Congresso SPI-CIGL a Catania
Schembri relatore per la seconda mozione chiede lo sciopero generale di otto ore con manifestazione nazionale a Roma
Consensi e applausi tra i pensionati
Lanciata la proposta del Sindacato delle lavoratrici e dei lavoratori, delle pensionate e dei pensionati

Dal corrispondente della Cellula “Stalin” della provincia di Catania
Il 16 gennaio, presso la Camera del Lavoro di San Giovanni La Punta si è tenuto il congresso locale dello Spi-CGIL. Una cinquantina i partecipanti a rappresentare circa 500 pensionati iscritti. Il relatore della I mozione, Oliveri, ha parlato, in un discorso di forte denuncia, delle gravissime condizioni in cui sopravvivono i pensionati, i disoccupati, precari, giovani, forte della sua esperienza di volontario del CAF (Centro Assistenza Fiscale). Oliveri ha lanciato delle critiche ai governi passati e presenti. Sullo stesso tono l'intervento di Giovanni Foti, segretario dello SPI-CGIL di San Giovanni La Punta. È intervenuto il compagno Sesto Schembri, relatore della II mozione, che, dopo aver apprezzato la dura denuncia di Oliveri sulla macelleria sociale procurata dai governi passati e dal governo presente, ha svolto una riflessione sul fatto che la crisi non è caduta dal cielo, ma ha le sue cause nel sistema capitalista, nella ciclicità della sua economia, nelle logiche di mercato, nelle politiche dell'Europa imperialista che scarica tutto il peso della crisi sulle masse popolari. Non sono stati gli operai, i pensionati, i disoccupati responsabili di questa crisi. Tutto quello che vediamo intorno a noi è prodotto da operai, mentre i padroni si impossessano della ricchezza prodotta dai lavoratori. L'unico modo per cambiare il sistema è abbatterlo, instaurando la società socialista. Il compagno ha continuato criticando il governo Letta-Alfano e i governi passati che sono tutti al servizio del capitalismo, della grande finanza e scaricano tutto il peso sulle masse popolari, ma ha anche dato le giuste responsabilità all'operato dei vertici del sindacato inadeguati a fronteggiare l'attacco dei governi al servizio del capitale, sottolineandone le responsabilità storiche che ci hanno condotti agli attuali livelli di attacco ai diritti dei pensionati: “Bisogna appoggiare ha continuato il compagno - la seconda mozione 'Il sindacato è un'altra cosa', ma – ha argomentato – bisogna andare anche oltre. Dobbiamo organizzarci per costruire un grande sindacato delle lavoratrici e dei lavoratori, delle pensionate e dei pensionati, fondato sulla democrazia diretta, con il potere sindacale e contrattuale in mano alle assemblee generali dei lavoratori e dei pensionati. L'obbiettivo è di costruire un unico, grande sindacato, basato sulla democrazia diretta perché i lavoratori hanno tutti il medesimo interesse. Sono i padroni che vogliono i lavoratori divisi per far perdere loro forza e potere contrattuale e asservire i sindacati ai loro interessi”. Il compagno ha concluso leggendo l'articolo pubblicato su “Il Bolscevico” un anziano su due non riesce ad arrivare a fine mese, insistendo sulla parola conclusiva dell'articolo che rilancia la linea del Partito sull'argomento: “Ci chiediamo cosa aspettino i sindacati confederali e i sindacati di base ad indire lo sciopero generale di 8 ore, unitario con manifestazione nazionale a Roma, per fermare la macelleria sociale di Letta-Alfano, avallata da Napolitano”. Questa richiesta finale, come tutto l'intervento, hanno riscosso consensi tra i pensionati che hanno applaudito il discorso.
Nella sua conclusione Giovanni Foti, certo rispondendo al relatore della seconda mozione, ha sostenuto che il sindacato ha fatto tutto il possibile per opporsi alla macelleria sociale. Pare abbastanza possibile che abbia vinto la prima mozione, ma il risultati definitivi si avranno entro pochi giorni.
 

22 gennaio 2014