Alle elezioni amministrative quasi il 40% dell'elettorato diserta le urne
Record dell'astensionismo in Francia
La destra batte la “sinistra” borghese. In ascesa i fascisti del Fronte nazionale di Le Pen

 
Alle elezioni amministrative che si sono tenute in Francia nei due turni del 23 e del 30 marzo la maggioranza relativa dei consensi è andata alla destra dell'Ump che ha ribaltato i rapporti di forza che solo due anni fa avevano portato Hollande alla presidenza e il Partito socialista al governo. La destra batte la “sinistra” borghese con l'Ump guidata da Jean-Francois Copé che col 45,9% dei voti validi ha superato i socialisti fermi al 40,6% dei voti validi. I fascisti del Fronte nazionale guidati da Marine Le Pen sono cresciuti sfiorando il 7% dei voti validi. Percentuali che devono essere ridotte di più di un terzo per renderle omogenee al corpo elettorale dato che quasi il 40% dell'elettorato ha disertato le urne in entrambi i turni, facendo registrare il record per le amministrative che è comunque secondo solo al 42,77% delle politiche del 2012.
Dai dati ufficiali diffusi dal ministro degli Interni Manuel Valls la diserzione delle urne è cresciuta, in confronto alle precedenti amministrative del 2008, dal 33,5% al 35,9% al primo turno del 23 marzo mentre al secondo turno, che ha interessato quasi 6 mila e cinquecento comuni tra cui la maggior parte delle grandi città, è cresciuta dal 34,8% al 36,3%. La diserzione delle urne è cresciuta tra i due turni nonostante gli appelli congiunti di socialisti e Ump agli elettori affinché partecipassero ai ballottaggi, più di un terzo degli elettori non ha ceduto alle sirene dei due principali partiti parlamentari, né a quelle della destra fascista di Le Pen.
Jean-Francois Copé, il presidente dell'Ump, può affermare che il suo diventa “il primo partito di Francia, come numero di voti e come numero di candidati eletti” dopo che ha sfilato ai socialisti la guida di oltre 150 comuni fa quelli sopra i 9 mila abitanti, mantenendo municipi importanti come quello di Marsiglia e sfiorando il colpaccio a Parigi. L'Ump conquista storici bastioni dei socialisti come Tolosa o come Limoges, che aveva un sindaco della “sinistra” borghese da oltre un secolo, dal 1912.
Se le elezioni amministrative sono lette come una espressione del giudizio sulla presidenza di François Hollande dopo i primi due anni di permanenza all'Eliseo e il suo governo presieduto da Jean-Marc Ayrault si possono definire quasi una disfatta. E non poteva essere diversamente dato che la disoccupazione continua a salire e l'economia non decolla nonostante le promesse di cambiamento sulla quale Hollande aveva incentrato la sua campagna elettorale del 2012. E sarà difficile per il suo Ps recuperare consensi anche nella sua fascia di elettorato deluso alle prossime europee anche se Hollande ha sacrificato il premier Jean-Marc Ayrault, sostituito con l'ex ministro dell’Interno Valls, considerato il volto “nuovo” e giovane dei socialisti francesi, il Renzi d'oltralpe.
I socialisti oltre ai comuni ceduti all'Ump devono registrare la perdita anche di Bastia, conquistata dal candidato nazionalista con oltre il 55% dei voti validi. Possono salvare la faccia solo per aver mantenuto la guida di Parigi dove Anne Hidalgo, la delfina del sindaco uscente Bertrand Delanoe, recupera lo svantaggio del primo turno dalla concorrente di destra Nathalie Kosciusko-Morizet e la batte grazie ai consensi raccolti anche dai Verdi e dal partito comunista revisionista.
Il Front National ha conquistato la guida di 15 comuni sopra i 9 mila abitanti e 7 in città minori, nel 2008 non ne aveva preso nemmeno uno. La fascista Le Pen guarda alle percentuali raggiunte e sogna un risultato clamoroso alle prossime europee dove vige il sistema proporzionale al posto dei due turni di ballottaggio che penalizza le formazioni minori.
E la Le Pen pensando alla futura scadenza ha affermato: ”oggi finisce in Europa la distinzione fra destra e sinistra. La vera lotta è fra alto e basso nella società. In alto ci sono i sarkosisti, i socialisti, l’euro e il libero mercato. In basso c’è il popolo. E ci siamo noi”. Per i fascisti francesi destra e sinistra tradizionali non avrebbero più senso tanto che hanno coniato la sigla UMPS che mette insieme l’Ump e il Ps giudicati sostanzialmente identici. Le Pen invitava tutti gli “euroscettici” d’Europa, incluso il Movimento Cinque Stelle e la Lega Nord, a fare in modo di “essere il più possibile numerosi nei banchi del Parlamento europeo”.
Matteo Salvini, per la Lega rispondeva “noi ci siamo e ci saremo”. Grillo sul suo blog scriveva: “Marine Le Pen è una bella signora di grande successo. Nessuno la odia. Ha però un’appartenenza politica diversa dal M5S e per questo non sono possibili accordi. Rien d’autre. Adieu”. Galanteria a parte non prende nettamente le distanze dai fascisti francesi, non dice nulla sulle comuni posizioni tanto che la Le Pen può affermare che “francamente non capisco l’odio di Grillo nei miei confronti. In realtà, i nostri partiti sono d’accordo su molti temi”. A partire dalle posizioni contro gli immigrati.

2 aprile 2014