Il 35% dei fucecchiesi ha scelto l'astensionismo
La competizione per il sindaco premia il renziano Spinelli. Grande sforzo dei marxisti-leninisti per smascherare le illusioni parlamentari

Redazione di Fucecchio
Le elezioni europee e amministrative hanno confermato Fucecchio tra i centri toscani con il maggior numero di astenuti. Pur considerando che la nostra regione raggiunge tradizionalmente una partecipazione assai più alta rispetto alla media nazionale il comune del Valdarno Inferiore è uno dei pochi degli oltre 40 della provincia di Firenze a non raggiungere il 70% di affluenza. Un elettore su tre non si reca proprio alle urne, aggiungendoci le schede bianche e nulle si arriva a un astensionismo del 35%, con un aumento del 5,8 rispetto alle europee del 2009. Gli stessi risultati vengono raggiunti anche alle comunali.
L'astensionismo prima delle elezioni viene attaccato ed esorcizzato da tutti i partiti borghesi mentre dopo il voto si tenta di occultarlo. Questa omissione non solo evita di mettere in risalto il disgusto delle masse verso i partiti di regime ma gonfia artificiosamente i risultati. Ne è un esempio il PD che a Fucecchio raggiunge sicuramente percentuali molto elevate e riscuote un aumento risucchiando voti da tutti i partiti, Movimento 5 stelle e Forza Italia in primis. Ma ovviamente il suo peso specifico non è del 60%, come annunciano trionfanti i loro dirigenti e i manifesti affissi in città con il faccione del nuovo sindaco, bensì del 39% rispetto all'intero elettorato, una differenza non da poco. Comunque sia questo partito, come ha detto Renzi alla direzione del PD, si profila come “partito della nazione”, quello che rappresenta meglio di tutti la borghesia e la sua egemonia nella società italiana.
Per gli altri partiti il risultato è stato totalmente negativo. Grillo viene ridimensionato e si attesta al 9,3% perdendo più di mille voti rispetto alle politiche dello scorso anno. Per Forza Italia si è trattato di un tonfo fragoroso: rispetto alle europee del 2009 perde oltre 2500 voti passando dal 23 al 9% dell'elettorato. La Lista Tsipras, che cercava di drenare l'elettorato di sinistra, ha racimolato meno del 2% sul corpo elettorale e il 3% dei voti validi che non gli avrebbero permesso nemmeno di superare la soglia di sbarramento. Rispetto al 2009 considerando i voti che allora furono di PRC e SEL perde quasi il 3% sul totale degli elettori. La Lega Nord si dimezza passando dal 3,5 all'1,6% mentre l'IDV scompare: 44 voti per un partito che alle europee del 2009 aveva ottenuto 688 preferenze pari al 4%. Non sfonda l'NCD si Alfano che con 217 voti raccoglie l'1,2%.
Un po' diversi i risultati delle comunali dove hanno influito anche i candidati sindaci e le coalizioni che li appoggiavano. Di certo l'astensionismo aumenta del 5,5% nonostante gli appelli contrari, le tante cene e aperitivi offerti, le promesse di assunzioni, d'interventi pubblici fatti sopratutto dal candidato del PD Alessio Spinelli. Simone Testai, in quota a Forza Italia, aveva promesso anche di fare il sindaco gratis per il primo anno ma non ce ne è stato bisogno perché con le tre liste che lo appoggiavano ha raggiunto solo il 13,3% (20,6 dei voti validi). Ancora più indietro i candidati del M5S e dei partiti collocati a sinistra del PD che raggiungono il 6,5% sul totale dell'elettorato (10,9% sui voti validi). Come detto vince Spinelli che raggiunge il 38,7% (60% dei voti validi).
Per quanto riguarda le liste alle comunali cresce il PD ma in misura minore rispetto alle europee mentre le due liste che si rifacevano al PRC-PdCI-SEL hanno un lievissimo incremento. Stesso crollo invece per Forza Italia che prende meno della metà dei voti di 5 anni fa mentre quasi scompaiono partiti come l'IDV e l'UDC. Le due liste civiche, o per meglio dire liste civetta una di destra e una di “sinistra”, sono state scelte dal 6% dell'elettorato. Risultato inferiore alle europee per il movimento di Grillo.
Militanti e simpatizzanti del PMLI si sono battuti con tutte le loro forze, pur essendo David contro Golia, per smascherare l'Unione europea Imperialista e le illusioni elettorali specie per le comunali. Adesso vedremo se le forze che si definiscono di sinistra a Fucecchio faranno opposizione anche fuori dal Consiglio comunale, dove tra l'altro avranno un solo rappresentante. Una cosa è certa: i marxisti-leninisti ci saranno e non faranno sconti alla nuova giunta guidata da Spinelli.


4 giugno 2014