Contestazioni di massa a Napolitano durante la visita a Catania
Combattiva partecipazione del PMLI

 
Dal corrispondente della Cellula “Stalin” della provincia di Catania
Il 26 febbraio si è svolto un combattivo corteo contro la presenza a Catania di Giorgio Napolitano, promosso da Catania Bene Comune. Tra i presenti in piazza PMLI, PRC, M5S, Comitato NO MUOS, i Forconi, il coordinamento nazionale infermieri-Regione Sicilia, alcuni esponenti del movimento “Vite Sospese”, per le cure con le staminali. Assente SEL che che non ha condiviso “né le modalità, né l'impostazione” della manifestazione.
In un centro storico blindatissimo che rende evidente il clima da regime neofascista l'appuntamento era in piazza Roma nella prima mattinata. Il corteo che alla partenza contava diverse centinaia di manifestanti si andava ingrossando mentre attraversava le strade del centro storico di Catania: man mano si aggiungevano studenti, lavoratori e disoccupati con tanta la rabbia contro le istituzioni borghesi e i suoi rappresentati. Il corteo attraversava via Etnea, fermandosi in piazza Stesicoro affollata di manifestanti, dove gli organizzatori hanno tenuto comizi volanti sulla disoccupazione, le periferie abbandonate, l'emigrazione, il precariato, la crisi che ha investito Catania. Un rappresentante del comitato di lotta NO MUOS ha chiamato in causa le gravissime responsabilità del governo nazionale e di altre istituzioni nel progetto. I presenti sono stati invitati a partecipare alla manifestazione che si sarebbe svolta il 1 marzo a Niscemi. E' stata espressa solidarietà ai migranti rinchiusi nel mega CARA di Mineo, in provincia di Catania: 4mila, più del doppio di quelli che la struttura potrebbe ospitarne.
Negli interventi si è parlato anche dei previsti licenziamenti di circa 324 operai alla St. Micron. Questi ultimi in occasione della discesa a Catania di Napolitano hanno stilato un documento in cui denunciano: “Non siamo merce di scambio. Governo e St. si assumano le proprie responsabilità”.
Nel corso degli interventi sono state accusate, inoltre, le politiche di “austerità” dell'UE e il ruolo di copertura di Napolitano ai provvedimenti di macelleria sociale presi dai governi Letta, Berlusconi e Monti.
Il corteo è ripreso per concludersi all'ex-monastero dei Benedettini, dove sarebbe arrivato Napolitano. Nel cortile dell'ex-convento sono state lanciate le parole d'ordine: “Napolitano, NO Austerity!” e “Il debito è vostro il mondo è nostro”, “Napolitano e Renzi Go Home (tornatevene a casa)”. Il presidente della repubblica è stato costretto ad entrare da una porta secondaria per evitare la manifestazione.
In manifestazione c'era una Catania che urlava che non ce la faceva più. Disoccupati, precari, cassintegrati, pensionati, artigiani, agricoltori in ginocchio, migranti, studenti con un futuro d emigrazione, senza casa non potevano certo applaudire Napolitano.
Il PMLI è stato presente alla manifestazione con la bandiera, diffondendo alcuni recenti volantini del Partito, contribuendo ad animare una bella giornata di lotta su obbiettivi comuni.

5 marzo 2014