Due morti e incalcolabili danni alle abitazioni, coltivazioni e infrastrutture
Alluvione nel Gargano: un disastro annunciato
Il disastro idrogeologico aggravato dalla incuria delle amministrazioni locali e dalla cementificazione del territorio
Una tragedia che segna il fallimento della politica del neoliberale anticomunista Vendola sul territorio

 
Dal nostro corrispondente della Puglia
L'alluvione che ai primi di settembre ha colpito il Gargano, zona situata nel nord della Puglia e che è costata la vita a due abitanti, dimostra chiaramente che il dissesto idrogeologico di cui soffre l'intera Italia e soprattutto il Mezzogiorno è un problema che è stato completamente ignorato per anni dai governanti borghesi di qualsiasi schieramento, siano essi della destra neofascista o della “sinistra” borghese.
I cambiamenti climatici continuano ad aggravarsi e a colpire nel modo più duro proprio quelle regioni o quelle zone che negli anni sono state le vittime dell'abusivismo, della cementificazione e devastazione del territorio e della gestione scellerata delle campagne e di intere zone agricole o verdi.
La Coldiretti, facendo un esame dei danni subiti dall'agricoltura nel Gargano, parla di 60 milioni di euro: interi uliveti sommersi; vigneti, piantagioni di ortaggi e pomodori distrutti. Anche il settore dell'allevamento non è stato risparmiato e non si contano gli animali dispersi. Sempre la Coldiretti riporta quanto segue: “Una delle coltivazioni più colpite è quella dell'uva da vino dove si registrano perdite del 30% della produzione e danni per circa 36 milioni di euro”. I danni alle strutture agricole si quantificano, in generale da queste stime, sui 5 milioni mentre la coltivazione del pomodoro ha subito un calo produttivo del 30% (15 milioni di euro). A Questo calcolo vanno aggiunti i danni ad abitazioni, strade, strutture ricettive, ecc.
Le istituzioni borghesi, come al solito, piangono lacrime di coccodrillo e si recano in certi luoghi solo dopo che la catastrofe è avvenuta. Il presidente della Regione Puglia, il neoliberale anticomunista Nichi Vendola, si è fatto vivo presso la Prefettura di Foggia l'8 settembre e ha come di consueto venduto un po' di fumo con queste parole: “...tutta la classe dirigente, coi sindaci e la Regione, ha condiviso la necessità di andare a colpire alla radice di questi fenomeni intervenendo ulteriormente sul dissesto idrogeologico”. Ci sarebbe da obiettare un fatto conclamato: se intere e vaste porzioni del territorio garganico non fossero state mal amministrate da sindaci felici di regalare concessioni a destra e a manca con “specialisti tecnici” prezzolati e al soldo degli interessi di speculatori, palazzinari ed affaristi di ogni risma, oggi non saremmo difronte a questa immane catastrofe frutto ancora una volta del capitalismo e dei suoi servitori presenti in tutte le istituzioni borghesi. Non solo non vi è stata alcuna prevenzione ma sono state fatte scelte utili solamente a muovere capitali nelle tasche dei soliti, mentre ora i contadini e le masse ne subiscono i danni. Inoltre si tenga presente che la responsabilità della difesa del territorio compete per legge principalmente alla Regione e al suo governatore che occupa quella poltrona da oltre nove anni.
A confermare la situazione di completa illegalità in cui si concentra tale disastro all'inchiesta aperta dalla procura della Repubblica di Foggia – sempre con scarso tempismo – con le seguenti ipotesi di reato: omicidio colposo, disastro colposo, violazione delle leggi urbanistiche, omissione di atti d'ufficio. Al riguardo Vendola ha avuto anche l'ardire di affermare: “ora bisogna capire se c'è una relazione tra alcuni effetti del disastro e alcune violazioni della legge dello Stato e della natura compiute in quell'area”. C'è da domandarsi non solo dove abbia vissuto sino ad ora Vendola ma come è capace di oscurare la realtà dei fatti: le giravolte che compie per salvarsi agli occhi dell'opinione pubblica e dei mass media sono senza pari. Intanto però i disastri, frutto di colpa e imperizia, affossano l'intera Puglia.

24 settembre 2014