Galletti (UDC): all’ambiente uno sfegatato nuclearista, privatizzatore e nemico dell’acqua pubblica

Commercialista, bolognese di 52 anni, Gianluca Galletti, neo ministro dell'Ambiente e della Tutela del territorio e del mare nel governo del Berlusconi democristiano Renzi dal 22 febbraio scorso, è da sempre legato all’UDC di Pierferdinando Casini.
Dal 1999 al 2004 Galletti è stato assessore al bilancio della prima ed unica giunta di “centro-destra” del comune di Bologna, quella del neopodestà Giorgio Guazzaloca. È stato consigliere comunale a Bologna dal 1990 al 2009; componente dell’Alta commissione di studio, organo ministeriale per la riforma della finanza pubblica dal maggio 2003 all’aprile 2005; consigliere regionale dal 2005 al 2006.
Dal 2008 è vice capogruppo vicario dell'Unione di Centro alla Camera dei Deputati, candidandosi due anni dopo, nel 2010, alle elezioni regionali come governatore della regione Emilia-Romagna sempre per l'Unione di Centro, le perde ottenendo un misero 4,2%. Durante la campagna elettorale, non perde occasione per schierarsi dalla parte di coloro che rivogliono il ritorno al nucleare. Intervistato si dichiara favorevole alla localizzazione della produzione di energia nucleare in Emilia-Romagna. Con la nuova e ultima legislatura, nel marzo 2012, diventa vicepresidente dell’UDC alla Camera e nell’aprile successivo capogruppo del suo partito subentrando a Casini. La sua carriera politica non si limita soltanto alla presenza nel parlamento nero, ma va oltre, al punto che, nel maggio 2013, viene nominato Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Istruzione nel governo Letta-Berlusconi.
Familista e oscurantista, dichiarava nel 2010 relativamente all’accesso ai servizi sociali da parte delle famiglie: “Io nell’accesso ai servizi chiederei un correttivo a favore delle coppie sposate. I diritti per i conviventi all’emiliana hanno dimostrato di non funzionare nei fatti”.
Nutrito è il suo curriculum nel campo delle società per azioni che gestiscono beni essenziali e fondamentali che vanno dall’acqua ai rifiuti, passando per l’energia e i servizi pubblici locali. Un feroce intento privatizzatore che ha sempre covato nelle politiche portate avanti da Galletti: non a caso le società da lui gestite o cui ha partecipato hanno aumentato le bollette dell’acqua e i servizi sociali. Sull’acqua si registra una delle sue battaglie più decise per darne la gestione direttamente a società per azioni, al punto che in Emilia-Romagna è stato fra coloro che si è opposto nella maniera più decisa alla vittoria referendaria per l’acqua pubblica nel 2011. Infatti, per Galletti il profitto delle società per azioni valeva più del mantenere pubblica l’acqua per le masse popolari: non a caso il suo partito è sempre stato vicino al principale azionista della multinazionale Acea, la famiglia Caltagirone, pescecani in ascesa nel settore acqua e rifiuti. Così spiega le sue idee tipicamente capitaliste Galletti: “Nessuno fa niente per il ritorno economico sotto forma di remunerazione del capitale investito i privati lo chiederanno e anche il pubblico se investe ha bisogno di remunerare quel capitale investito”. Sul tema della tariffa dell’acqua e sui profitti per i gestori il neo ministro per l’ambiente parla di “interessi finanziari” che devono essere soddisfatti, probabilmente dal governo di cui lui fa parte: “se l’acqua la gestisce il pubblico siamo in un regime di monopolio, ed è vero quello che gli economisti ci insegnano da decenni, nella concorrenza il prezzo è più basso, la qualità è migliore, il monopolio gonfia la rendita del monopolista”. In realtà l’acqua rientra nei diritti naturali, essenziali, fondamentali per la popolazione e che solo le perverse politiche del capitalismo hanno portato a privatizzarla dagli anni Novanta del secolo scorso in poi. Una vocazione privatizzazione, quella di Galletti, che riguarderà anche la gestione urgente dei rifiuti a Roma e delle bonifiche in Campania: già scontata la partecipazione del gruppo Caltagirone o di altre società private pronte, come avvoltoi, ad accaparrarsi la grande fetta della gestione privata di rifiuti, bonifiche e acqua per fare affari d’oro ai danni delle masse popolari?
 
 

12 marzo 2014