Mentre la Mogherini è a Kiev per una “missione di pace”
Navi da guerra italiane nel Mar Nero partecipano a una esercitazione navale
La nave spia Elettra ai limiti delle acque territoriali russe

 
La ministra degli Esteri italiana Federica Mogherini annunciava ai primi di luglio che la sua prima visita nel semestre italiano di presidenza dell'Unione europea (Ue) si sarebbe svolta a Kiev e a Mosca allo scopo di “intensificare il lavoro diplomatico” per tentare di risolvere la crisi in Ucraina, il fronte più caldi in Europa. Il 7 luglio infatti la Mogherini era nella capitale ucraina. Ma l'Italia sbandierava la missione di pace del proprio ministro degli Esteri proprio mentre una nave spia italiana, l’Elettra, entrava nel Mar Nero per una operazione militare della Nato. E non può certo essere una sorpresa dato che la stessa Mogherini si era già pronunciata a favore di un intervento militare “di pace” nella crisi ucraina.
La nave spia fa parte di uno dei quattro gruppi navali permanenti della Nato guidata dalla fregata italiana Aviere, e affiancata da altre due navi da guerra, una turca e una britannica. Il gruppo che si avvale dell’appoggio di unità statunitensi e greche era impegnato in esercitazioni congiunte con le marine bulgara e rumena in evidente funzione anti-Russia. L'Elettra, con a bordo un centinaio di marinai e tecnici dell’intelligence, è dotata di una trentina di sistemi elettronici e acustici, installati anche su un sommergibile che dalla nave può scendere a 1.000 metri di profondità. Navigando ai limiti delle acque territoriali russe le attrezzature della nave sono in grado di intercettare le comunicazioni delle installazioni costiere e interne in Russia e in Crimea.
Lo spiegamento della nave spia e delle altre navi da guerra italiane era stato deciso dal comando Nato di Napoli, sulla cui area ricade la conduzione delle operazioni anche nel Mar Nero; il comando Nato di Napoli è diretto da un ammiraglio statunitense che è anche comandante della Forza congiunta alleata a Napoli, delle Forze navali Usa in Europa e delle Forze navali del Comando Africa.
La partecipazione della nave spia italiana alla missione Nato doveva restare segreta ma era stata resa nota ai primi di giugno dall’agenzia russa Novosti che denunciava la missione della nave spia in continuità di quella già sviluppata dalla Nato affidata fino a fine maggio alla nave spia francese Dupuy de Lome. L'avvicendamento tra la nave francese e quella italiana conferma che anche il governo Renzi agita la bandiera delle “missioni di pace” coperte dalla diplomazia ma attuate con mezzi da guerra.
 

16 luglio 2014