In Russia
Proposti referendum per ripristinare i nomi di Stalingrado e Leningrado

 
Nell'ambito delle manifestazioni per le ricorrenze della Seconda Guerra Mondiale dei primi di giugno il presidente russo Vladimir Putin aveva proposto di far decidere agli abitanti di Volgograd se tornare alla precedente denominazione di Stalingrad legata all'omonima famosa e decisiva battaglia per le sorti della guerra. Sulla scia della proposta di Putin si è inserito il leader del partito revisionista russo Gennady Zyuganov che ha proposto un referendum per ripristinare anche il precedente nome di San Pietroburgo, Leningrad. A favore del ritorno ai precedenti nomi si è espressa anche la Chiesa ortodossa russa.
San Pietroburgo, l'ex capitale degli zar ribattezzata Leningrado, aveva ripreso il
vecchio nome dopo il crollo dell'Urss, nel 1991. La città intitolata a Stalin aveva mantenuto il suo nome fino al 1961, modificata in Volgograd dopo il controrivoluzionario XX Congresso del Pcus dal revisionista Nikita Kruscev; ancor prima si chiamava Zarizin, residenza ufficiale dello “zarevic”, l'erede al trono di "tutte le Russie".
Precedenti proposte di referendum per ripristinare le denominazioni di Stalingrado e Leningrado erano state osteggiate e bocciate dal governo di Mosca. La posizione espressa da Putin sulla possibilità del cambio del nome potrebbe questa volta portare ai referendum nelle due città.
Iniziative che nascono esclusivamente dalla volontà di Mosca di sostenere la forza del crescente nazionalismo, rispolverato da Putin ben prima dell'inizio della crisi ucraina allo scopo di rilanciare l'imperialismo russo nell'arena mondiale nella contesa con i concorrenti imperialisti. Facendo comunque leva su Lenin e Stalin che evidentemente non sono stati dimenticati dal popolo russo; altrimenti una volta cancellati sarebbero finiti nel dimenticatoio.
 
 

25 giugno 2014