Putin tresca con i fascisti dei paesi membri dell'UE

 
Secondo una denuncia del quotidiano francese Le Monde nel prossimo autunno, il 4 e 5 di ottobre, rappresentanti dell'estrema destra di tutta Europa saranno presenti a San Pietroburgo in occasione del Forum nazionale russo. Uno degli obiettivi del forum è la creazione di un coordinamento permanente tra le organizzazioni presenti.
Non conosciamo ancora la lista degli invitati ma è certo che gran parte della destra europea, dai britannici di Nigel Farage alleati del M5S di Grillo e Casaleggio ai neofascisti francesi di Marine Le Pen, ai neofascisti ungheresi di Jobbik, fino alla Lega Nord di Matteo Salvini, quelli che sono catalogati fra gli “euroscettici”, guardano da tempo con attenzione al Cremlino. E ne sono ricambiati. La tresca di Putin con i fascisti dei paesi membri della Ue è sempre più evidente.
Putin è in sintonia con i fascisti dei paesi membri dell'Ue su vari temi, dalla difesa della “tradizione” intesa come la non contaminazione con altre culture, alle posizioni nazionaliste, anti-immigrati e anti-gay espresse recentemente dal nuovo zar del Cremlino.
Il collegamento tra il Front National (Fn) di Le Pen e le organizzazioni europee a lui vicine con i vertici istituzionali russi, secondo un’inchiesta del Nouvel Observateur , sarebbero iniziati alcuni anni fa sviluppando i legami già stabiliti fra esponenti della destra russa e ambienti della Chiesa ortodossa legati ai movimenti anti-abortisti. Alla vigilia delle elezioni per il rinnovo del parlamento europeo, il Political Capital Institute di Budapest aveva pubblicato un ampio dossier metteva in evidenza come la Russia di Putin appoggiasse alcune delle forze di destra di tutta Europa. A partire da quelle ungheresi con cospicui finanziamenti destinati sia a Jobbik che all’Alleanza europea dei movimenti nazionali che riunisce sotto la sua guida neofascisti di tutta Europa. Secondo altre inchieste i finanziamenti di Putin potrebbero essere arrivati anche a formazioni neonaziste quale la bulgara Ataka e la greca Alba Dorata.
Non può quindi essere un caso se nel marzo scorso una delegazione dell’eurodestra, formata da rappresentanti del Fn, parlamentari del Vlaams Belang fiammingo, dell’Fpö austriaco e della Lega Nord, era stata invitata fra le altre a Sebastopoli per certificare i risultati del referendum dei filo-russi della Crimea a favore dell'adesione alla Russia. La delegazione era stata organizzata per iniziativa dell’Osservatorio euroasiatico, un’associazione di destra belga, legata a Mosca e che fa parte di una rete europea pro-Putin. In questo circuito lavorano anche esponenti della destra italiana fra i quali quelli legati alla rivista di studi geopolitici “Eurasia”.
 
 

2 luglio 2014