Il dato più alto dal 1977
Il 44,2% dei giovani è disoccupato
Dalla crisi del capitalismo a oggi si sono persi un milione di posti di lavoro, 600 mila nel Mezzogiorno
La realtà smentisce Renzi. Occorre spazzarlo via

Nuovo record per la disoccupazione giovanile. L’Istat (Istituto nazionale di statistica) nel suo bollettino rileva che il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, ossia la quota dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca di occupazione, è pari al 44,2% ed è ancora in crescita di 1 punto percentuale rispetto al mese precedente.
Si tratta del dato più alto dal ’77, data di inizio delle serie storiche trimestrali.
I disoccupati, secondo l’Istat, tra i 15-24enni sono 710 mila. L’incidenza dei disoccupati sulla popolazione in questa fascia di età è pari all’11,9%, stabile rispetto al mese precedente ma in aumento di 0,7 punti percentuali su base annua. Dal calcolo del tasso di disoccupazione sono pertanto esclusi i giovani inattivi, cioè coloro che non sono occupati e non cercano lavoro, ad esempio perché impegnati negli studi: questi sono circa 4 milioni 372 mila, in aumento dello 0,7% nel confronto congiunturale (+28 mila) e dello 0,2% su base annua (+9 mila). Il tasso di inattività dei giovani tra 15 e 24 anni, pari al 73,2%, cresce di 0,5 punti percentuali nell’ultimo mese e di 0,7 punti nei dodici mesi. Ad agosto 2014 risultavano occupati 895 mila giovani tra i 15 e i 24 anni, in diminuzione del 3,6% rispetto al mese precedente (-33 mila) e del 9,0% su base annua (-88 mila). Il tasso di occupazione giovanile, pari al 15,0%, diminuisce di 0,5 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 1,4 punti nei dodici mesi. Drammatica è poi la situazione del già martoriato sud Italia dove la disoccupazione giovanile arriva a contare 600 mila unità.
La situazione è confermata anche dal Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (Cnel) nel Rapporto sul mercato del lavoro 2013/2014. In sette anni (dal 2007) si sono persi 1 milione di posti di lavoro. I settori ad aver risentito maggiormente della crisi sono quello manifatturiero e dell’edilizia, ma il trend caratterizza tutte le occupazioni.
Che non c'è futuro nel sistema capitalista per le giovani generazioni, oramai è sotto gli occhi di tutti, e per quanto la classe dominante borghese, attraverso i suoi rappresentanti politici, in particolare il governo del Berlusconi democristiano Renzi sia impegnata a ripetere come il problema di dare un lavoro giovani disoccupati sia tra le priorità dello Stato e del governo, finora i fatti concreti hanno dimostrato che il governo non ha il minimo interesse a risolvere questo drammatico problema, anzi, venendo incontro ai diktat dell'Unione Europea imperialista e del padronato italiano con l'introduzione del Jobs Act non solo non risolverà il problema ma creerà in Italia una vera e propria condizione di schiavitù per i giovani che entrano nel mondo del lavoro.
Non un solo giorno in più le masse giovanili operaie e studentesche in testa, possono tollerare il governo antipopolare di Renzi che va spazzato via, e per fare ciò occorre scendere sul terreno della lotta di classe, spingendo affinché le organizzazioni che ne hanno la forza, CGIL in primis proclamino subito lo sciopero generale di 8 ore con manifestazione nazionale a Roma sotto Palazzo Chigi!
È del tutto attuale e valido quanto sostiene l'Appello del PMLI “Giovani, date le ali al vostro futuro”: “Se si vuole un futuro migliore, infatti, occorre affrontare la questione fondamentale del sistema economico vigente. Non si può cambiare senza abbattere il capitalismo e i governi che gli reggono il sacco, anche se sono espressione della 'sinistra' borghese, che ha prima ingannato e poi tradito le speranze di tanti giovani. (...) Quale avvenire si può immaginare senza fare piazza pulita del sistema capitalistico che produce ciclicamente crisi come quella che stiamo vivendo, che si è dimostrato incapace di dare ai giovani lavoro e istruzione pubblica e gratuita, che ha creato il mostro del precariato, che permette ai padroni di chiudere le fabbriche e delocalizzare la produzione, che vorrebbe tagliare fuori dalla vita politica i giovani, che chiude gli occhi di fronte al problema della droga, al lavoro minorile, all'emigrazione giovanile e continua, macelleria sociale dopo macelleria sociale, a rubare il futuro a migliaia di giovani per ingrassare la grande finanza, il grande capitale, gli speculatori e i politicanti borghesi?”

8 ottobre 2014