Modifica e note alle Poesie del presidente Mao (1)
Aprile 1966

I

Nel giugno 1930, l'Esercito Rosso marciò da Changting (ex Tingzhou) del Fujian entrando nel Jiangxi. A luglio si mosse ancora, dal Jiangxi allo Hunan, con l'intenzione di attaccare Changsha per la seconda volta, ma invano. In quel momento il rapporto di forza fra il nemico e noi ci era sfavorevole, in quanto il nemico aveva già preso le dovute misure e attaccare Changsha era dunque sbagliato. Tuttavia, grazie alla guerra intestina che era scoppiata fra Chiang, Feng e Yan (2), nel giro di sei mesi le province meridionali dello Hunan e del Jiangxi, con l'eccezione di Changsha e Nanchang, erano perlopiù libere da nemici. Pertanto l'Esercito Rosso colse quest'occasione per attaccare e conquistare vasti territori, espandere le proprie forze e preparare le condizioni per sconfiggere la prima "campagna di annientamento" condotta dal nemico. Grazie al lavoro di persuasione condotto dal compagno Mao Zedong, alla fine i quadri dell'Esercito Rosso cambiarono il proprio piano di combattimento e divisero le truppe attaccando e prendendo Chaling, la contea di You, Liling, Pingxiang, Ji'an, Xiajiang, Xinyu e via discorrendo, contribuendo enormemente allo sviluppo dell'Esercito Rosso e della lotta rivoluzionaria dei contadini per la terra. Questa poesia esprime le eroiche emozioni e speranze espresse dall'Esercito Rosso nel corso della sua marcia (3).

II
D'accordo (4).

III
Letto.
Per Qiaomu (5).

NOTE

La fonte dell'opera è Jianguo Yilai Mao Zedong Wengao (Manoscritti di Mao Zedong successivi alla fondazione della Repubblica popolare cinese), vol. XII, Casa editrice dei documenti del Comitato centrale, 1998.
1. La raccolta di componimenti dal titolo: Poesie del presidente Mao, ricca di note e rimandi storici per ciascun componimento, fu pubblicata in Cina nel dicembre 1966. Il 5 aprile 1966, Hu Qiaomu, membro supplente della Segreteria del CC del PCC, scrisse a Mao chiedendogli il suo parere su certe questioni legate alle spiegazioni storiche.
2. Nel marzo 1930 i signori della guerra Feng Yuxian e Yan Xizhan si autoproclamarono rispettivamente comandante in capo e vicecomandante in capo di tutte le forze armate della Repubblica di Cina nel tentativo di rovesciare Chiang Kai-shek. Scoppiò così la "guerra delle pianure centrali", che durò fino al novembre dello stesso anno culminando con la resa di Feng e Yan, e che indebolì considerevolmente le forze nazionaliste.
3. Brano di accompagnamento scritto da Mao per la poesia Da Tingzhou a Changsha, composta nel luglio 1930.
4. Nota apposta a due proposte di modifica.
La prima modifica riguardava la poesia Nuotare (giugno 1956) e proponeva che i versi "Un ponte si libra nell'aria, / da nord a sud un abisso diventa strada" fossero modificati in: "Un ponte si libra nell'aria da nord a sud, / un abisso diventa strada". Non è chiaro se si tratti di una modifica per snellire il testo o per correggere possibili errori di trascrizione.
La seconda modifica, effettuata sulla base di ricerche storiche, riguardava la poesia Addio al genio delle calamità (1 luglio 1958) e proponeva che il verso "Migliaia di villaggi invasi dai fichi rampicanti e piante di draba, gli uomini morivano" fosse modificato in: "Migliaia di villaggi invasi dai fichi rampicanti e litchi, gli uomini morivano". Si tratta in realtà di un problema maggiormente comprensibile prendendo in considerazione il fatto che il carattere cinese per indicare la draba, lì, è simile (oltre che omofono) al carattere di litchi (la "ciliegia cinese"); in italiano comunque si può tradurre con "erba mala" (v. Addio al genio delle calamità, in Jerome Ch'en, Mao Tse-tung e la rivoluzione cinese, trad. Renata Corsini Pisu, Sansoni, Firenze 1966).
5. Nota apposta alla lettera di Hu Qiaomu.