Catania
Una bella giornata di lotta antifascista. Contestato l'assessore Licandro, PDCI
Il PMLI la punta più avanzata della lotta al governo Renzi

Dal corrispondente della Cellula “Stalin” della provincia di Catania
Il concentramento del corteo catanese si è tenuto nella centralissima piazza Stesicoro, con un migliaio di partecipanti. Tra i canti della Resistenza si è mossa la manifestazione per attraversare il centro della città. Ad aprire il gonfalone e lo striscione dell'ANPI. A seguire partiti politici, tra cui PMLI, SEL, Rifondazione, PDCI, M5S, PD, presente la CGIL, il movimento No-MUOS e varie associazioni, tra cui ARCI e Arcigay.
In vista delle europee non è mancata la passerella di alcuni i candidati. In rappresentanza della giunta Bianco, PD, era presente l'assessore alla cultura Orazio Licandro, membro della direzione nazionale del PDCI, fischiato e contestato quando ha tentato di prendere la parola nella piazza conclusiva. Blatera di costituzione, lavoro e cultura nelle interviste, Licandro. Al servizio, tuttavia, del sistema capitalista, dove la Costituzione democratico-borghese non esiste più, cosa di cui egli è l'esempio: non eletto dal popolo, ma incaricato da Bianco. Ma di quale lavoro parla? Il lavoro salariato con sempre meno diritti, con milioni di disoccupati. Di quale cultura? Quella dei padroni individualista, meritocratica, borghese. Un revisionista che ha contribuito a disarmare il proletariato della sua cultura, la concezione proletaria del mondo, e delle sue aspirazioni ad una società diversa, quella socialista.
In piazza Duomo il corteo si è diviso in due spezzoni. Quello istituzionale e quello antagonista che critica l'amministrazione “revisionista e reazionaria”.
Il corteo si conclude in piazza Dante dove prende la parola la segretaria dell'ANPI, Santina Sconza, affermando i valori della Resistenza.
Una parte della piazza, con a capo “Catania bene comune” parte con la contestazione di Licandro, perché la giunta a cui appartiene ha tagliato i servizi sociali e censurato e rimosso dal palazzo della cultura una targa antifascista in memoria degli omosessuali confinati alle Tremiti dal questore Molina. I militanti di Arcigay e tutti gli antifascisti catanesi ne chiedono il ripristino.
La Cellula “Stalin” della provincia di Catania era presente con una delegazione di militanti, simpatizzanti e amici del PMLI, guidata dal compagno Sesto Schembri, con la parola d'ordine “Spezziamo l'asse Renzi-Berlusconi”. La presenza del PMLI è ormai storica ed attesa da tanti manifestanti che ci guardano con simpatia e come un punto di rifermento. Compagne e compagni hanno sfilato con la macchina addobbata con le bandiere dei Maestri e del Partito, con i cartelli del 25 Aprile e quelli astensionisti “fuori l'Italia dalla UE”: Indossati i corpetti e distribuite una decina di copie de “Il Bolscevico”. I marxisti-leninisti si sono alternati al megafono con parole d'ordine e comizi volanti, leggendo con fermezza parti del volantino. Le posizioni del PMLI, che si è dimostrato la punta più avanzata della lotta al governo del Berlusconi democristiano Renzi, denunciando la disoccupazione, il precariato, la cancellazione dell'articolo 18, criticando il capitalismo, proponendo il socialismo e propagandando le assemblee e i comitati popolari, sono state ascoltate con interesse dagli antifascisti.
Condividiamo la contestazione di massa all'amministrazione comunale di “centro-sinistra”. Il PMLI tuttavia va oltre, affermando che tutti i mali che affliggono il proletariato, le masse popolari, femminili e giovanili a cominciare dallo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, dai bassi salari, dalla disoccupazione, dai taglia alla scuola e alla sanità pubblica dipendono dal capitalismo sostenuto e servito dai partiti di destra di centro e di “sinistra” borghese. Nessuno di essi infatti mette in discussione il capitalismo italiano e la sua integrazione europea tanto meno mette in discussione la cornice borghese costituzionale italiana, peraltro in frantumi da tempo attraverso le leggi costituzionali e le controriforme politiche, economiche.
In sostanza si è trattato di una bella giornata di lotta antifascista.
 
 

30 aprile 2014