Denunciati dal documento due
Brogli dei seguaci della Camusso al Congresso CGIL in Campania
Anche in Toscana la Rete 28 Aprile chiede di poter controllare i verbali di molte assemblee

 
Tira una brutta aria alla Cgil campana. Oramai non ci sono solo sospetti. I dati di molte assemblee sono talmente poco credibili che i rappresentanti del documento congressuale numero due hanno indetto una conferenza stampa nei locali della Camera del Lavoro di Napoli dove hanno accusato di brogli i sostenitori della Camusso. Le accuse non riguardano qualche caso isolato ma praticamente tutte le assemblee dove non è stato possibile avere dei delegati del documento alternativo a controllare l'affluenza e lo spoglio delle schede. In questi casi i votanti raggiungono quasi sempre il 100% degli aventi diritto e tutti voti per la Camusso, una discrepanza abissale con le altre, dove non si supera mai il 20% e alcune volte vanno completamente deserte e comunque sia “il sindacato è un altra cosa” prende intorno al 10%.
I sospetti maggiori ricadono sullo Spi, il sindacato dei pensionati. In certi casi non sono state fatte neanche le assemblee e gli iscritti hanno messo la scheda nell'urna senza sapere neanche cosa avevano votato, sempre ammesso che tutte le schede siano state compilate da pensionati e non da funzionari della Cgil sostenitori della Camusso. Ci sono anche casi eclatanti come quello avvenuto a Caivano, in provincia di Napoli, dove il padre pensionato di un delegato della mozione due ha votato per il documento alternativo ma poi nel verbale del congresso locale dello Spi non risulta aver preso neanche una preferenza.
Anche nei luoghi di lavoro non si scherza. All'ospedale Cardarelli del capoluogo partenopeo durante le votazioni c'è stato il “miracoloso” raddoppio degli iscritti. In molte fabbriche della regione i seggi sono rimasti aperti giorni e giorni, specialmente dove ci sono i turni, oppure nella logistica dove i lavoratori sono sempre fuori sede. Qui non c'è stato alcun controllo e guarda caso il documento della segreteria ha preso maggioranze stratosferiche. Anzi, quando qualcuno ha provato ad avvicinarsi alle urne per controllare è stato malamente allontanato. Nella conferenza stampa è stato annunciato il ritiro dei rappresentanti della mozione due dalla commissione di garanzia perché questa decide a maggioranza e senza dover motivare l'esito, così ogni tentativo di oppugnare i risultati è vano.
Ma non si deve pensare che questa situazione sia circoscritta alla Campania anzi. Sospetti di brogli, in molti casi certezze, ci sono in tutta Italia e non è neanche la prima volta che succede. In Lombardia ci sono stati molti ricorsi e così anche in Toscana. Nella provincia di Pisa un nostro compagno aveva già denunciato sospetti su alcuni congressi di base dalle pagine del Bolscevico. Sospetti certamente non campati per aria se i sostenitori del documento di Cremaschi hanno ritenuto di inoltrare richiesta di verifica dei verbali di svariate assemblee. Ma anche in questo caso è stato risposto di no, con tono arrogante e intimidatorio.
Questa vicenda rientra a tutti gli effetti nella questione della rappresentanza e della democrazia nel sindacato e nelle fabbriche che si protrae da tempo e scoppiata in tutta la sua drammaticità proprio alla vigilia del 17° congresso della Cgil. L'accordo capestro sulla rappresentanza, la richiesta di espulsione di Landini da parte della Camusso, l'aggressione a Cremaschi all'attivo regionale lombardo Cgil a Milano dimostrano che i dirigenti sindacali non hanno alcuna intenzione di tollerare il dissenso, allargare la democrazia e la partecipazione bensì restringerli, allineandosi alla strategia antidemocratica e antioperaia di attacco finale ai diritti dei lavoratori portata avanti dai governi e da Confindustria in questi anni.

26 febbraio 2014