Documento del PMLI. Provincia di Modena
Perché Modena sia governata dal popolo e al servizio del popolo
Non votare i partiti borghesi al servizio del capitalismo. Delegittimiamo le istituzioni rappresentative borghesi.
Astieniti. Creiamo le istituzioni delle masse fautrici del socialismo

 
Il 25 maggio le elettrici e gli elettori saranno chiamati ad eleggere i sindaci e i consigli comunali dei comuni della provincia di Modena; non eleggeranno più, invece, il presidente della provincia e il Consiglio provinciale, a seguito dell'abolizione delle province, in realtà un grave taglio agli spazi democratici, senza risparmi consistenti. In più, quest'anno noi marxisti-leninisti non potremo affiggere i nostri manifesti elettorali astensionisti per via della soppressione dei tabelloni per la propaganda “indiretta”, un atto repressivo in stile fascista senza precedenti studiato a tavolino per mettere a tacere l'astensionismo marxista-leninista.
Il PMLI vuole che Modena sia governata dal popolo e al servizio del popolo. Ma non è possibile farlo tramite le istituzioni locali falsamente “rappresentative”, in realtà asservite ai “poteri forti”, cioè al capitalismo, che hanno dimostrato di non poter fare nulla a favore dei lavoratori, dei disoccupati, dei pensionati, degli studenti e del resto delle masse popolari. Sul piano elettorale, queste istituzioni vanno delegittimate con l'astensionismo (disertare le urne, annullare la scheda o lasciarla in bianco), l'unica arma elettorale nelle mani di chi vuole il vero cambiamento, nonché di chi vuole colpire il governo del Berlusconi democristiano Renzi.
 
LE CONDIZIONI DELLE MASSE IN PROVINCIA DI MODENA
Dopo altri cinque anni di governo del “centro-sinistra” borghese con a capo il PD, la situazione per le larghe masse popolari nella nostra provincia non sono affatto migliorate. La crisi economica del capitalismo morde, distrugge lavoro e diritti e peggiora le condizioni di vita, mentre le giunte locali stanno a guardare.
Negli ultimi anni ma non solo, la nostra provincia è stata infiammata dalle lotte operaie, perché i padroni di grosse aziende locali hanno voluto prendere esempio dal loro maestro mussoliniano Marchionne e ingrassare i propri profitti a spese dei lavoratori, negando i loro diritti, licenziandoli, delocalizzando. Pensiamo alla Terim, i cui eroici operai lottano da anni contro i licenziamenti e ne chiedono la nazionalizzazione, alla Maserati, alla Firem di Formigine, che i padroni hanno tentato squallidamente di chiudere mentre gli operai erano in ferie.
La disoccupazione è al 10%, quella giovanile si aggira sul 35%.
Il terremoto del 2012 e l'alluvione di quest'anno hanno dimostrato che la situazione ambientale è rovinosa. Alle letali disattenzioni, incurie e scarsa manutenzione da parte delle amministrazioni, si aggiunge il loro totale disinteresse verso l'opinione delle popolazioni colpite da operazioni inutili e dannose come l'urbanizzazione, la cementificazione, le perforazioni, le cave, l'ampliamento degli inceneritori esistenti (vedi Modena) o la creazione di nuovi (come nel caso di Castelvetro). Per non parlare degli aiuti e della ricostruzione post-sisma e post-alluvione, caduti nel dimenticatoio.
Per i giovani la situazione non migliora: praticamente non esistono luoghi di aggregazione pubblici, mentre i centri sociali autogestiti sono nel mirino della repressione poliziesca delle giunte PD, che invece lasciano campo libero alle teppaglie fasciste. La scuola pubblica è in crisi, manca di fondi, personale e materiale, e gli edifici scolastici sono sempre più fatiscenti.
La scarsa sicurezza è un altro problema molto sentito dalle masse, ma la sua ragione non sta (come mente la destra fascio-leghista, ripresa a pappagallo dal PD) nell'immigrazione, bensì nel capitalismo, che ruba il lavoro chiudendo fabbriche, delocalizzando, licenziando, producendo degrado e alimentando la criminalità organizzata che è sempre più radicata nella nostra provincia. Questo è il nemico comune dei lavoratori italiani e migranti.
 
NÉ DESTRA NÉ CENTRO NÉ “SINISTRA” BORGHESE
Il giudizio dei marxisti-leninisti sulle giunte locali è totalmente negativo. Per noi quindi tutti i candidati in corsa per le poltrone di sindaci e consiglieri comunali, che appartengano alla destra, al centro o alla “sinistra” borghese, non sono degni di fiducia. Chiunque sarà eletto non diventerà altro che l'esecutore delle politiche di tagli, lacrime e sangue imposte dal governo per salvare il capitalismo. Tutte le belle promesse per accaparrarsi voti si scioglieranno come neve al sole non appena verrà il momento di battere cassa.
Anche dallo squallido spettacolo delle primarie del “centro-sinistra” sono usciti numerosi candidati sindaci non “tradizionali”, ma le elettrici e gli elettori non devono farsi ingannare, perché essi non sono che la foglia di fico con cui il PD vuole nascondere i suoi misfatti e tornare a vincere.
Il Movimento 5 Stelle, proprio perché si propone di amministrare anziché distruggere questo sistema, non è assolutamente credibile e l'ha dimostrato ampiamente a livello nazionale. Non tragga in inganno nemmeno la nuova maschera “movimentista” dei falsi comunisti, i quali comunque inseguono SEL, che a sua volta si ostina a inseguire il PD per elemosinare qualche poltroncina.
 
LE PROPOSTE DEL PMLI
Il PMLI non vi chiede il voto per partecipare alla spartizione delle poltrone. Vi chiede invece di votare astensionista per delegittimare questo sistema capitalista, le sue istituzioni e i suoi governi e partiti. Vi propone inoltre il seguente programma di lotta:
Lavoro
- lavoro stabile, a salario intero, a tempo pieno e sindacalmente tutelato per tutti
- piano di aiuti e sostegno per tutti i lavoratori licenziati, in cassa integrazione o in mobilità
- interventi per tutelare le famiglie colpite dalla crisi, chi perde il lavoro o chi ha un lavoro precario, con affitti agevolati, sospensione dei mutui, delle tariffe di luce, acqua e gas
- interventi per salvaguardare le fabbriche a rischio di chiusura, fino all'espropriazione
Servizi sociali
- creazione di una rete di servizi sociali a prezzi popolari per bambini, giovani, donne, disabili, anziani, gestiti dalle masse sulla base della democrazia diretta
- ripubblicizzazione di tutti i servizi sociali privatizzati, in via di privatizzazione o esternalizzati
- blocco del finanziamento pubblico a qualsiasi tipo di servizio gestito dai privati
Trasporti
- potenziamento del trasporto pubblico, con prezzi più bassi e qualità più alta
- eliminazione del salasso dei parcheggi a pagamento
Ambiente
- promozione di politiche ambientali fondate sulle energie rinnovabili
- chiusura dell'inceneritore di Modena e blocco di nuovi impianti ugualmente dannosi, della cementificazione del territorio e delle altre attività inquinanti in base alla volontà delle popolazioni dei territori interessati
- fondi per la manutenzione costante del territorio e per lo smaltimento e il riciclaggio dei rifiuti, sotto il controllo delle masse e dei loro comitati.
Chi è d'accordo con noi su queste proposte, o almeno su alcune, è invitato a collaborare con noi per sostenere la battaglia elettorale astensionista nel proprio luogo di lavoro, di studio e di vita. Aiutateci con le vostre idee e le vostre proposte, partecipando ai nostri volantinaggi e banchini, e se possibile dandoci un contributo economico anche minimo, perché il PMLI è totalmente autofinanziato.
 
CREIAMO LE ISTITUZIONI RAPPRESENTATIVE DELLE MASSE
Perché Modena sia governata dal popolo e al servizio del popolo ci vuole il socialismo. Questo significa dare seguito alla battaglia elettorale astensionista costruendo l'opposizione di massa ai governi locali che si leghi alla grande opposizione di classe e di massa contro il governo nazionale servo del capitalismo.
A questo scopo, noi proponiamo di costruire le istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo: le Assemblee popolari e i Comitati popolari.
Le Assemblee popolari devono essere costituite in ogni quartiere da tutti gli abitanti ivi residenti - compresi le ragazze e i ragazzi di 14 anni - che si dichiarano anticapitalisti, antifascisti, antirazzisti e fautori del socialismo. Sulla base della democrazia diretta, esse eleggono i propri Comitati popolari, i cui membri, eletti con voto palese sin dall'età di 16 anni e senza distinzioni etniche, religiose o sessuali, devono essere revocabili in qualsiasi momento. Essi sono il contraltare delle istituzioni borghesi, che prendono misure e provvedimenti a favore delle masse e alle masse affidano il governo dei servizi sanitari e sociali, dei centri sociali, ricreativi e sportivi pubblici.
Non votare i partiti borghesi al servizio del capitalismo!
Astieniti per Modena governata dal popolo e al servizio del popolo!
Delegittimiamo le istituzioni rappresentative borghesi!
Creiamo le istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo!
 
PARTITO MARXISTA-LENINISTA ITALIANO
PMLI. Provincia di Modena
25 Aprile 2014