Intervento di Campisi al congresso regionale della Fillea-CGIL a Palermo
Cancellare tutte le attuali sigle sindacali e creare un solo sindacato delle lavoratrici e dei lavoratori, delle pensionate e dei pensionati

Cari compagni,
buongiorno a tutti. Il punto centrale del Congresso di oggi è quello di riflettere sul fatto se il sindacato unitario CGIL-CISL-UIL ha saputo prendere le iniziative di lotta sindacale capaci di respingere la gravità della crisi che si è abbattuta sui lavoratori e sulle classi sociali più deboli. In parole povere se il sindacato è riuscito a contrastare efficacemente le misure “anticrisi”, antipopolari dettate dalla Commissione europea e dal Fondo monetario ai governi Berlusconi, Monti, Letta e Alfano per sanare il debito pubblico provocato da tutti i partiti che hanno governato rovinando l'Italia, riducendo le persone financo a togliersi la vita per la mancanza di lavoro.
Secondo me il sindacato unitario ha fatto troppo poco! Io credo che CISL e UIL abbiano fatto il contrario di quello che bisognava fare! Si sono dimostrati filopadronali non solo quando hanno cercato di isolare la FIOM-CGIL, facendo gli accordi separati con Marchionne e la FIAT che peggiorano i diritti dei lavoratori metalmeccanici, ma anche filogovernativi quando, col ministro Sacconi del governo Berlusconi e la FIAT, si sono accordati “sull'allegato lavoro” Art.8 che stabiliva per legge la deroga dei contratti nazionali di lavoro in senso peggiorativo, svalutandone i contenuti principali. La CGIL, che prima aveva contestato gli accordi separati, ma poi alla fine per amore di salvare l'unità sindacale e per rompere l'isolamento, si è tappata il naso e ha seguito la strada di CISL e UIL, ha firmato gli accordi peggiorativi del 28 giugno 2011 e quelli del 31 maggio 2013. Inoltre la CGIL ha fatto una scarsa opposizione quando la ministra Elsa Fornero del governo Monti ha innalzato l'età pensionabile e quando è stato “riformato” l'articolo 18 inserendo la clausola che per motivi economici le imprese potevano licenziare. A parte tutto questo non ha saputo condannare le spese militari e le missioni di guerra. Inoltre è stata fatta scarsa opposizione alla politica di austerità alla politica di sacrifici impostaci dalla “Troika”, cioè dalla Commissione europea, dalla Banca centrale europea, dal Fondo monetario internazionale.
La CGIL nazionale su tutti questi temi, anziché legarsi al carro dei sindacati crumiri aveva il dovere di coinvolgere nelle sue decisioni tutte le strutture territoriali confederali e settoriali, compresi i lavoratori delle aziende iscritte al sindacato e quelli delle camere del lavoro territoriali, per discutere con loro e stabilire la linea di condotta da adottare nei confronti di CISL e UIL, la controparte padronale e il governo. Invece di fare questo ha privilegiato la concertazione con il governo e la Confindustria cedendo sul loro terreno e invitando i padroni persino alla festa del 1° Maggio che è la festa di tutti i lavoratori e non certo di chi si arricchisce sfruttando i lavoratori. Gli interessi dei lavoratori sono inconciliabili con quelli dei padroni.
Mi auguro che tutta la CGIL rifletta bene su queste cose e si faccia l'autocritica per non commettere più errori di questo genere.
Intanto desidero sottoporre all'attenzione dei presenti alcune proposte rivendicative essenziali che i nuovi dirigenti sindacali che saranno eletti in questo congresso dovrebbero portare avanti:
Lavoro per tutti, a tempo pieno e sindacalmente tutelato;
Contratto nazionale di lavoro senza concedere nessuna deroga;
Abrogazione di tutti i contratti di precarietà previsti dalla Legge 30;
Abrogazione della controriforma Fornero sulle pensioni e abbassamento dell'età pensionabile per gli edili e gli altri lavori usuranti a sessant'anni;
L'articolo 18 deve essere ripristinato come all'origine, la controriforma, sbandierata e promossa dal premier Renzi che è quella di abolire l'art.18 per 3 anni per i nuovi assunti. Renzi è la fotocopia di Berlusconi, il suo governo è in continuità con i governi antipopolari e guerrafondai che lo hanno preceduto. In campo istituzionale vuole completare la modifica della costituzione secondo il piano della P2 di Licio Gelli che ha l'obbiettivo di fascistizzare l'Italia;
Ripristino della scala mobile per difendere i salari e le pensioni dall'erosione dell'inflazione;
Fare uscire l'Italia dalla NATO per il ritiro dell'esercito italiano dalle zone di guerra, per una drastica riduzione delle spese militari e per devolvere questi fondi allo sviluppo economico e sociale del nostro Paese;
Aumento dei salari e delle pensioni più bassi.
La CGIL deve essere autonoma dai partiti e dai governi;
L'unità sindacale con CISL e UIL va ricercata solo se comporta miglioramenti per i lavoratori e per le classi meno abbienti. L'unità va ricercata anche con i sindacati di base e con il movimento studentesco. Per essere vincenti bisogna cancellare tutte le attuali sigle sindacali e creare un solo sindacato delle lavoratrici e dei lavoratori, delle pensionate e dei pensionati. Un grande sindacato le cui caratteristiche sono: l'unità sindacale con tutti i lavoratori dipendenti (operai e impiegati), di ambo i sessi, di tutte le categorie dei settori privati e pubblici e di tutti i pensionati a basso reddito: la gestione della vita del sindacato fondata sulla democrazia diretta che significa dare il potere sindacale e contrattuale alle assemblee generali dei lavoratori e dei pensionati, che comporta tra le altre cose la possibilità di revoca in ogni momento dei delegati e dei dirigenti non più riconosciuti come tali dalla base, l'assunzione di una piattaforma rivendicativa che abbia come scopo l'assunzione di migliori condizioni di vita e di lavoro, per quanto sia possibile sotto il capitalismo, il rifiuto a livello di principio della concertazione e del “patto sociale” con le “controparti” governo e padronato. Poiché è solo con la lotta di classe, con l'uso di tutti i metodi di lotta a disposizione che possono essere conquistati veri ed effettivi avanzamenti sociali per gli sfruttati.
Viva il Congresso della Fillea-Cgil!
Viva l'unità della classe operaia!
Spazziamo via il governo del Berlusconi democristiano Renzi!
Solo il socialismo può cambiare l'Italia e dare il potere al proletariato!
 

23 aprile 2014