Roma
Squadristi sionisti cercano di estromettere la Comunità palestinese dal corteo. Le bandiere e i volantini del PMLI conquistano la piazza

 
Dal corrispondente della Cellula “Rivoluzione d'Ottobre” di Roma
La Liberazione dell'Italia dal nazifascismo conclusa il 25 Aprile 1945 dopo una guerra popolare cruentissima è una testimonianza fondamentale e ricordarlo insieme ai partigiani ogni anno a Roma nella piazza di Porta San Paolo, simbolo della memoria della Resistenza, è una celebrazione che ravviva il sentimento di lotta antifascista delle masse popolari e dei tanti giovani che ogni anno colorano la piazza.
Purtroppo il concentramento del corteo a Colosseo è stato caratterizzato dai primi momenti di tensione fra una squadraccia della Brigata Ebraica e alcuni rappresentanti della Comunità Palestinese di Roma e Lazio. Tensioni che hanno visto forti insulti, soprattutto dalla parte della Comunità Ebraica romana, che per l'occasione erano in gran numero e con addirittura un servizio d'ordine. Dall'altra parte i propalestinesi, sentendosi escludere dal corteo, agli slogan proisraeliani hanno risposto a tono. All'apice dello scontro verbale, si è arrivati alle mani. Non è affatto superfluo dire che la polizia ha impedito poi a una parte di corteo formato dalla Comunità Palestinese e da una parte di studenti e antifascisti solidali di manifestare uniti.
Il corteo affluito in Porta San Paolo ha poi assistito al comizio dei partigiani sul palco allestito sotto la Piramide Cestia. Dopo alcuni canti popolari come “Fischia il vento” e “Bella ciao” è stato il momento degli interventi. Fino al presidente dell'ANPI di Roma Nassi che è stato interrotto più volte nel momento in cui la seconda parte del corteo sopraggiungeva in piazza ma non riusciva a entrare perché bloccata dalle “forze dell'ordine”, segnatamente la G€uardia di Finanza (GdF).
La maggioranza della piazza è rimasta indignata e chiedeva a Nassi di sollecitare la GdF a far entrare il resto dei manifestanti. Contemporaneamente la Brigata Ebraica, che intanto sventolava una grande bandiera di Israele, chiedeva allo stesso Nassi di “cacciare via i palestinesi”.
Quando si è intuito che dal palco l'ANPI per voce del suo presidente non prendeva una posizione, molti manifestanti hanno abbandonato la piazza.
Il PMLI con la Cellula “Rivoluzione d'Ottobre” era presente sfilando con le bandiere e i corpetti. Sotto il palco allestito in Porta San Paolo, i compagni hanno preso la prima fila e hanno distribuito circa 100 copie del volantino a due facce contro il precariato e per l'astensionismo alle elezioni dell'Unione europea imperialista.
In conclusione, è importantissimo che il PMLI abbia portato la sua posizione al 25 Aprile con estrema attualità. Contrapponendosi alle posizioni elettoralistiche dell'ANPI che invita al voto europeo per “contrastare i bacilli dell'ultradestra” che vedono in Europa un largo sviluppo.
Riteniamo grave l'atteggiamento pilatesco dell'ANPI riguardo alle provocazioni degli squadristi sionisti, dal momento che la Rete proPalestina partecipava in accordo con i promotori della manifestazione. Tale posizione in piazza ha solo rafforzato l'arroganza della Brigata Ebraica in cerca di pretesti e di riconoscimenti contro i palestinesi mentre è proprio Israele oggi a calpestare quei principi che animarono la Liberazione.
Il 25 Aprile a Roma ogni anno vede la partecipazione di donne e di uomini di ogni nazionalità che hanno nella Resistenza un simbolo attuale di lotta nei loro paesi che in molti casi non possono più raggiungere per motivi politici. Perciò il popolo palestinese ha pieno diritto di potersi rispecchiare nello spirito del 25 Aprile e riconoscere nella bandiera israeliana il simbolo dell'apartheid.
 

30 aprile 2014