Impiantato e finanziato dagli Usa durante la presidenza Obama nel 2010
Rete e Twitter segreti per fomentare la sovversione a Cuba
Ecco come gli Usa esportano attraverso internet la “democrazia” nel mondo

 
Un servizio dell'agenzia statunitense Associated Press (Ap) ha rivelato il 4 aprile scorso l'esistenza di un nuovo strumento usato dall'amministrazione americana per fomentare la sovversione a Cuba. Gli Usa hanno aiutato lo sviluppo della rete di Intenet a Cuba affinché un numero maggiore di utenti potesse utilizzare ZunZuneo, parola in slang cubano che indica il cinguettio del colibrì, un “twitter cubano”. Secondo i documenti riservati di cui l'Ap è venuta in possesso il social network è stato creato ad hoc dagli Usa sotto la presidenza dei Obama per monitorare la popolazione di Cuba, per lanciare e far condividere messaggi contro il governo dell'Avana e fomentare la ribellione.
La Casa bianca ha risposto alle rivelazioni dell'Ap negando che sia un programma segreto, anzi sostenendo che si tratterebbe di “forma discreta di assistenza umanitaria” affidato all'Agency for International Development (USaid), l'agenzia del governo americano per lo sviluppo internazionale che non solo in questo caso è stata usata come testa di ponte per interventi destabilizzanti. Il governo americano non ha però spiegato come mai il progetto è stato finanziato con un investimento da circa un milione e mezzo di dollari che nel bilancio erano ufficialmente destinati a un “progetto umanitario” in Pachistan.
ZunZuneo era un social media molto simile a Twitter ma più semplice che permetteva lo scambio di messaggi sms via telefonino sfuggendo al controllo del web imposto dal governo cubano. Impiantato nel 2010, era utilizzato da un numero crescente, fino a oltre 40 mila utenti, che scambiavano opinioni su vari argomenti. Non sapendo che stavano usando una rete creata dal governo Usa.
Secondo l'Ap, la società di gestione di ZunZuneo era una società di facciata con sede alle isole Cayman perché il governo cubano non potesse risalire agli Stati uniti, come sarebbe stato facile se fosse stato chiaro che la gestione era nelle mani di USaid, con server all'estero e ingegneri informatici che non sapevano di lavorare per il governo Usa. Le interviste raccolte dalla Ap ne rendono comunque chiara la missione, quella di costruire e consolidare una rete sociale e una volta raggiunta una massa critica di utenti cominciare a far circolare messaggi mirati a fomentare la protesta contro il governo di Cuba. Un programma che non ha raggiunto gli obiettivi sperati anche perché a Cuba il problema non è tanto l’accesso al web ma il costo della navigazione in Intenet che è proibitivo per gran parte dei stessi lavoratori con salari tra i 100 e i 200 dollari al mese. E su una popolazione di 21 milioni, sono due milioni quelli che hanno un cellulare.
La vicenda era venuta fuori a Cuba nel 2010 con l'arresto di un contractor statunitense accusato di "attività sovversiva", l'americano lavorava per conto di USaid per espandere l'uso di Internet a Cuba nel periodo che coincide con il lancio di ZunZuneo. Il governo cubano una volta scoperto l'inganno provvedeva a chiudere il sistema nel 2012. Ma occorrerà attendere il recente servizio dell'Ap per conoscere la vicenda, una nuova storia di spionaggio via Internet di cui è ancora una volta protagonista l'amministrazione guidata da Obama.
Il presidente americano difendeva l’iniziativa di Usaid, come aveva difeso le altre iniziative di spionaggio americane, sostenendo che era un progetto noto che operava alla luce del sole e non prevedeva operazioni segrete e non autorizzate dal Congresso. Ma se era tutto trasparente perché il responsabile di Usaid Rajiv Shath chiamato a deporre ha affermato che “non sapevo nulla di questo Twitter”, certo la sua organizzazione si occupava solo di mettere in piedi la Rete, ma non ha saputo spiegare perché era gestito da una società registrata in Spagna e finanziato da fondi destinati al Pachistan.

14 maggio 2014