Seconda lettera sulle questioni della meccanizzazione agraria, dei preparativi contro la guerra e i disastri naturali e del fare tutto per il popolo
12 marzo 1966
 
 
Compagno Shaoqi1,
ho ricevuto la tua lettera dell'11 marzo2. È molto buona la proposta di inviare nella provincia dello Hubei alcuni rappresentanti della piccola commissione di pianificazione3, i quali, insieme al Comitato provinciale, esaminino il piano quinquennale, settennale e decennale per la meccanizzazione agraria e ispezionino i luoghi dove si sta sperimentando la politica di "meccanizzazione basandosi sulle proprie forze". Propongo che tutti gli uffici regionali del CC e tutti i comitati provinciali, municipali e delle regioni autonome inviino dei rappresentanti nello Hubei per condurre uno studio congiunto. Dovrebbero bastare dai sette ai dieci giorni. Al loro rientro, tutti dovranno elaborare una bozza preliminare di piano quinquennale, settennale e decennale e dedicare qualche mese al dibattito, quindi se ne potrà riparlare alla conferenza di lavoro che si terrà approssimativamente fra agosto e settembre. Se non ci si preparerà in anticipo, temo che la discussione non avrà il giusto esito.
Ciascuna provincia, municipalità e regione autonoma deve contare principalmente sulle proprie forze. Il Centro può fornire qualche aiuto solamente in termini di materie prime e cose del genere alle località che ne scarseggiano, ma queste dovranno pagarseli, e inoltre bisognerà vedere se il Centro avrà a disposizione delle materie prime da vendere. Non è possibile che tutti si fiondino in avanti allungando le mani. Altrimenti sarà il caso di rimandare tutto e riparlarne fra qualche anno. Perciò le materie prime (l'acciaio, il ferro), le macchine utensili e i macchinari agricoli devono essere amministrati dallo Stato, mentre per quel che riguarda la produzione, a quelle località che hanno superato il piano statale (per esempio del doppio) o che hanno comunque oltrepassato la norma, è permesso trattenerne dal 30 al 50% per l'impiego locale. Senza queste misure non è possibile sviluppare l'iniziativa locale. Ai fini della meccanizzazione agraria e dello sviluppo dei prodotti dell'agricoltura, dell'economia forestale, dell'allevamento, delle attività ausiliarie e della pesca, bisogna assegnare alle località alcuni diritti per la produzione di macchine. Questi diritti per la produzione di macchine vanno assegnati solo a chi ha superato le quote, non a chi vi si è più o meno attenuto. Accollare tutto al Centro e irrigidirsi non è un buon metodo.
Questo va allacciato ai preparativi contro la guerra e i disastri naturali e alla politica del fare tutto per il popolo, altrimenti anche le località che ne hanno i prerequisiti, non si metteranno al lavoro con zelo. Al primo posto ci sono i preparativi contro la guerra: innanzitutto il popolo e i soldati devono avere cibo e vestiti, e solo allora saranno in grado di combattere, altrimenti non servirà a nulla avere le armi. Al secondo posto ci sono i preparativi contro i disastri naturali: se, per via di cattive annate, le località restano senza provviste di grano, cotone, olio e simili e si trovano a dover fare affidamento sull'aiuto materiale delle altre province, ebbene questa non è una soluzione permanente. In caso di guerra, le difficoltà sarebbero ancora peggiori. Le cattive annate in certe zone, indipendentemente dalla provincia, sono spesso inevitabili e lo sono ancora di più se si considerano più province insieme. Al terzo posto c'è il fatto che l'accumulazione statale non può essere eccessiva: dobbiamo prendere in considerazione il fatto che, ancor oggi, per una parte del popolo non ci sono razioni sufficienti e vestiti per tutti; dobbiamo prendere in considerazione il decentramento delle risorse fra tutto il popolo affinché possano essere usate in caso di guerra o disastri naturali; e, in terzo luogo, dobbiamo prendere in considerazione l'accumulazione di risorse da parte delle località affinché possano poi impiegarle per espandere la produzione. Perciò, legando la meccanizzazione agraria a questi aspetti, potremo mobilitare le masse nella lotta per l'implementazione rapida ma allo stesso tempo sicura di questo piano.
La politica agricola dell'Unione Sovietica ha sempre avuto delle falle: usano la tecnica del prosciugare lo stagno per pigliare i pesci, si staccano dalle masse, al punto che adesso si trovano in difficoltà, caratterizzata principalmente dal fatto che da tempo si sono fermati alla riproduzione semplice, ma nelle cattive annate fanno fatica pure in quella. Nel passato per un certo periodo anche noi abbiamo adottato la politica del prosciugare lo stagno per pigliare i pesci (con alti acquisti da parte dello Stato) e abbiamo visto parecchie località fare fatica nell'assicurare la riproduzione semplice nelle cattive annate. Dovrebbe servirci da perenne monito.
Adesso abbiamo lanciato la parola d'ordine dei preparativi contro la guerra e i disastri naturali e del fare tutto per il popolo (che è anche il metodo migliore per fare tutto per lo Stato, perché, come recita il vecchio proverbio: "se vi sono beni sufficienti per il popolo, com'è possibile che il sovrano non ne abbia abbastanza?"), ma per me è ancora tutto da vedere se poi riusciremo a metterla in pratica con persistenza e coscienza, perciò dobbiamo aspettare di poter valutare, in futuro, se avremo ottenuto dei risultati.
Nell'Unione Sovietica la meccanizzazione agraria non è forse stata completata fondamentalmente? E allora per quale motivo è tutt'oggi ghermita dalle difficoltà? Penso che valga la pena rifletterci.
Ti invito a dirmi se ritieni che queste idee siano realizzabili o meno. Per quel che riguarda invece i rappresentanti della piccola commissione di pianificazione che andranno nello Hubei, potrebbero andar bene i compagni Yu Qiuli e Lin Hujia4. Nel caso si decida di far inviare dei rappresentanti anche dagli uffici regionali del CC e dai comitati provinciali, municipali e delle regioni autonome del Partito, potrebbero andare il segretario responsabile per l'agricoltura e un membro della Commissione di Pianificazione. In tutto dovrebbero essere soltanto settanta persone circa a recarsi sul luogo per una riunione investigativa che durerebbe dai sette ai dieci giorni. Ti invito a considerare anche se quest'altra proposta sia fattibile o meno.

Mao Zedong
12 marzo 1966
 
NOTE
Fonti dell'opera sono Mao Zedong Sixiang Wansui (Viva il pensiero di Mao Zedong), vol. 1961-1968 e Mao Zedong Wenji (Opere complete di Mao Zedong), vol. VIII, Casa editrice del popolo, 1990.

1. Liu Shaoqi (1898-1969) era vicepresidente del CC del PCC, membro del Comitato permanente dell'Ufficio politico del CC del PCC e presidente della Repubblica popolare cinese. Incorreggibile opportunista di destra all'interno del PCC, fu identificato come il principale revisionista al potere e il "Krusciov cinese", criticato a fondo, destituito ed espulso dal Partito nel 1968.
2. Nella lettera a Mao dell'11 marzo 1966, Liu scriveva:
"Il progetto del Comitato provinciale dello Hubei del Partito per la meccanizzazione graduale dell'agricoltura e il commento del Presidente sono già stati distribuiti a tutti i compagni dell'Ufficio politico e della Segreteria, nonché alla Commissione di Pianificazione, alla Commissione economica, ai ministeri interessati ed anche ai compagni interessati dell'Ufficio per la Cina settentrionale. La questione è stata discussa alla riunione del Comitato permanente a cui hanno preso parte tutti i viceprimi ministri, nel corso della quale tutti si sono trovati d'accordo nell'incaricare prima di tutto la piccola commissione di pianificazione di toccare con mano la situazione complessiva, formulare una proposta, discuterne nuovamente a livello centrale e sottoporre la questione alla prossima conferenza di lavoro del CC, per far sì che gli sforzi delle località siano più che mai fondate sulla realtà concreta. Il compagno Zhou Enlai ha già chiesto alla piccola commissione di pianificazione di incaricare dei rappresentanti di visitare lo Hubei per analizzare, insieme al Comitato provinciale, il progetto da esso redatto e condurre innanzitutto delle sperimentazioni nello Hubei."
3. Gruppo di lavoro diretto da Zhou Enlai con l'incarico di studiare strategie economiche e gestire la progettazione dei piani quinquennali. Da non confondersi con la Commissione statale di Pianificazione.
4. Yu Qiuli (1914-1999) era primo vicepresidente e segretario generale della Commissione statale di Pianificazione; Lin Hujia (1916) era un membro della piccola commissione di pianificazione. Entrambi furono criticati durante la Rivoluzione culturale. Nel Wansui il loro nome è sostituito da una X.