Risoluzione congiunta dell'Organizzazione di Modena e di Castelvetro sul Rapporto di Scuderi al CC del PMLI
Applicare lo spirito della 4ª sessione significa studiare, capire e agire secondo le indicazioni di scuderi per fare di più e meglio e correggere difetti ed errori nel nostro lavoro

L'Organizzazione di Modena e l'Organizzazione di Castelvetro di Modena del PMLI ritengono il Rapporto del compagno Giovanni Scuderi alla 4a Sessione plenaria allargata del 5° CC un documento marxista-leninista di estrema importanza, di respiro congressuale, esemplare per sintesi e stile espositivo, ricco di insegnamenti su tutta una serie di questioni di scottante attualità e fondamentale importanza per lo sviluppo del Partito.
Il bilancio delle contraddizioni interne e dei successi del Partito, oltre a fotografare la situazione attuale, ci offre molti spunti di riflessione. Il Partito gode di ottima salute politica e in effetti ha dato il massimo nella recente battaglia elettorale astensionista per le elezioni europee e amministrative; anche a livello locale possiamo ritenerci soddisfatti del lavoro svolto e il nostro duro lavoro è stato ripagato dal trionfo dell'astensionismo, dal contatto diretto con le masse e dalla maturazione politica dei compagni che vi hanno partecipato, risultando nella crescita organizzativa locale del Partito. Il compagno Scuderi ci spiega che le contraddizioni interne sono del tutto normali, anzi aumenteranno con la crescita del PMLI anche a livello locale, dobbiamo perciò impegnarci a gestirle correttamente “nel rispetto del centralismo democratico e col metodo della critica e dell'autocritica, per evitare il rischio che degenerino e che diventino antagonistiche. Unità-critica-unità è il principio che deve guidarci per risolvere le contraddizioni nel Partito” .
Vogliamo soffermarci in particolare sul radicamento, uno dei tre problemi aperti che ostacolano la crescita del Gigante Rosso.
“Il lavoro di radicamento” , spiega Scuderi, “è sostanzialmente il lavoro di massa, che va fatto sulla base della parola d'ordine 'Studiare, concentrarsi sulle priorità, radicarsi; radicarsi, concentrarsi sulle priorità, studiare'.
Il solo lavoro di propaganda (volantinaggi, banchini, ecc.) non è sufficiente. Alle istanze e ai compagni di base spetta soprattutto il compito di radicarsi nei propri luoghi di lavoro e studio, negli organismi di massa, nelle proprie città. Per farlo occorre studiare la situazione e conseguentemente stabilire le priorità dell'istanza e di ciascun compagno per concentrarsi su di esse. Nei luoghi di lavoro, studio e vita bisogna praticare la politica di fronte unito per legarsi alle masse, combattere insieme a loro nelle lotte comuni. Le istanze e i compagni devono sforzarsi di camminare con le proprie gambe e far vivere la linea del Partito calandola nella realtà concreta in cui operano. Il megafono va privilegiato alla tastiera, altrimenti facciamo la fine dei falsi comunisti che latitano nella lotta di classe perché vivono di parole e Internet.
Essenziale è coinvolgere e responsabilizzare i simpatizzanti.
La mancanza de “Il Bolscevico” cartaceo non ci aiuta ma, come chiarisce Scuderi e come hanno dimostrato gli scorsi mesi, “non è determinante per il successo del nostro lavoro politico e organizzativo. Il fattore determinante per la vita e lo sviluppo del Partito è l'applicazione, con determinazione, perseveranza e intelligenza tattica, della linea del Partito negli ambienti di lavoro, di studio, di vita e negli organismi di massa, soprattutto in quelli sindacali e studenteschi” .
A livello locale abbiamo finalmente fatto partire il lavoro di radicamento, ma non ancora in maniera del tutto soddisfacente. L'attività in un organismo di massa a Castelvetro, richiamato nel Rapporto, ci dimostra quanto sia prezioso il lavoro di massa per farsi conoscere e apprezzare, nonché per il trionfo delle nostre battaglie.
La nostra esperienza ha visto alcuni difetti sui quali può essere utile riflettere.
1) Sottovalutazione delle priorità. Il compagno Scuderi sottolinea: “Date le nostre attuali forze, non possiamo occuparci di tutto, e quindi dobbiamo fare delle scelte, stabilire delle priorità e concentrarsi su di esse” . Bisogna averlo bene in mente e responsabilizzarsi con disciplina rivoluzionaria. Altrimenti si finisce per disperdere le energie e lasciare scoperte le questioni principali.
2) Lavoro di massa fatto poco o male. Il compagno Scuderi indica che “lo sviluppo del Partito passa essenzialmente dalla nostra presenza attiva, combattiva e propositiva negli ambienti di lavoro, di studio e di vita” . La nostra partecipazione alle lotte e agli organismi di massa deve essere qualitativa oltre che quantitativa, non dobbiamo far numero ma cercare di conquistarne l'egemonia e spostarne a sinistra la piattaforma. Occorre anche di capire, con l'aiuto del Partito, se tale organismo è effettivamente utile o se si distacca dalle masse e ci fa perdere tempo, nel caso non dobbiamo avere remore ad uscirne.
3) Sfiducia nelle proprie capacità per via dell'ancora scarsa forza numerica. Il compagno Scuderi ricorda di praticare “una larga politica delle alleanze e di fronte unito per isolare il nemico principale o l'avversario principale, unire tutte le forze che vi si oppongono, a cominciare da quelle della sinistra dei movimenti, neutralizzare le forze intermedie e stabilire un corretto programma di lavoro unitario” . Ogni compagno non deve pensare di dover muovere mari e monti da solo ma unirsi alle masse del luogo in cui opera, partecipare insieme a loro alle battaglie comuni, legarsi agli elementi più combattivi coi quali formare il nucleo più avanzato e fra cui potrebbero emergere nuovi possibili marxisti-leninisti. La chiave è comunque applicare correttamente la linea del Partito.
Lo sviluppo del PMLI e quindi della causa del socialismo sta sulle spalle delle istanze e dei militanti. Il momento è favorevole perché sta scoppiando la lotta di massa contro l'UE imperialista e il governo Renzi. Rilanciamo l'efficace e acuto passaggio del Rapporto in cui si dice “che Matteo Renzi è una reincarnazione moderna e tecnologica di Mussolini e Berlusconi; che le sue 'riforme' elettorali, istituzionali e costituzionali concordate con il neoduce Berlusconi sono golpiste, antidemocratiche e piduiste; che il suo nazionalismo è simile a quello di Mussolini che voleva dare all'Italia 'un posto al sole' per farla contare nel mondo e tra le grandi potenze imperialiste; che la liberalizzazione dei contratti a termine e dell'apprendistato è un crimine sociale che aumenta il precariato e penalizza i giovani” .
Dobbiamo avere la stoffa del pioniere marxista-leninista, applicare lo spirito della 4a Sessione plenaria, studiare, capire e agire secondo le indicazioni di Scuderi per fare di più ma soprattutto meglio e correggere difetti ed errori nel nostro lavoro, “migliorare il lavoro politico, organizzativo, di massa e giornalistico giorno dopo giorno, esperienza dopo esperienza, articolo dopo articolo, inchiesta dopo inchiesta, bilancio dopo bilancio, lettura dopo lettura, sulla base della linea, delle indicazioni, delle misure del 5° Congresso nazionale” . Grazie ai nostri cinque imbattibili assi Marx, Engels, Lenin, Stalin e Mao e alla linea del Partito, possiamo sormontare ogni difficoltà.
Tutto per il PMLI, il proletariato e il socialismo!
Coi Maestri e il PMLI vinceremo!

L'Organizzazione di Modena del PMLI
L'Organizzazione di Castelvetro di Modena del PMLI

9 luglio 2014