Aveva peraltro pilotato l’attacco alla lira e sponsorizzato la “rivoluzione arancione” in Ucraina
Il magnate speculatore Soros terzo azionista delle Coop

 
È di qualche giorno la clamorosa notizia relativa all’entrata nella Lega delle Cooperative del magnate della speculazione, l’americano George Soros, che entra esattamente nella “Igd”, ossia il fondo di gestione immobiliare proprio controllato dalla Lega. Infatti, il fondo Quantum Strategic Partners (gestito da Soros Fund Management), ha acquistato una quota pari al 5% di Igd società immobiliare specializzata nel settore commerciale, diventando il terzo azionista della società. Una operazione a primo acchito strana, che arriva poco dopo l’annuncio della nomina nel governo del Berlusconi democristiano Renzi da parte dell’ex dirigente del PCI revisionista Giuliano Poletti, già re indiscusso dell’ultimo decennio proprio delle Coop, a Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali. Dopo pochi giorni l’annuncio di Soros, associato a un fondo immobiliare delle Coop specializzato in centri commerciali e ipermercati (1,9 miliardi di euro il patrimonio stimato), tenuto conto che fanno gola allo speculatore (e non solo a lui) i nuovi grattacieli per uffici direzionali, l’edilizia di lusso e, per l’appunto, i centri commerciali. Il sontuoso patrimonio della Igd è costituito da 19 tra ipermercati e supermercati, 19 tra gallerie commerciali e retail park, 1 city center, 4 terreni oggetto di sviluppo diretto, 1 immobile per trading e 7 ulteriori proprietà immobiliari.
Particolarmente significativo il silenzio non solo dei manager delle Coop, ma anche dello stesso ministro Poletti che non ha commentato approfittando del fatto che la notizia non ha avuto il richiamo che meritava o è stata abbuiata e coperta da più di un quotidiano nazionale. Di sicuro c’è che le Coop si intersecano con il capitale finanziario speculativo in un pericoloso gioco che di fatto le smaschera come imprese capitalistiche finalizzate al massimo profitto esattamente come ogni altra azienda capitalistica. Laddove specula la grande finanza per la classe operaia e i lavoratori non c'è nulla di buono.
In risposta a questa operazione interviene la copertura direttamente dal presidente della Coop Italia, ossia Marco Pedroni che afferma candidamente: “le cooperative possono svolgere un ruolo economico e sociale anche in mercati di alta competizione come quello della distribuzione, della produzione di beni di largo consumo, dell’agro-alimentare, delle costruzioni. Soros è diventato il paladino di un capitalismo più responsabile” (sic!).
Soros, che è stato responsabile nel passato meno recente (1992) del gravissimo attacco speculativo alla lira ed è attualmente un dei maggiori finanziatori dei partiti politici ucraini filoccidentali e filoeuropei e antirussi, non crediamo proprio che rinuncerà a pretendere i massimi profitti e dividendi della Coop né si limiterà ad accontentarsi di quel “valore sociale superiore a quello individuale” di cui ciancia ipocritamente Pedroni.
Alla faccia dell’articolo 45 della Costituzione che annuncia (ma bisognerebbe dire, annunciava) che la “Repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata”. Un articolo totalmente smentito da operazioni come quella di Soros che conferma che della Costituzione del '48 e dei suoi “principi” democratico-borghesi non rimane ormai che l’ombra o il nulla.
 

12 marzo 2014