Vedrò finanziata dai magnati capitalisti come Enel, Eni, Google e Bombardier
Letta costretto a chiudere la sua fondazione per “conflitto di interessi”
7 membri del governo su 23 sono affiliati a Vedrò

Che Enrico Letta sia intrallazzato con ampi settori del mondo capitalista è cosa nota ma ora esce confermato dalle recenti indagini giudiziarie che hanno dato un colpo durissimo alla credibilità del progetto Mose di Venezia e nell’ambito delle quali i magistrati hanno inviato la Guardia di finanza a perquisire la sede di VeDrò, ossia la fondazione politica fondata da Letta e Alfano nel 2005 e frequentata da manager, imprenditori, politici, artisti, magistrati, sportivi e molto altro ancora.
Questa risulta finanziata da enti pubblici, semipubblici e privati ed i contributi annui che vanno alla fondazione ammontano a circa 800.000 euro annui da parte di Enel, Eni, Autostrade per l’Italia, Lottomatica, Sisal, Hbg, Vodafone, Sky, Telecom Italia, Nestlè, Google e Bombardier, e si fanno solo i nomi più importanti. 
Si tratta in alcuni casi di aziende privatizzate che derivano da monopoli pubblici come Enel, Eni, Autostrade per l’Italia, Lottomatica e Telecom Italia che hanno un rapporto ancora stretto con la politica e che finanziano con cifre ridotte sia la destra che la sinistra borghese per ragioni di evidente tornaconto politico, ovvero per condizionare le scelte di governo agli interessi privati, e non è certo una novità nel sistema capitalista: d’altra parte questi gruppi economici, dopo avere fatto ottimi affari negli anni ’90 quando lo Stato letteralmente svendette la maggior parte degli enti pubblici economici, sono ancora interessati ad ulteriori privatizzazioni, ed in questo trovano terreno fertile in Enrico Letta il quale ha ripetutamente dichiarato anche prima di salire al governo che è indispensabile ampliare ulteriormente le privatizzazioni con altri pezzi di Eni, Enel e Finmeccanica, ossia riducendo ulteriormente la presenza di azionariato pubblico in tali aziende.
Anche altre grosse imprese capitalistiche poi come Vodafone, Sky, Nestlè, Google e Bombardier non disdegnano certo i favori che il governo Letta potrà assicurare loro finanziando la sua fondazione.
Certo più imbarazzante per Letta è il finanziamento che a VeDrò hanno concesso a piene mani a partire dal 2010 multinazionali del gioco d’azzardo come Lottomatica e Sisal oltre che grandi aziende come Hbg che stanno diffondendo sempre di più la cultura del gioco tra le sempre più disperate masse popolari italiane, tanto che la ludopatia e la dipendenza dai giochi è ormai ampliamente riconosciuta dagli psicologi come una vera e propria forma di intossicazione psicologica favorita dalle più recenti normative che hanno dato campo libero anche alle aziende private concessionarie: è certo il finanziamento di 15.000 euro a VeDrò da parte di Hbg come è certo il versamento di 20.000 euro da parte di Sisal, a conferma del fatto che la persona ed il governo di Enrico Letta, come tutti i politicanti borghesi ed i relativi governi, è interamente nelle mani dei più potenti e spregiudicati gruppi capitalistici compresi quelli che con tutta evidenza - come quelli legati al gioco d’azzardo - fanno fortuna approfittando della disperazione che la crisi economica getta nel proletariato italiano e non solo.
Di fronte alla scandalosa notizia inerente la sede della fondazione che a luglio è stata perquisita dalla Guardia di Finanza per verificare la correttezza di alcuni finanziamenti ricevuti, Letta e Alfano hanno subito annunciato la chiusura della fondazione "per evitare situazioni di conflitto di interessi".
In realtà la fondazione, che rappresenta una vera e propria lobby politica, si può dire che ormai ha raggiunto i suoi massimi obiettivi dal momento che oltre a Letta e Alfano ben altri 5 membri di VeDrò, in tutto 7 membri su 23, fanno parte dell'Esecutivo con alla testa i ministri Nunzia De Girolamo, Beatrice Lorenzin, Andrea Orlando, Josefa Idem e Filippo Patroni Griffi. Ma anche Monica Nardi, responsabile media di VeDrò e oggi responsabile comunicazione del premier e Matteo Renzi che fino a poco tempo era assiduo frequentatore di VeDrò.
Altro che “rete di scambio di conoscenza formata da più di 4.000 persone: professori universitari, imprenditori, scienziati, liberi professionisti, politici, artisti, giornalisti, scrittori, registi, esponenti dell’associazionismo" come si legge nel sito web!
Questo è lobbismo politico della peggior specie.
 

27 novembre 2013