Misure copiate da Mussolini e dai leghisti
Crociata dei sindaci del “centro-sinistra” contro i poveri
A Venezia, Padova e Treviso schedatura e foglio di via per chi chiede l'elemosina

 
È una vera e propria dichiarazione di guerra contro i poveri quella ufficializzata lo scorso 19 marzo dai sindaci di Venezia, Padova ed anche Treviso, città quest’ultima passata al “centro-sinistra” nel 2013 dopo essere stata governata per venti anni prima come sindaco e poi come vicesindaco da uno dei più ripugnanti figuri leghisti, quel Giancarlo Gentilini la cui intolleranza - tra l’altro - contro i mendicanti e i nomadi ha evidentemente lasciato il segno nel Veneto e ispirato altri amministratori che teoricamente dovrebbero ispirarsi a una maggiore comprensione del fenomeno sociale della povertà. Invece i sindaci di “centro-sinistra” di Venezia, Padova e - per bocca rispettivamente dell’assessore Simionato, dell’assessore Di Masi e del vicesindaco Grigoletto - hanno annunciato misure di stampo mussoliniano (o se si preferisce, leghista) contro chiunque chieda l’elemosina nei loro comuni.
L’accordo - al quale presto aderirà anche la città veneta di Vicenza e che vede interessato pure il vicesindaco di Firenze, entrambe città amministrate dal “centro-sinistra” - prevede la schedatura di tutti i mendicanti e l’allontanamento di quelli stranieri dal suolo italiano per tre anni, tenendo presente che ormai il fenomeno riguarda anche italiani indigenti e spesso malati che non sono in grado di lavorare e la cui pensione non gli consente di vivere dignitosamente, pensionati che non arrivano alla fine del mese ed anche stranieri poveri: è chiaro quindi che con il pretesto di combattere il racket le tre amministrazioni venete combattano in realtà una vera e propria crociata borghese per salvaguardare le città dalla presenza sempre più evidente anche in pubblico dei poveri, si vuole nascondere l’aspetto più evidenteme della miseria, si colpiscono in ultima analisi i poveri.
È soprattutto con riferimento agli stranieri il pretesto preso dai tre sindaci veneti Orsoni (Venezia), Rossi (Padova) e Manildo (Treviso), ovvero di combattere le organizzazioni criminali che controllano il territorio e pretendono una parte degli incassi delle elemosine dai mendicanti per consentirgli di elemosinare indisturbati - esattamente quello che accade quando le mafie impongono il pizzo ai negozianti - ed è chiaro che con queste misure non si colpiscono le organizzazioni criminali ma persone in stato di assoluta povertà, l’unico motivo che può spingere un essere umano - italiano o straniero che sia - a chiedere l’elemosina.
Già da tempo il vento dell’intolleranza e della xenofobia leghista soffia nelle amministrazioni venete amministrate dal “centro-sinistra” e imbarbonisce un territorio che, governato per secoli dalla Repubblica di Venezia, si dimostrava tollerante e aperto per sua natura in quanto storicamente legato agli scambi commerciali con tutti i Paesi e le culture del Mediterraneo e dell’Europa centrale. Già da molti anni prima la Lega e poi le amministrazioni di “centro-sinistra” hanno emanato in gran parte dei comuni veneti ordinanze che impongono ai vigili di sequestrare l’incasso giornaliero dei mendicanti senza distinzione di età e di nazionalità, ora però nei tre comuni che hanno stretto il patto si passa alle schedature generalizzate e a fogli di via che - su segnalazione dei comuni stessi - saranno rilasciati dalle rispettive questure. I mendicanti che d’ora in poi chiederanno l’elemosina in pubblico nei comuni di Venezia, Padova e Treviso verranno tutti fermati dai vigili urbani, schedati in una banca dati unificata e portati direttamente in questura come se, anziché poveri, fossero i peggiori delinquenti. La questura poi emetterà un provvedimento di diffida e, qualora siano recidivi e stranieri - anche comunitari - anche un foglio di allontanamento che per tre anni obbligherà i destinatari a non mettere più piede in Italia, altrimenti scatterà il procedimento penale.
È sempre più chiaro che le amministrazioni di “centro-sinistra” ormai non si distinguono più nella loro azione politica, quanto a intolleranza, da quelle governate dalla più becera ideologia fascista o leghista.

16 aprile 2014