Contro il piano scuola che li discrimina e li condanna alla disoccupazione
I precari della scuola manifestano a Montecitorio

Si mobilitano gli insegnanti precari italiani che, dopo anni di tagli alla scuola e di incertezze sul proprio futuro lavorativo, vengono ancora duramente colpiti dalle antipopolari linee guida su “La buona scuola”.
Sbandierato come la soluzione al decennale problema del precariato, tale piano in realtà, dati alla mano, promette di tagliare fuori dall'insegnamento almeno 130 mila insegnanti precari abilitati ( ai quali vanno aggiunte le decine di migliaia dei non abilitati) mantenendo ed aggravando il sistema antipopolare, discriminatorio, disaggregante di divisione dei lavoratori della scuola attualmente vigente nel reclutamento. Eliminata la III fascia delle graduatorie di istituto, che raccoglie i precari non abilitati che, semplicemente, non insegneranno più. Condannati all'umiliazione lavorativa permanente gli insegnanti della II fascia, dove oggi sono relegati i docenti abilitati dopo il 2009, con il Tirocinio formativo Attivo (TFA) e ai quali non è stato consentito, come invece era stato fatto con gli abilitati SSIS, di inserirsi nelle GAE (Graduatorie ad esaurimento da dove vengono assunti a ruolo gli insegnanti).
Dunque: fuori i docenti della III fascia e solo pochissime supplenze, quelle non coperte dal personale di ruolo con l'aumento dell’orario di lavoro a parità di stipendio, per gli insegnanti della II.
Dietro la strombazzata assunzione di 150 mila precari delle GAE (graduatorie ad esaurimento) entro il 1 settembre 2015, che tuttavia non ha la copertura finanziaria degli almeno 3 miliardi di euro, si aprirebbe un un dramma lavorativo enorme riguardante probabilmente oltre 200 mila precari.
Presenti in piazza diverse sigle il 10 settembre in un vivace e colorato corteo confluito sotto Montecitorio. Nell'opposizione unitaria, determinata e cosciente al piano scuola di Renzi confluivano anche diverse proteste specifiche. Quella del Coordinamento Nazionale TFA Ordinario che, come detto non hanno il diritto ad essere assunti in ruolo dalle GAE. Erano presenti gli studenti di Scienze della formazione primaria nuovo ordinamento perché esclusi dal progetto di “riforma” e, quindi, costretti alla disoccupazione, in quanto non avranno la possibilità di partecipare ai concorsi e il Coordinamento precari scuola Roma che chiede che le supplenze vadano ai precari e non siano “usate per aumentare l'orario di lavoro ai docenti". Sotto Montecitorio fortissima la contestazione con striscioni e fischi.
Una dura e crescente opposizione che continua il 17 settembre con lo sciopero degli insegnanti e il prossimo 10 ottobre quando si terrà lo sciopero generale Cobas scuola, quando saranno mobilitati anche gli studenti che poi torneranno in piazza il 14 novembre.
Intanto è iniziata la campagna propagandistica del governo Renzi che ha aperto il nuovo anno scolastico con una passerella di ministri in diverse scuole italiane. Non sempre ben accolti tuttavia. La ministra dell'istruzione Stefania Giannini, ha inaugurato in un istituto della periferia romana, il tecnico agrario "Emilio Sereni", ed ha trovato ad attenderla all'ingresso della scuola decine di manifestanti contro il suo famigerato piano scuola.
Contestato Renzi a Palermo da edili, docenti precari e studenti (si veda l'articolo a parte).

17 settembre 2014