Al congresso di base della CGIL – Settore Servizi al Cittadino del comune di Milano
Forte e applaudito intervento di Cristina in appoggio alla mozione 2

Pubblichiamo qui di seguito l'intervento della compagna Cristina all'assemblea congressuale di base CGIL del Settore Servizi al Cittadino del Comune di Milano in appoggio alla mozione 2 tenutasi presso la sala Di Vittorio della Camera del Lavoro metropolitana di Milano il 18 febbraio 2014.
Nonostante alla votazione finale sia prevalsa la mozione 1, grazie soprattutto alla tattica landiniana degli emendamenti “migliorativi” a quest'ultima, l'intervento della compagna stato comunque largamente applaudito e apprezzato anche più dell'intervento del relatore ufficiale della mozione 2. La mozione 2 ha ottenuto 7 voti.
 
Compagne e compagni colleghe e colleghi permettetemi innanzitutto di esprimere la mia solidarietà a tutti i lavoratori, disoccupati, ai precari ai pensionati alle loro famiglie, su cui si è abbattuta l'attuale crisi economica, la peggiore dal dopoguerra ad oggi.
L'Europa di oggi è un paradiso per i ricchi, l'Europa delle multinazionali, delle banche, dei capitalisti, dei guerrafondai. I governi nazionali che ne fanno parte, rappresentano gli interessi economici, politici e militari dei parassiti sfruttatori dei popoli. I governi che si sono succeduti di “centro-destra” “centro-sinistra” hanno sperperato miliardi di euro per le missioni di guerra, per la corsa agli armamenti, per regalare soldi pubblici alle scuole ed ospedali privati, alle banche e alla chiesa cattolica, per le pensioni d'oro dei parlamentari, le truffe allo Stato, i vitalizi, il finanziamento pubblico ai partiti e centinaia di magagne di questo genere. Da questo si capisce chiaramente da dove viene il debito pubblico in Italia e che i governi Berlusconi, Monti, Letta-Alfano hanno scaricato sui lavoratori e le masse popolari attraverso tasse e una politica di lacrime e sangue. La conseguenza di questa crisi economica è stata la chiusura della maggior parte delle aziende e la caduta verticale dell'occupazione in tutti i settori lavorativi. La politica dei governi di cui parlavo ha ridotto larghe fasce di lavoratori e pensionati alla fame e alla miseria, mentre il 10% della popolazione ha visto crescere del 7% la propria ricchezza.
A questo punto credo che sia giunto il momento di riflettere su tutto ciò che è peggiorato dall'ultimo congresso di 4 anni fa, per vedere e capire anche se la confederazione unitaria di CGIL CISL e UIL ha cercato di fare qualcosa che potesse impedire l'aggravarsi della situazione. Io credo che CISL e UIL hanno fatto piuttosto qualcosa per aggravare la situazione, dimostrandosi filopadronali, non solo quando hanno cercato di isolare la FIOM-CGIL, facendo gli accordi separati con il manager della FIAT Marchionne che peggiorano i diritti dei lavoratori metalmeccanici, ma anche quando si sono accordati col ministro Sacconi del governo Berlusconi e la FIAT sull'allegato lavoro che stabiliva per legge la deroga del contratto nazionale di lavoro in senso peggiorativo, svuotandone il contenuto principale.
Anche la CGIL che prima aveva contestato gli accordi separati, alla fine ha iniziato a percorrere la stessa strada di CISL e UIL, firmando gli accordi peggiorativi del 28 giugno 2011 e del 31 maggio 2013, facendo una scarsa opposizione quando la Fornero ha innalzato l'età per la pensione e quando stato controriformato l'articolo 18 con la clausola che consente alle imprese di licenziare per motivi economici. Inoltre non ha saputo condannare le spese militari e le missioni di guerra e ha fatto scarsa opposizione alla politica di austerità della Troika europea.
LA CGIL nazionale anziché legarsi al carro dei crumiri CISL e UIL, doveva coinvolgere nelle sue decisioni tutte le strutture territoriali confederali e settoriali, compresi i lavoratori nelle assemblee generali, sindacali d'azienda per discutere con loro e stabilire la linea di condotta nei confronti di CISL e UIL, delle controparti padronali e del governo. Invece ha privilegiato la concertazione, invitando i padroni persino alla festa del 1° Maggio, la Festa internazionale dei lavoratori e non degli sfruttatori. Mi auguro che tutta la CGIIL rifletta e faccia autocritica per non commettere più errori del genere.
Intanto desidero porre all'attenzione dei presenti una serie di proposte e rivendicazioni sindacali importantissime che i nuovi dirigenti sindacali eletti a questo congresso dovrebbero portare avanti.
Il lavoro è prioritario. Dobbiamo lottare affinché lo Stato finanzi le opere pubbliche necessarie, come la manutenzione delle scuole fatiscenti, la ristrutturazione dei centri storici, la viabilità e tutte le opere necessarie alla popolazione, che non sono certo la TAV, l'EXPO e le altre decantate grandi opere.
Dobbiamo costringere i governi a ritirare i soldati italiani da tutte le missioni di guerra, in quanto nessuno sta minacciando l'Italia e ogni popolo deve essere sovrano e indipendente e che possa risolvere i sui problemi senza interventi militari dall'esterno. Inoltre dobbiamo far sì che il governo italiano tagli le spese militari per gli armamenti e spenda i soldi per i servizi come sanità scuola, ricerca scientifica, lavoro, assistenza ai disabili. Dobbiamo lottare affinché gli aumenti salariali dei lavoratori siano contrattati senza essere vincolati all'inflazione programmata dal governo e per difendere il contratto nazionale di lavoro senza permettere nessuna proroga al ribasso. Dobbiamo difendere il diritto di sciopero e quando non otteniamo niente passare a forme di lotta più incisive tramite le quali possono essere conquistati veri ed effettivi avanzamenti sociali come ad esempio ci ha dimostrato la lotta dei ferrotranviari genovesi. Nel pubblico impiego il contratto nazionale è fermo al 2009 a causa della mancanza dell'organizzazione di una incisiva ed efficace lotta dei lavoratori. La CGIL deve essere autonoma dai partiti, dai governi e dalle Giunte comunali. L'unità sindacale con la CISL e la UIL non deve essere a tutti i costi ma solo se c'è un'intesa sulla piattaforma contrattuale e altri obbiettivi da raggiungere nell'interesse dei lavoratori e delle lavoratrici, dei pensionati.
Dobbiamo rivendicare il lavoro a tempo pieno per tutti e a parità di diritti tra uomo e donna. La pensione deve essere riportata a sessanta anni di età. Dobbiamo fare ripristinare l'articolo 18 senza togliere una virgola del suo contenuto originale.
Lottare per il ripristino della scala mobile, per difendere salari e pensioni dall'erosione dell'inflazione, determinata dall'aumento dei prezzi e dell'IVA.
Dobbiamo estirpare con la lotta il cancro della privatizzazione di tutti i servizi.
Dobbiamo batterci contro i finanziamenti pubblici alle scuole private e per il finanziamento della scuola pubblica.
Per l'espropriazione e la nazionalizzazione senza indennizzo della FIAT, dell'ILVA di Taranto, Telecom, Alitalia, i grandi ospedali come il San Raffaele.
Sul reddito di cittadinanza non mi trovo d'accordo!. Tale provvedimento fiacca la lotta per il lavoro e indebolisce lo spirito dei lavoratori, li umilia e li fa sentire inutili. I lavoratori devono lottare per un vero cambiamento economico, sociale e politico e per il lavoro a tempo pieno e sindacalmente retribuito e tutelato con paritdi diritti tra uomo e donna .
Occorre lottare affinché chi più ha più paghi e chi guadagna meno paghi meno.
Bisogna rispettare la volontà degli italiani, espressa attraverso il referendum sul finanziamento pubblico ai partiti, volontà calpestata dagli stessi partiti di governo e opposizione. Il finanziamento pubblico ai partiti va tagliato subito.
Dobbiamo lottare affinché le pensioni e gli stipendi d'oro dei parlamentari e di tutti i politici siano abbassati al livello che corrisponda al triplo della paga mensile di un operaio medio. Lo stesso valga per i manager delle imprese pubbliche e private.
Purtroppo per portare avanti queste rivendicazioni abbiamo bisogno di un sindacato diverso da quello attuale.
Ho scelto di appoggiare il documento 2 solo perché mi sento maggiormente rappresentata da esso. Tuttavia a mio avviso non sufficiente a risolvere i problemi del sindacato e dei lavoratori. Per essere vincenti occorrerebbe dare vita ad un solo sindacato delle lavoratrici e dei lavoratori delle pensionate e dei pensionati. Un grande sindacato le cui caratteristiche sono: unità sindacale di tutti i lavoratori dipendenti e di tutti i pensionati a basso reddito, la gestione della vita del sindacato fondata sulla democrazia diretta che significa dare il potere sindacale e contrattuale alle assemblee generali dei lavoratori e dei pensionati, il che comporta tra l'altro la possibilità di revoca in ogni momento dei delegati e dei dirigenti non più riconosciuti come tali dalla base. Un sindacato che assuma una piattaforma rivendicativa che abbia come scopo la conquista di migliori condizioni di vita e di lavoro, rifiuti a livello di principio la concertazione e il “patto sociale” con le controparti, governo e padronato, poiché è solo con l'uso di tutti i metodi di lotta a disposizione che si possono ottenere reali conquiste sociali
In conclusione vi invito a votare per il documento 2. Grazie a tutti.
 

5 marzo 2014