Sfilano in 30mila in una Torino militarizzata
Grande manifestazione per la libertà dei No TAV e il diritto al dissenso
Il corteo affollato di giovanissimi e anziani. Delegazioni di milanesi, napoletani, romani e veneti. Presenti vari movimenti tra cui No Terzo Valico, No COOP, i comitati per l'acqua Pubblica. Il Bolscevico intervista, tra gli altri, Perino, leader dei No TAV, un esponente del centro sociale Askatasuna e la Segretaria della provincia di Biella del PRC. La polizia provoca durante i comizi.
La delegazione del PMLI diretta da Urban, coadiuvato da Urgo, chiede il carcere per i devastatori della Valsusa

Dalla nostra inviata speciale
Il nocciolo politico della straordinaria e riuscitissima manifestazione del 10 maggio a Torino è stato la difesa del diritto al “libero dissenso” dalle politiche governative. Siamo infatti ormai con gli ultimi governi, e più che mai col governo Renzi, nel pieno di un capillare tentativo di soffocare su tutti i fronti, da quello giudiziario a quello poliziesco-militare, la protesta, di mettere il bavaglio ai movimenti, tentando di spezzare le reni con processi politici basati su inverosimili accuse di terrorismo i giovani attivisti, di mettere il bavaglio con processi politici di opinione agli intellettuali democratici che si schierano contro le scellerate politiche governative, di contenere la protesta manganellando, gasando, schierando l'intero apparato militare dello Stato in Val di Susa e durante i cortei di protesta.
In questo quadro generale di escalation repressiva di stampo fascista da parte dello Stato, del governo e delle istituzioni il motivo principale per cui in 30mila sono scesi in piazza è quello della difesa dei 4 giovani No TAV, Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò, dal 9 dicembre 2013 in carcere, sottoposti a un regime di “alta sicurezza”, in attesa il 22 maggio dell'inizio del processo per terrorismo, che prevede fino trent'anni di galera.
Già all'una piazza Adriano a Torino è piena di centinaia di manifestanti con bandiere No TAV. Tanti giovani e giovanissimi con striscioni, tanti i bambini persino alcuni in carrozzina alla loro prima manifestazione, e molti anziani con anni di marcia no TAV negli scarponi. Un'animata piazza popolare che abbracciava diverse generazioni in lotta. Tantissime le bandiere rosse. Sono centinaia quelle con la scritta “Libero Dissenso”, in testa al corteo. Spiccano le bandiere rosse del PMLI, presente con una delegazione di compagne e compagni piemontesi, impegnati nella lotta no TAV, e lombardi. La delegazione è diretta dal compagno Gabriele Urban, Responsabile del PMLI per il Piemonte, coadiuvato dal compagno Angelo Urgo, Segretario del Comitato lombardo del PMLI. I marxisti-leninisti che portano anche una bandiera doppia Partito e No TAV, si muovono come pesci nell'acqua, imbastendo diverse discussioni con i presenti, raccogliendo consensi e simpatie sulla parola d'ordine riportata sui cartelli e apprezzatissima nel movimento: “Libertà per i No TAV Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò. In carcere i devastatori della Val Susa”. Più volte i marxisti-leninisti lanciano gli slogan “Libertà per i No TAV”, “Dalla Sicilia alla Val Susa una solo grido: a sarà düra”, e cantano “Bella Ciao”, ripresa dai manifestanti. Diversi i partiti presenti dal PRC, al PCL.
La delegazione del PMLI viene più volte ripresa e fotografata dai manifestanti e diversi video e vengono postati su Facebook. Conferma anche quest'ultima dell'atteggiamento di apertura dei movimenti nei confronti del PMLI da sempre leale e cristallino interprete dei sentimenti e delle aspirazioni dei movimenti e delle masse popolari in lotta e con essi schierato in modo militante.
L'aspetto del rapporto con le masse in lotta è stato anche ripreso nei ringraziamenti, laddove i dirigenti nazionali, con alla testa il compagno Giovanni Scuderi, ringraziano la delegazione anche per aver “offerto ai manifestanti una bella immagine politica e militante del Partito”.
L'inviata de “Il Bolscevico” intervista, tra gli altri, il leader dei NO TAV, Alberto Perino, Boris, un esponente del Centro sociale Askatasuna di Torino, Lucetta Bellomo, Segretaria provinciale di Biella del PRC, partito che collabora col PMLI a Biella su vari fronti di lotta, tra cui quello No TAV. Queste sono pubblicate sull'attuale numero. Per mancanza di spazio, le altre interessanti interviste verranno pubblicate nei prossimi numeri.
Dagli scambi di opinioni e dalle interviste emerge in primo luogo una forte e crescente coscienza e combattività antigovernativa che sta crescendo nei movimenti, e la certezza, che si estende a macchia d'olio, della necessità di innalzare la lotta di massa contro il pericolosissimo governo Renzi.
La festosa piazza popolare contrasta con il mostruoso apparato di repressione militare schierato a Torino. La scelta del governo è di sigillare ermeticamente con camionette, blindati, milleseicento uomini di tutti i corpi militari dello Stato e duecento vigili urbani, ogni centimetro del corteo, che viene anche sorvegliato da decine di uomini in borghese persino appostati sui tetti. Il palazzo di giustizia di Torino, dove si svolgono i processi politici ai No TAV è deserto, serrato da grate e da un cordone di blindati. Un'imponente e costosissima parata provocatoria decisa contro una manifestazione popolare che aveva già da tempo dichiarato le proprie intenzioni pacifiche.
Alle 15.30 il corteo parte con circa 5mila manifestanti. In prima fila lo striscione rosso: "Siamo tutti colpevoli di resistere". A seguire gli striscioni degli “Studenti No TAV”, i “Cattolici per la vita della valle”, lo striscione “Contro le grandi opere e il malaffare. Casellette c'è”, quello “Siamo tutti No TAV” del comitato Chiusa di San Michele e poi “Da Milano alla Valle. Sabotare le grandi opere” e ancora “Chiara, Mattia, Claudio, Niccolò: Colpevoli di resistere, terrorista è lo Stato che devasta i territori e le nostre vite” dell'assemblea delle realtà di movimento di Varese e provincia. Presenti anche realtà del movimento di lotta per la casa di Roma, i No Tubo di Perugia, i No TAV-Terzo Valico del basso Piemonte, i No COOP di Bologna, il comitato per l'acqua pubblica di Torino e poi delegazioni di Milano, Roma, Napoli e del Veneto. Presenti anche i sindacati Cobas e USB.
Lungo il corteo da un'impalcatura dei giovani calano lo striscione “Libertà per Chiara, Mattia, Claudio, Nico”. E' evidente che il corteo si è ingrossato strada facendo. E' diventato un fiume in piena di migliaia di manifestanti che si sono aggiunti alla marcia. E' Torino che ha risposto generosamente e coraggiosamente, nonostante la macchina del fango e del terrorismo disinformativo avesse rappresentato nei giorni precedenti questa manifestazione come violenta e pericolosa.
Dietro uno striscione coloratissimo decine di bambini scandiscono lo slogan “Smettetela con le vostre balle il vero terrorismo è inquinar la valle”. Davanti la banda No TAV che suona a più riprese musiche popolari e ritma lo slogan “NO TAV” che viene dal corteo.
A metà corteo la banda si dirige verso il cordone della Guardia di Finanza in assetto antisommossa e sotto il naso dei militari attacca a suonare “Bella Ciao”, mentre i manifestanti cantano e applaudono l'atto di coraggio.
A conclusione un imponente corteo, con 30mila manifestanti, confluisce in Piazza Castello, dove si tengono i comizi conclusivi.
Anche qui continuano le provocazioni. Un piccolo drone riprende a pochi metri d'altezza i manifestanti che confluiscono nella piazza, mentre un imponente cordone di polizia in assetto antisommossa si avvicina quasi di corsa alla piazza stracolma, fermandosi a pochissimi metri dalla folla. Si pensa ad una carica, ma poi il plotone si ferma e chiude la piazza dalla parte opposta all'accesso dei manifestanti.
Nei comizi finali, intervengono Perino, la Dosio e la mamma di Niccolò che commuove tutti con la dichiarazione “sono fiera di essere la madre di mio figlio, sono orgogliosa di essere parte della vostra storia!”. Applausi anche alla mamma di Carlo Giuliani.
Ora l'appuntamento è a Torino per l'11 luglio al contro-vertice sulla disoccupazione giovanile, in concomitanza con il vertice dei primi ministri europei sullo stesso tema.

 

 

14 maggio 2014