Un altro caso Scajola
Carrai pagava l'affitto a Renzi e faceva carriera
Uno scandaloso conflitto di interessi: all'epoca Carrai era ad di Firenze Parcheggi, partecipata del Comune di Firenze. Carrai lo sosteneva e finanziava e Renzi ripagava aiutandolo sulle poltrone che contano, come il cda della Cassa di Risparmio

Redazione di Firenze
La procura di Firenze ha aperto un fascicolo, per ora senza ipotesi di reato, sui rapporti fra Matteo Renzi e Marco Carrai. Il punto di partenza dell'indagine è il fatto che dal 2011 per quasi tre anni Renzi ha avuto la residenza in un appartamento di via degli Alfani di cui Carrai pagava l'affitto, precisamente un attico al numero 8, due portoni prima della Cooperativa sociale Il Borro, quella che, l’estate scorsa, fu al centro delle inchieste sulle escort portate a Palazzo Vecchio. In quel periodo Carrai era ad di Firenze Parcheggi, partecipata del Comune di Firenze.
Questo scandaloso conflitto di interessi nasce dall'oscuro legame fra il Berlusconi democristiano Matteo Renzi e Marco Carrai, imprenditore di Greve, coetaneo di Renzi e suo sodale da sempre, basato su una ferrea alleanza, in cui Carrai porta i legami e i soldi per finanziare l'ambizione di Renzi e lui lo ripaga con poltrone che contano. E' Carrai che tiene i rapporti con massoneria, Curia fiorentina, Opus Dei, CL, banche fiorentine e la grande finanza. E' lui che ha tessuto i legami internazionali di Renzi, come il primo incontro con Tony Blair da sindaco di Firenze. Dalle cronache si è appreso che più volte è volato negli USA a curare (in che modo?) l'ascesa di Renzi.
In questa vicenda Renzi si sta facendo difendere dall’avvocato Alberto Bianchi, che è lo stesso di Carrai. Carrai e Bianchi sono i fund raser (raccoglitori di fondi) di Renzi. Bianchi, già tesoriere della Big Bang prima e Open poi, con Carrai ha organizzato varie cene di finanziamento per la campagna elettorale di Renzi: dal 2007 al 2013 sono stati raccolti quasi 4 milioni di euro e solo di un quarto di essi se ne conosce l’esatta provenienza.
Il nome di Carrai è già noto nelle cronache giudiziarie per l'indagine della Corte dei Conti per danni erariali su una spesa di 6 milioni di euro da parte della provincia di Firenze, guidata allora da Matteo Renzi, per servizi affidati a Florence Multimedia, di Carrai (vedi Il Bolscevico n. 36/12).
Nel curriculum di Carrai un vortice di poltrone che contano: Firenze Parcheggi, Gabinetto Viesseux, Ente Cassa di Risparmio di Firenze, Aeroporto di Firenze. Poltrone non affidate direttamente da Renzi, sostiene la difesa, ma appare evidente che l'“amicizia” di Matteo con “Marchino”, che dovrebbe giustificare il “prestito” dell'attico, ricalca gli schemi del sottobosco intorno a Berlusconi, di cui Renzi sta ricalcando le orme in tutto e per tutto, circondandosi di un clan dedito all'accumulo vorace di potere e soldi, disinvolto nell'oltrepassare limiti di opportunità e legalità.

26 marzo 2014