Criminali raid israeliani contro villaggio palestinese
Decine i feriti

 
Il villaggio palestinese di Ein Hijleh, in Cisgiordania, è uno dei tanti nella valle del fiume Giordano nei quali la popolazione è stata costretta dagli occupanti sionisti a abbandonare le proprie case nel quadro della pulizia etnica e della annessione forzata di porzioni di territorio delimitate dall'illegale muro costruito dal regime di Tel Aviv. Ai primi di febbraio numerosi attivisti organizzati dai Comitati popolari palestinesi erano rientrati nel villaggio, avevano riparato alcune abitazioni e allestito fra le altre una mensa e un locale dedicato ai dibattiti facendone un centro di riferimento per le iniziative palestinesi. Il 6 febbraio era in programma una manifestazione di tutte le realtà popolari impegnate contro l’occupazione e la costruzione del muro in Cisgiordania alla quale partecipavano alcune centinaia di manifestanti provenienti dalla cittadina di Nabi Saleh e da altri villaggi dove la settimana precedente si erano tenute analoghe proteste.
Nella notte sono arrivati anche i soldati israeliani che, una volta bloccate le vie di accesso al villaggio, hanno fatto irruzione lanciando granate assordanti e caricando i manifestanti palestinesi, agguantati, portati fuori, caricati a forza su autobus e portati a Gerico dove venivano rilasciati. Svuotato il villaggio, i soldati di Tel Aviv hanno distrutto tutti gli edifici riparati dai palestinesi. Il bilancio del raid sionista contro il villaggio era di una quarantina di manifestanti feriti.
Allo sgombero forzato del villaggio di Ein Hijleh i Comitati popolari palestinesi rispondevano dando subito occupando un altro villaggio, questa volta costruendo un accampamento di tende, Al Joula sem​pre nella valle del Gior​dano per riaffermare il diritto dei pale​sti​nesi sulla loro terra espropriata a favore dei sempre più grandi insediamenti dei coloni sionisti. Tra l'altro Al Joula è stato sim​bo​li​ca​mente eretto vicino al “cimi​tero dei numeri”, il nome col quale è noto il luogo dove sono sepolti diversi pale​sti​nesi morti in azioni armate contro gli occupanti e iden​ti​fi​cati solo con un numero dalle auto​rità israeliane.

5 marzo 2014