e non si prendono misure adeguate per vincerla, la sua pericolosità aumenterà infinitamente. Il revisionismo moderno, capeggiato dalla cricca sovietica al potere, quando ci attacca, non dice che siamo revisionisti, ma ci taccia di dogmatismo e settarismo. Così facendo, non fanno che indicare gli autentici marxisti e l'unità degli autentici partiti rivoluzionari e dei popoli rivoluzionari.

NOTE
La fonte dell'opera è Jianguo Yilai Mao Zedong Wengao (Manoscritti di Mao Zedong successivi alla fondazione della Repubblica popolare cinese), vol. XII, Casa editrice dei documenti del Comitato centrale, 1998.

1. Una delegazione del Partito Comunista Giapponese guidata dal segretario generale Kenji Miyamoto visitò la Cina fra il febbraio e l'aprile del 1966. Il progetto di comunicato congiunto fu sottoposto all'attenzione di Mao il 27 marzo. Queste aggiunte furono effettuate come reazione al fatto che il comunicato non prendeva in considerazione la lotta contro il revisionismo moderno.