Presidenzialismo piduista e golpista
Napolitano: Le “riforme” sono mie, votatele subito

Ha il sapore del foglio d'ordine di mussoliniana memoria la secca nota pubblicata il 7 luglio sul sito della presidenza della repubblica e contenente, come dire, disposizioni e tempi sulle controriforme istituzionali e costituzionali piduiste, golpiste e fasciste avanzate dal nuovo Berlusconi, Renzi, e che stanno procedendo al passo dell'oca in parlamento.
Perché non ci sia alcun dubbio sulla strada che l'iter parlamentare debba prendere il nuovo Vittorio Emanuele III, Napolitano, entra a gamba tesa rivendicandole come proprie, prima che si avvii la discussione al Senato: “ho considerato doveroso pronunciarmi fin dall'inizio del mio mandato e al pari di miei predecessori (in particolare il Presidente Scalfaro, al quale succedetti nella Presidenza della Camera) sulla necessità di procedere a modifiche da tempo prese in esame della seconda parte della Costituzione”. Accampando come motivo dell'urgenza quello di superare il bicameralismo paritario con le sue presunte “ricadute negative sul processo di formazione e approvazione delle leggi”.
Le controriforme del governo Renzi vanno approvate rapidamente e senza indugi: "evitando ulteriori spostamenti in avanti dei tempi di un confronto che non può scivolare, come troppe volte è già accaduto, nell'inconcludenza su materie di riforma più che mai mature e vitali per lo sviluppo del nostro sistema istituzionale”. Con ciò, il rinnegato Napolitano risponde direttamente a un gruppo di senatori che chiedevano al presidente Grasso di esprimersi in merito alla necessità di approvazione urgentissima della “riforma” e di assegnare alla commissione e all'aula il tempo per discutere e approfondire il testo. E risponde loro picche: basta indugi, a suo dire si sarebbe già abbastanza discusso in un dibattito “notevolmente prolungatosi rispetto agli annunci iniziali”.
Una mossa arrogante e ducesca, quella del rinnegato del Quirinale, fatta certo per prevenire e stoppare una qualsiasi tentazione di opposizione e le fronde PD e M5S.
Gli fanno eco la ministro Boschi, contestata in aula, che dichiara di voler concludere le votazioni entro la chiusura estiva del parlamento e Renzi che con piglio mussoliniano dichiara la “determinazione ferrea" a rimuovere i “sassi sui binari”. Poi la Boschi con un atteggiamento particolarmente sprezzante definisce "vittime di un'allucinazione" coloro che parlano di "svolta autoritaria".
Il 22 luglio il rinnegato Napolitano è arrivato addirittura ad ammonire i senatori perché “non agitino spettri di insidie e macchinazioni autoritarie”.
Il problema è che qui si tratta ben più di una svolta autoritaria. Lo stesso esplicito schierarsi di Napolitano a favore di Renzi è un ulteriore chiarissimo indizio di ciò ha denunciato fin da subito il PMLI. E cioè che prima con Berlusconi e ora con Renzi è stato restaurato il fascismo sotto nuove forme, nuovi metodi e nuovi vessilli applicando il “Piano di rinascita democratica” di Gelli e della P2. E Napolitano, che non vede l'ora che l'obbiettivo della repubblica presidenziale neofascista arrivi in porto, intende giocare fino in fondo il suo ruolo di massimo garante del progetto di Matteo Renzi, reincarnazione moderna e tecnologica di Mussolini e Berlusconi.
Lo fa proteggendone l'intero programma, spianandogli come un panzer la strada in parlamento e, in questo momento schierandosi a scudo istituzionale per impedire che le “riforme” elettorali, istituzionali e costituzionali golpiste, antidemocratiche e piduiste, concordate con il neoduce Berlusconi, vengano discusse, approfondite e modificate nel passaggio parlamentare.
Questo è neofascismo e solo la lotta di piazza può rappresentare un freno all'avanzare del regime imposto da Renzi e protetto da Napolitano. Come si legge nel documento dell'UP del PMLI del 25 febbraio 2014 dal titolo “Spazziamo via il governo del Berlusconi democristiano Renzi”: “Il PMLI farà la sua parte, ed è pronto a unirsi con tutte le forze politiche, sociali, sindacali, culturali e religiose che si professano di sinistra, che hanno capito l'inganno di Renzi e sono disposte a rovesciare il suo governo. Non importa se poi queste forze, o parte di esse, non ci seguiranno nella nostra lotta contro il capitalismo e per il socialismo”.

23 luglio 2014