Sulla spinta del penetrante discorso di Sottoscritti e del saluto militante di Martenghi alla Commemorazione di Mao
Il PMLI lanciato a far comprendere
al proletariato che la sua missione è quella
di conquistare il potere politico e il socialismo
Il governo diretto da Renzi, che è una reincarnazione moderna e tecnologica di Mussolini e Berlusconi, va spazzato via. Un applauso interminabile alla richiesta che l’Italia si tiri fuori dai conflitti in Iraq, Ucraina, Afghanistan, Siria e Libia. Importanti interventi di operai e giovani
Scuderi: il potere politico spetta di diritto al proletariato che produce l’intera ricchezza del Paese

Firenze il 7 settembre 2014, la 38° commemorazione di Mao, un “miracolo” rosso marxista-leninista, si è ripetuto anche quest’anno nello stile del Partito, sempre vitale, dinamico, mai retorico, concreto e legato alle necessità del proletariato e delle masse popolari.
Ogni commemorazione ha il suo carattere, e questa ha avuto quello marcato della vittoria, perché arriva a coronare una serie di conquiste organizzative e politiche del PMLI, perseguite, a costo di enormi sacrifici e a conclusione di passaggi estremamente delicati per il Partito, sotto la direzione del Segretario generale Giovanni Scuderi, che, come sempre, ha presieduto l’iniziativa, quest’anno incentrata sul tema “Mao e la missione del proletariato”, trattato dal compagno Loris Sottoscritti, membro del CC e caporedattore de “Il Bolscevico”, tra i primissimi a unirsi ai primi quattro pionieri del PMLI.
Tra le vittorie più volte citate, l’apertura della nuova Sede centrale del PMLI e de “Il Bolscevico” più grande e spaziosa, l’importante discorso pronunciato da Giovanni Scuderi alla Sessione plenaria allargata del CC del PMLI dell’aprile 2014, la nascita della Commissione giovani e quella dell’Organizzazione di Modena, la conquista di nuovi simpatizzanti, spesso giovanissimi.
In un clima di unità e fraternizzazione di classe e marxista leninista, di vitalità e combattività rivoluzionarie, di grande emozione, di entusiasmo e orgoglio proletario per aver partecipato alle comuni vittorie del Partito, dirigenti, militanti, simpatizzanti e amici da ogni parte d’Italia si sono ritrovati per ripartire per un nuovo anno di lotte e manifestazioni, ispirandosi al pensiero e agli insegnamenti di Mao.
Molte compagne e compagni di base hanno chiesto di visitare la nuova Sede, sabato 6 settembre e nel pomeriggio del 7 e sono rimasti unanimemente felici e fieri di come è stata organizzata e arredata. L’Organizzazione di Biella ha regalato un libro per la biblioteca della Sede.
Il compagno Giovanni Scuderi, come sempre nel suo stile gioviale e fraterno e con la modestia rivoluzionaria che lo contraddistingue, ha animato fin da subito la sala, piena di giovani e giovanissimi, operai, disoccupati, studenti di scuola media superiore e universitari, che si sono intrattenuti a lungo a discutere con lui. Per tutti ha avuto un’indicazione politica per il radicamento ed un incoraggiamento personale, segno della profonda solidarietà e preoccupazione del Partito riguardo le condizioni di salute di tutti i compagni e per il dramma della disoccupazione che ha colpito moltissimi marxisti-leninisti. In tanti per difficoltà economiche non hanno potuto essere presenti.
Il compagno Scuderi è più volte intervenuto a braccio con magistrali e applauditi discorsi su vari temi riguardanti la strategia del socialismo, il ruolo storico del proletariato e la vita del PMLI, discorsi che riportiamo integralmente in questo articolo, data la loro importanza.
Nella cornice rossa degna della storia e della combattività del Partito, allestita, a cura delle Commissioni di organizzazione e di stampa e propaganda del Comitato centrale e del Comitato provinciale di Firenze, nella sala delle ex-Leopoldine, e allietata dagli Inni del Partito, l’Internazionale, Bandiera Rossa e Il Sole rosso, spiccavano le bandiere dei Maestri e del Partito e i più recenti manifesti del PMLI. Il pannello dietro la rossa presidenza riportava il manifesto della commemorazione 2014, con la bella immagine di Mao, che indica al proletariato la strada da seguire.
Pesante anche quest’anno l’assenza dei media che hanno del tutto taciuto la notizia, come ha denunciato la compagna Martenghi nel suo saluto introduttivo.
All’ingresso della sala un bel tavolo rosso allestito con le pubblicazioni e gli audiovisivi e le spille del Partito, gestito da alcune compagne militanti e simpatizzanti della Cellula “Nerina ‘Lucia’ Paoletti” di Firenze e dalla piccola Giulia di Fucecchio.
Tanti i contributi versati, anche da coloro che per essere presenti hanno dovuto svolgere lunghi viaggi. La compagna Martenghi ha ringraziato calorosamente a nome della Presidenza questi esemplari compagne e compagni per la loro generosità proletaria rivoluzionaria.

Il saluto di Martenghi
La commemorazione è entrata nel vivo con il militante saluto (interamente pubblicato su questo numero) della compagna Monica Martenghi, Direttrice responsabile de “Il Bolscevico”, Organo del PMLI, la quale ha introdotto l’iniziativa, con l’oratoria trascinante che la contraddistingue. Alla fine del saluto il Segretario generale l’ha abbracciata e baciata, ringraziandola sentitamente.
Ella ha espresso un caloroso saluto ai presenti, specialmente a coloro che sono venuti da molto lontano sopportando lunghi, estenuanti e costosi viaggi e a coloro che hanno partecipato per la prima volta alla commemorazione di Mao. La compagna ha invitato i presenti, non membri del PMLI, a inviare a “Il Bolscevico” le loro impressioni, anche solo poche parole, sulla commemorazione.
Un commosso applauso è partito dalla sala quando la compagna ha ricordato con molto affetto e gratitudine Nerina “Lucia” Paoletti e gli altri compagni scomparsi che, come lei, hanno dato la vita per la causa del PMLI, del proletariato e del socialismo. La compagna ha invitato i presenti ad alzarsi in piedi per rendere onore al compagno Salvatore Zunica, recentemente scomparso. In un commosso silenzio la sala ha ascoltato la narrazione della preziosa vita marxista-leninista di questo primo pioniere dell’Abbruzzo del PMLI, che resterà sempre nei nostri cuori. Alla conclusione del ricordo è partito un altro lungo e riconoscente applauso per il compagno scomparso.
Vari i salienti passaggi del saluto, tra i quali l’accorato appello rivolto ai simpatizzanti e agli amici del Partito, perché i nostri dirigenti e militanti, pur dando fondo ad ogni loro risorsa non riescono a coprire tutte le spese del Partito a livello centrale, a “sottoscrivere per il PMLI per il trionfo della causa del socialismo in Italia”.
In un passaggio particolarmente applaudito, la compagna ha orgogliosamente ricordato l’incrollabile determinazione dei marxisti-leninisti, rilevando che: “gli ostacoli che dobbiamo superare comunque non ci impressionano. Siamo abituati fin dalla nostra nascita a procedere in salita” ed arriveremo alla mèta che ci siamo prefissi.
Grazie a questa incrollabile volontà tante sono le conquiste che la compagna ha ricordato tra gli applausi, i quali sono proseguiti quando la compagna ha salutato “la classe operaia, la nostra classe, che soffre pene dell’inferno sotto il capitalismo e alla quale è dedicata questa commemorazione”; quando ha espresso la solidarietà alla popolazione del Gargano colpita dalla recente calamità e ai familiari di David, il giovane ucciso dai carabinieri a Napoli; quando ha chiesto l’apertura delle frontiere dell’UE e italiane per fermare le stragi di migranti; quando ha chiesto che i sindacati “si sveglino velocemente e, loro che ne hanno la forza, proclamino al più presto uno sciopero generale di 8 ore con manifestazione nazionale sotto Palazzo Chigi”; e quando ha salutato e dato l’adesione “alle prime manifestazioni promosse dall’Unicobas per il prossimo 17 settembre e dalle organizzazioni studentesche per il 10 ottobre”; quando ha chiesto con forza al governo Renzi di tenere l’Italia fuori dai conflitti in Ucraina, Iraq, Afghanistan, Siria e Libia.
Dopo un lungo passaggio su Mao, la compagna ha ribadito tra gli applausi il ruolo storico e strategico del proletariato: “conquistare per via rivoluzionaria il potere politico e instaurare il socialismo emancipando così se stesso e l’intera umanità”.
Il suo intervento, dal forte carattere militante, contiene anche l’attuale indicazione, per raggiungere il proletariato e far divenire il PMLI un Gigante Rosso anche nel corpo, oltreché nella testa: “di applicare con determinazione e con le giuste tattiche le indicazioni che il compagno Scuderi ha dato a tutto il Partito nell’ultima Sessione plenaria del 5° Comitato centrale del PMLI. Studiare, capire e agire, concentrandosi sulle priorità sulla base delle forze che disponiamo: è quello che dobbiamo fare tutti, in particolare coloro che sono più indietro o che hanno qualche problema”. Particolarmente importante la dichiarazione del compagno Scuderi, rilasciata alla compagna Martenghi, riguardante il diritto del proletariato a rivendicare il potere politico. Una dichiarazione che merita di essere letta nella sua interezza con estrema attenzione dai membri e dai simpatizzanti del Partito, nonché dalle operaie e dagli operai più coscienti.
Un lungo e sentito applauso è partito sulle parole d’ordine conclusive “Mao, Mao, Mao”, “PMLI, PMLI, PMLI”.

Gli interventi delle istanze di base e dei simpatizzanti
La compagna Martenghi, poi ha dato lettura del messaggio del compagno Federico Picerni, Responsabile della Commissione giovani del CC del PMLI, momentaneamente all’estero per motivi professionali, calorosamente ringraziato dal compagno Scuderi, e sottolineato da un applauso, per il grandissimo lavoro svolto che in parte continuerà dall’estero.
Gli interventi dei rappresentanti delle Cellule e delle Organizzazioni del Partito e dei simpatizzanti attivi, tutti politicamente qualificati, disciplinati e concreti hanno sottolineato l’attualità della lotta per far acquisire al proletariato la coscienza di classe per sé e hanno portato l’esperienza di lotta delle diverse realtà locali.
In omaggio alla classe operaia i saluti si sono aperti con quello del giovane operaio di Viggiù, Alessandro Frezza, e si sono conclusi, in omaggio ai giovani che rappresentano l’avvenire del PMLI e del nostro popolo, con l’intervento di Federico, un giovanissimo simpatizzante di Ferrara.
Il compagno Scuderi ha ringraziato un militante e un simpatizzante presenti nonostante la loro salute precaria, e ha definito encomiabile la loro presenza, indirizzando affettuosissimi auguri di guarigione.
Grande esordio politico del Responsabile della neonata Organizzazione di Modena che ha saputo nel suo saluto calare gli insegnamenti di Mao e la linea del Partito nella concreta realtà di Modena, dove molte fabbriche stanno chiudendo.
“Modena una città chiave dell’Emilia - è intervenuto il Segretario generale - grandi sono le nostre speranze sulla neonata Organizzazione del Partito, sarà dura per essa lavorare in quella città, ma i frutti saranno copiosi se essa applicherà il marxismo-leninismo-pensiero di Mao e la linea del Partito, auguri affettuosissimi ai compagni modenesi, siete nel nostro pensiero e nel nostro cuore”.
Diversi gli interventi di operai in lotta, come quello del compagno Andrea di Fucecchio, pilastro del lavoro di massa sindacale del PMLI, e quello di un simpatizzante di Parma impegnato sul fronte sindacale che ha detto: “il lavoro è enorme, le forze sono poche e le difficoltà sono tante, ma col supporto della linea sindacale e politica del PMLI si riesce a reggere agli scontri e a contrattaccare”.
Il compagno Scuderi, prendendo spunto da questo significativo intervento ha pronunciato uno stimolante discorso applaudito calorosamente dalla sala: “abbiamo ascoltato un importante intervento - ha detto - per due motivi. Il primo perché è stato pronunciato da un operaio, il secondo perché il Partito ha dovuto fare un passo indietro come Organizzazione di Partito a Parma”, ed ha proseguito: “Il proletariato ha il diritto di avere il potere politico, perché tutta la ricchezza del nostro Paese è creata dal proletariato, questo diritto il proletariato lo deve pretendere, deve lottare affinché diventi realtà. In ogni caso bisogna procedere gradualmente, accelerando nei momenti in cui c’è bisogno di accelerare e andando più piano nei momenti in cui c’è bisogno di andare più piano per conquistare il potere politico e il socialismo. In questo ambito, per questa missione hanno una fondamentale importanza gli operai come il compagno Alberto e le operaie più combattive e avanzate, per svegliare il proletariato, per proseguire nella lotta di classe, per realizzare quella grande missione storica che un giorno, indipendentemente dalla data, sarà inevitabilmente realizzata. Viva il proletariato, avanti nella lotta di classe, avanti verso il socialismo e l’Italia unita, rossa e socialista”.
Il Segretario della Cellula “Stalin” di Prato, dopo il saluto ha informato che la Cellula il giorno avanti aveva partecipato alla manifestazione per il 70° della Liberazione della città. Quando il Partito, l’unico spezzone rosso di tutto il corteo, ha lanciato “Bella Ciao”, i manifestanti hanno risposto in coro. Quando il corteo ha raggiunto Figline, il luogo in cui i nazisti hanno trucidato i 29 martiri partigiani, i manifestanti schierati hanno applaudito e accolto a pugno chiuso il PMLI.
La compagna Martenghi ha a sua volta informato che il PMLI era l’unica forza politica con bandiera alla manifestazione antifascista che si è svolta sabato a Lecce contro il convegno nazionale di Casa Pound, ne è seguita l’entusiasta esclamazione del compagno Scuderi “Viva i compagni di Lecce!”.
La compagna Martenghi ha esaltato gli interventi di alcuni intellettuali del popolo, che, avendo scelto di stare dalla parte della classe operaia e di mettere al servizio della causa le loro conoscenze, nel corso degli ultimi mesi hanno dato contributi preziosi all’analisi marxista-leninista: “Gli operai rossi vanno molto forte - ha esclamato il compagno Scuderi applauditissimo - ma anche gli intellettuali rossi, come abbiamo sentito prima il compagno professore, vanno altrettanto forte. Questa unità su una base rossa è fondamentale per la crescita del Partito e per la lotta di classe. Entrambi, come tutti, dobbiamo imparare dal marxismo-leninismo-pensiero di Mao e dalla linea politica del nostro Partito. Se facciamo così, saremo imbattibili e vincenti, e anche quando avremo delle sconfitte ci potremo riprendere e tornare ad avanzare e vincere di nuovo. L’importante è vincere la guerra contro il capitalismo!”.
Prima dell’ultimo intervento la compagna Martenghi ha letto il bellissimo saluto di Aurora, una giovanissima compagna di Caltagirone (Catania), la quale ha colto l’occasione per annunciare che spera di essere ammessa nel Partito a breve. Prendendo spunto da esso il compagno Scuderi, in un applaudito intervento, ha reso un rosso omaggio alla componente femminile del Partito: “Mi pare - ha affermato - che la decisione della compagna Aurora costituisca un evento per le masse siciliane e in particolare femminili, un evento anche per quanto riguarda il Partito, il quale ha bisogno di rafforzare la componente femminile. Questa si distingue per l’attaccamento alla causa, per l’enorme lavoro che svolge per il Partito e per il proletariato. Posso ricordare che le compagne si distinguono per la massima fedeltà al Partito fin qui, in tutti questi decenni non c’è stato un tradimento da parte delle compagne dell’Ufficio politico e del Comitato centrale, se ci sono stati dei tradimenti sono stati a livello di base e a livello periferico. Quindi le compagne sono un architrave del Partito, una sicurezza del Partito, ci auguriamo che sull’esempio della compagna Aurora, le simpatizzanti che già ci conoscono e quelle che ci conosceranno via via, specialmente nel Sud, cominciando da Napoli, possano rafforzare questa componente e di riflesso rafforzare tutto il Partito, perché per noi vedere in piazza, vedere nelle lotte, le compagne è un grande incitamento a fare come loro e se possibile meglio di loro, anche se è difficile superarle”!
Con un acuto e maturo intervento ha concluso il giovanissimo compagno studente Federico di Ferrara, incoraggiato dagli applausi della sala e dall’appoggio del compagno Scuderi, che lo ha definito “nuovo alfiere del PMLI e della causa del socialismo” e ne ha sottolineato l’atteggiamento in linea con il Partito, nell’espressione dei sentimenti e della linea del PMLI, nel suo modo di porgersi verso le masse, di ragionare, di usare la dialettica.

Il discorso di Sottoscritti
Il profondo, intelligente, fresco e politicamente concreto saluto del giovane compagno di Ferrara, centrato sul ruolo del Partito nella battaglia per dare al proletariato la coscienza di essere classe per sé, è stato il migliore modo di passare la parola al compagno Loris Sottoscritti, della solida e rossa “vecchia guardia” del PMLI.
Egli ha impartito una lezione marxista-leninista di spessore teorico e politico, ma anche uno strumento concreto di lotta per la martoriata classe operaia italiana e una stringente argomentazione che pone con forza tra le necessità attuali del proletariato quella di tornare ad acquisire la coscienza di classe per sé e muoversi insieme al PMLI sulla strategia del socialismo.
Il compagno, che ha parlato a nome del CC del PMLI, ha sottolineato lo speciale e indissolubile affetto e legame proletari e di classe che ci uniscono a Mao, “essendo nati sotto la sua rossa stella quando era ancora vivo e dirigeva vittoriosamente la Grande Rivoluzione Culturale Proletaria in Cina, che ispirava i marxisti-leninisti di tutto il mondo” ed ha duramente criticato la cricca revisionista e fascista di Pechino, che strumentalizza in chiave nazionalista e attacca subdolamente Mao, mentre celebra Deng Xiaoping. Ma i revisionisti di Pechino non riusciranno mai a oscurare la grandezza e l’opera di Mao. Un caloroso applauso ha sottolineato il passaggio “Egli rimane un gigante del pensiero e dell’opera rivoluzionari, e Deng un omuncolo borghese, traditore della causa del proletariato e del socialismo”.
Da diverso tempo e sempre più intensamente al centro delle attenzioni, riflessioni e interventi del Partito vi è il tema della missione del proletariato, tanto da averlo scelto per questa commemorazione di Mao. Ciò perché “le condizioni del proletariato e delle masse stanno peggiorando drammaticamente, e siamo nell’ultima fase della completa realizzazione del piano fascista della P2, ed è quindi sempre più urgente porre la questione al proletariato di cambiare radicalmente, attraverso la rivoluzione socialista, questa marcia società borghese, fondata sullo sfruttamento dell’uomo sull’uomo”.
Per cambiare radicalmente la realtà attuale, il proletariato, che, come ha già dimostrato il compagno Giovanni Scuderi, nel discorso tenuto a nome del Comitato centrale del PMLI il 10 settembre 2006, è ancora una grande forza di molti milioni di lavoratori, ed è l’unica classe rivoluzionaria poiché ha il dominio economico sui gangli di tutto il sistema economico del capitalismo ed esprime economicamente e politicamente gli interessi dell’immensa maggioranza dei lavoratori, deve uscire dalla condizione pre-marxista di classe in sé in cui è stato ricacciato e deve riconquistare la coscienza di essere classe per sé e di avere una luminosa missione storica.
Tale strategia gli è stata subdolamente sottratta dai dirigenti revisionisti del PCI: da Bordiga, da “sinistra”, a Gramsci e Togliatti fino a Berlinguer e Occhetto, da destra, con un processo di revisione del marxismo-leninismo e di diseducazione molto lungo e sistematico, continuato dai loro successori rinnegati, riformisti e liberali, i vari D’Alema, Veltroni, Fassino, Bersani ecc. “che hanno completato - come ha detto il compagno tra gli applausi della sala che mai perdonerà il danno inflitto dai dirigenti revisionisti alla classe operaia italiana - quest’opera nefasta di decomunistizzazione e deideologizzazione del proletariato sbracandosi apertamente verso il liberalismo e l’anticomunismo”.
Come gravi sono le responsabilità della “sinistra” trotzkista che con il suo eterno schema truffaldino ripesca e rivaluta mummie revisioniste come Berlinguer.
Riacquistando la sua cultura, il marxismo-leninismo-pensiero di Mao, il proletariato riprenderà coscienza di essere classe per sé e di avere un preciso compito storico che non è quello di riformare il capitalismo e il suo Stato e di addolcire l’oppressione della dittatura della borghesia, “ma quello di spazzarli via - ha proclamato in un applaudito passaggio - e di sostituirli con la propria dittatura e col socialismo”.
Necessità fortemente attuale, poiché è inammissibile la condizione di povertà e sfruttamento cui oggi è ridotto il proletariato italiano, cui è negata persino la lotta di tipo tradeunionista, perché alla sua testa ci sono dei sindacati ormai integrati nel sistema capitalista che non svolgono più neanche questo ruolo minimale. Lungamente applaudito il passaggio in cui il compagno, rilanciando la linea sindacale del PMLI, ha chiesto di “azzerare tutti i vecchi sindacati e creare dal basso un unico grande sindacato, il sindacato delle lavoratrici e dei lavoratori, delle pensionate e dei pensionati, che sia fondato sulla democrazia diretta e sul potere sindacale e contrattuale delle Assemblee generali dei lavoratori e dei pensionati, e che abbia come linea e programma esclusivamente la difesa degli interessi dei lavoratori e dei pensionati senza vincoli e compatibilità dettati dai capitalisti e dal governo”.
Solo il PMLI riuscirà a far cambiare la cultura e l’atteggiamento politico attuale del proletariato e a convincerlo a “rivoluzionare la propria testa e pratica sociale armandosi del marxismo-leninismo-pensiero di Mao e dando battaglia sui fronti politico, sindacale e teorico alla classe dominante borghese, contestandone il potere e rivendicandolo per sé. Gli spetta di diritto - ha affermato il compagno tra gli applausi della sala rossa - giacché è il produttore di tutta la ricchezza del Paese”.
E potrà riuscirci se le Cellule e le Organizzazioni di base del PMLI miglioreranno il lavoro politico, la propaganda verso le fabbriche più combattive e durante le manifestazioni dei lavoratori, specialmente in quelle dei metalmeccanici, nelle scuole e le università e le manifestazioni degli studenti. Un passaggio importante ha riguardato il prezioso ruolo che spetta ai sinceri intellettuali del popolo che vanno conquistati alla causa.
Applaudita l’unica essenziale espressione che riassumeva il senso dell’obbiettivo strategico del socialismo, tratta da un discorso del compagno Scuderi: “la conquista del potere politico da parte del proletariato è la madre di tutte le questioni. Col potere politico il proletariato ha tutto, senza il potere politico il proletariato non ha niente”,
Durissimo l’attacco al governo Renzi, che, come ha immediatamente denunciato il PMLI, fin dal suo insediamento al governo, col documento dell’Ufficio politico dal titolo “Spazziamo via il governo del Berlusconi democristiano Renzi”, è “una reincarnazione moderna e tecnologica di Mussolini e Berlusconi”. Il compagno Sottoscritti ne ha analizzato le pericolose somiglianze con Berlusconi e con il duce del fascismo sia in politica interna che internazionale. Un prolungato applauso sulla denuncia “dell’infame silenzio e appoggio al governo sionista e nazista di Tel Aviv e alla sua politica di genocidio del popolo palestinese, al quale va tutta la nostra solidarietà militante antimperialista”, e ancora sulla richiesta che “l’Italia si tiri fuori dai conflitti in Ucraina, Afghanistan, Iraq, Siria e Libia, e non invii all’estero né un soldato, né un qualsiasi strumento militare. Non vogliamo assolutamente che il nostro popolo, a partire dai giovani, diventi carne da cannone per le fregole, le ambizioni e gli interessi politici, economici, commerciali e finanziari del capitalismo e della classe dominante borghese italiani”.
E quasi un’ovazione quando il compagno, citando il Segretario generale nel Rapporto alla 4ª Sessione allargata del 5° CC del PMLI, ha detto: “Se non si ferma subito, Renzi durerà venti anni. Che si sveglino allora i vertici dei sindacati confederali e i ‘sindacati di base’ e proclamino unitariamente uno sciopero generale di 8 ore con manifestazione nazionale sotto Palazzo Chigi. I marxisti-leninisti italiani comunque non gli daranno pace finché il suo governo non sarà spazzato via dalla piazza”.
La piena occupazione deve essere il tema centrale delle prossime battaglie che devono perseguire l’obbiettivo di un grande movimento per il lavoro, che, con alla testa il proletariato italiano, passi al contrattacco con forti lotte di massa nelle fabbriche e nelle piazze per fermare la linea capitalista liberista che distrugge posti di lavoro e aumenta il precariato e costringa i padroni e il governo a cambiare rotta sul tema delle politiche industriali e dell’occupazione.
Un lungo e scrosciante applauso della sala ha sottolineato le battute conclusive del discorso, in cui il compagno ha auspicato che le operaie e gli operai coscienti e più combattivi capiscano il messaggio del PMLI e ci aiutino a trasmetterlo all’intero proletariato. Inoltre, come ci ha spronato a fare il nostro Segretario generale, i marxisti-leninisti devono fare bene il lavoro di massa sulla base della parola d’ordine “Studiare, concentrarsi sulle priorità, radicarsi; radicarsi, concentrarsi sulle priorità, studiare”; dobbiamo, come ci ha insegnato Mao, essere pronti a superare in modo sistematico e con indomabile volontà le difficoltà che inevitabilmente si presentano nel Partito.

Le conclusioni
A conclusione del discorso, il compagno Giovanni Scuderi ha abbracciato, baciato e si è calorosamente complimentato con il compagno Sottoscritti, mentre la compagna Martenghi lanciava le parole d’Ordine “Mao, Mao, Mao” e “PMLI, PMLI, PMLI”.
L’iniziativa è terminata con un augurio del Segretario generale che ha auspicato: “La prossima commemorazione sia ancora più forte. Dovremo essere capaci di coinvolgere altre persone anche di altri partiti. Che si aprano i cuori, che si aprano le menti, le masse devono discutere, dobbiamo parlarci, dobbiamo dirci tutto quello che abbiamo in testa, dobbiamo dirci tutto quello che vogliamo, soprattutto dobbiamo dirci che vogliamo esse liberi e padroni dell’Italia, viva la classe operaia, viva il PMLI, viva Mao!”.
Il canto dell’Internazionale, di Bandiera Rossa e de Il Sole Rosso, sottolineati da calorosi applausi delle compagne e dei compagni presenti e il lancio delle parole d’ordine ha chiuso la manifestazione.
Questa commemorazione di Mao rimarrà come un evento rosso e proletario, un’iniziativa politica storica, che sancisce l’offensiva ideologica e politica del PMLI contro la borghesia e il capitalismo rappresentati dal governo Renzi, nonché l’impegno dei marxisti-leninisti di riproporre in maniera argomentata al proletariato e alle masse popolari italiani, l’unica strategia possibile, quella riaffermata dagli interventi del Segretario generale, compagno Giovanni Scuderi, dal discorso del compagno Sottoscritti, dal saluto della compagna Martenghi, e da certi rilevanti saluti dei presenti e di quelli degli assenti: la conquista dell’Italia unita, rossa e socialista.

10 settembre 2014