Note alla lettera di Zhang Shizhao sul ritiro delle Considerazioni sugli scritti di Liu Zongyuan1
17 maggio 1966

 
 
I

Da far leggere a Liu2, Zhou3 e Deng4. Inviare al compagno Kang Sheng, consultarsi con il signor Zhang.
Una possibilità è procedere con il piano prestabilito;
una seconda possibilità è fare come chiede il signor Zhang, aspettare uno, due o tre anni, apportare delle modifiche e pubblicarlo. Entrambe le possibilità sono concretizzabili.

Mao Zedong
17 maggio 1966

 
II

Non si può fare tutto così velocemente.5
 
III

Dire così è eccessivo.6
 
IV

A dover essere criticati aspramente sono quegli elementi negativi che si spacciano per venditori di comunismo e poi rifilano carnaccia anticomunista, non gli scrittori che non sono affatto anticomunisti. Magari alcuni li si potrà criticare, ma non bisognerà concentrarsi su di loro, né "criticarli aspramente".7
 
V

Come si può arrivare a dire questo?!8
 
 
NOTE

La fonte dell'opera è Jianguo Yilai Mao Zedong Wengao (Manoscritti di Mao Zedong successivi alla fondazione della Repubblica popolare cinese), vol. XII, Casa editrice dei documenti del Comitato centrale, 1998.

1. Libro scritto nel 1965 da Zhang Shizhao su Liu Zongyuan, grande scrittore di epoca Tang esistito fra il 773 e l'819. Ciò attirò l'interesse di Mao, il quale seguì passo passo la sua ricerca ed elaborazione critica. Il libro stava per essere dato alle stampe quando, il 10 maggio 1966, Zhang scrisse a Mao chiedendo di ritirare la pubblicazione, sollecitato dallo scoppio della Rivoluzione culturale proletaria, per poter riesaminare lo scritto. Il libro fu infine pubblicato nel 1971.
Zhang Shizhao (1881-1973), letterato confuciano, ex funzionario dei governi dei signori della guerra e di Chiang Kai-shek fino al 1949, quando contribuì a negoziare la resa del Kuomintang, era membro del Comitato permanente dell'Assemblea popolare nazionale e presidente dell'Istituto centrale di ricerca sulla cultura e la storia.
2. Liu Shaoqi.
3. Zhou Enlai (1898-1976) era vicepresidente del CC del PCC, membro del Comitato permanente dell'Ufficio politico del CC del PCC, primo ministro del Consiglio di Stato e presidente del Comitato nazionale della Conferenza politica consultiva del popolo cinese.
4. Deng Xiaoping (1904-1997) era allora membro del Comitato permanente dell'Ufficio politico e segretario generale del CC del PCC e viceprimo ministro del Consiglio di Stato, principale alleato di Liu Shaoqi ed incorreggibile elemento revisionista, opportunista, controrivoluzionario e borghese. Nel 1967 fu destituito da tutti gli incarichi e inviato a rieducarsi attraverso il lavoro. Dopo reiterate autocritiche, fu riabilitato nel 1973, ma tentò nuovamente di opporsi alla linea proletaria rivoluzionaria di Mao e fu destituito nel 1976. Tornato al potere grazie alla debolezza e all'opportunismo dei successori di Mao, avviò la restaurazione del capitalismo in Cina.
5. Nota a margine delle parole di Zhang Shizhao nelle quali affermava che, allo scoppio della Grande Rivoluzione culturale, aveva "intrapreso una lotta per arrivare ad una decisione repentina".
6. Nota a margine delle seguenti parole di Zhang Shizhao: "Le mie cosiddette Considerazioni non fanno che seguire il punto di vista di Liuzi [Liu Zongyuan, lett. "maestro Liu", n.d.t.] ed i vecchi insegnamenti, ed evidentemente abbellisce l'arte e la letteratura cadaveriche della società feudale".
7. Nota a margine delle seguenti parole di Zhang Shizhao: "La pubblicazione [delle Considerazioni] in questo momento caratterizzato dal vigoroso sviluppo della nuova società, inevitabilmente provocherebbe i nuovi autori contadini che stanno maturando, sarebbe criticato aspramente e fatto a pezzetti".
8. Nota a margine delle seguenti parole di Zhang Shizhao in cui quest'ultimo diceva di essere divenuto "ostacolo al progresso delle masse. Con esse [le Considerazioni, n.d.t.], che possono a ragion veduta essere annoverate fra gli obiettivi di questa Grande Rivoluzione culturale, pur senza volerlo sono caduto nel mezzo della linea nera antipartito e antipopolare e per questo devo essere punito severamente".