Come e peggio di Renzi
Il nuovo sindaco Nardella vuole privatizzare Firenze
Programma incentrato su svendita della città, “grandi opere” e privatizzazioni. Il bluff delle migliaia di posti di lavoro
Protesta in Consiglio comunale degli attivisti contro la linea 3 della tramvia

Redazione di Firenze
Il neopodestà Dario Nardella (PD) sta seguendo con grande slancio le orme di Matteo Renzi, sia nella sostanza del suo programma, sia nel metodo presidenzialista che mescola incontri diretti con la popolazione ad annunci a effetto, dando per “ovvia” l'assenza di ogni dibattito in giunta e Consiglio comunale. A pochi giorni dalla scontata elezione di fine maggio è subito andato a Palazzo Chigi per concordare con Renzi “le questioni aperte tra la città e il governo e dei progetti che riguardano il futuro della nostra città”.
Al Consiglio del 21 luglio Nardella ha presentato le linee guida del suo programma di mandato con un intervento fiume, corredato da megadiapositive in cui ha illustrato le sue intenzioni a grandi linee, senza consegnare un testo scritto e senza prevedere un dibattito. Un anticipo che di fatto svuota discussione e voto sul documento completo previsto entro la fine di novembre.
Titolo del programma: “Firenze città delle opportunità” - per i grandi capitalisti, aggiungiamonoi, e infatti subito Nardella invoca "una regia collettiva del governo della città, pubblica e privata" che dovrebbe gestire la "riqualificazione" di 1 milione e 400.000 metri quadrati di superficie lineare, pubblica e privata, da destinare a nuovi scopi. “Sarà la più grande opera di trasformazione e riqualificazione che Firenze abbia mai avuto nell’ultimo secolo con nuovi progetti di marketing territoriale come mai è stato fatto prima".
Una mega speculazione edilizia che interessa le caserme dismesse, la Manifattura Tabacchi, l’area ferroviaria della Leopolda, San Salvi, San Lorenzo (da dove è iniziata la cacciata degli ambulanti), l’ex gasometro.
Nardella annuncia anche forti investimenti per accelerare la realizzazione delle grandi opere: il nuovo stadio con un investimento stimato intorno ai 250 milioni di euro (anche se non tutti a carico del Comune), 450 milioni di euro per le linee 2 e 3 della tramvia, bocciate dal referendum del 2008, particolarmente la linea 3, alcuni attivisti erano presenti in aula contestando il neosindaco con cartelli, perché in alcuni punti impedirebbe il traffico privato e addirittura il transito delle ambulanze. Nardella vuole accelerare i lavori del sottoattraversamento TAV e della nuova stazione sotterranea. In questo quadro ha nominato Giacomo Parenti direttore generale di Palazzo Vecchio, già alto funzionario coordinatore dell'area sviluppo urbano per Renzi.
Progetti che conta di finanziare con almeno 200 milioni euro concordati col premier Renzi per ospitare il G8 nel 2017, ipotesi che il megalomane Nardella considera già sicura. L'ampliamento dell'aeroporto dovrebbe, in questa prospettiva, essere di una portata tale da rendere possibile l'atterraggio dell'Airforce One (l'aereo presidenziale USA) e quindi dei grandi aerei di linea.
Vorrebbe anche organizzare un G8 della “Cultura”, sembra nel 2016.
Nardella poi vorrebbe riunire nel Progetto Grandi Eventi il controllo dei contenitori dei meeting e degli eventi culturali. Annunciata la riapertura del teatro Niccolini, mentre il nuovo teatro dell’Opera sarà operativo dal 1° settembre; l'ex tribunale di piazza San Firenze dovrebbe essere ristrutturato per ospitare eventi collegati a Expo 2015.
Il dialogo con i grandi capitalisti sarà privilegiato e diretto, probabilmente il 16 settembre si terrà una sorta di “Consiglio delle aziende” con le principali imprese private.
Particolarmente interessato ai rapporti internazionali nel programma elettorale Nardella ha annunciato: "Supporteremo la nascita della nuova Scuola di Governance dell’Università Europea, il Campus della Tongji University di Shanghai, cuore di un network globale di Università e lo sviluppo multipolare del Sino-Italian Design Center a Firenze e Shanghai".
Fra i primi atti di Nardella è stato l'annuncio della vendita di oltre 1.000 alloggi di proprietà del comune e affittati a canone sociale, mentre il 1° luglio sono stati sgomberati con un blitz i circa 150 occupanti, fra cui molti bambini, di Villa Carobbi a Novoli.
Il 24 giugno ha assegnato il Fiorino d'oro ai rappresentati delle religioni monoteiste, il cardinale Giuseppe Betori, l’iman Izzedin Elzir e il rabbino Joseph Levi. Tra i premiati ci sono anche la fondazione Angeli del bello voluta da Matteo Renzi.
Un programma, come si vede, tutto incentrato sugli interessi dei grandi industriali e sulla privatizzazione di Firenze.
Le poche parole che aveva speso Nardella nel programma elettorale sul sociale sono diventate proposte di tagli da paura: per gli anziani assistenza domiciliare integrata accorciando le degenze ospedaliere e abbattendo i costi a scapito del servizio, come si sa bene. Il 25% di posti-letto delle Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) convertite in riabilitazione. Istituzione in ogni ospedale una "unità di crisi geriatrica", che per evitare ricoveri entro 24 ore valuti ambulatorialmente gli anziani a rischio di crisi.
E per quanto riguarda il problema centrale del lavoro solo vaghe promesse, legate alla realizzazione delle “grandi opere” per le quali si paventavano migliaia e migliaia di occupati e un tot di stabili; nessun piano specifico, nessuna parola sulla salvaguardia delle aziende in crisi, promessi anzi tagli alla "macchina" comunale cioè ai servizi come sempre accade.
Una giunta antipopolare da smascherare e combattere, contando sull'unità nella lotta per la difesa del lavoro, dei servizi sociali, contro le privatizzazioni.

30 luglio 2014