Calabria
Migliaia di lavoratori in piazza a Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria contro il precariato e per il lavoro
A Cosenza bloccato lo svincolo dell'autostrada. A Reggio Calabria in centinaia davanti alla prefettura
Le testimonianze di alcuni precari

 
Mercoledì 1° ottobre scorso è stata una grande giornata di lotta per i precari calabresi.
Mobilitati da Cgil, Cisl e Uil migliaia di lavoratori precari di vari settori produttivi (dalla scuola ai call-center, alla sanità) hanno manifestato a Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria. Alla testa dei manifestanti i lavoratori precari Lpu-Lsu, gli ex articolo 7 e i percettori di “ammortizzatori sociali” in deroga.
Particolarmente grave la situazione dei lavoratori di pubblica utilità che non ricevono lo stipendio da 4 mesi da parte della Regione Calabria, presieduta attualmente dalla presidente facente funzioni Antonella Stasi (NCD) subentrata in seguito alle dimissioni del fascista mal-ripulito Giuseppe Scopelliti (NCD) condannato in primo grado per il caso Fallara.
Ecco le testimonianze di alcuni precari presenti in piazza: “Siamo qui non solo per gli arretrati che ci devono, ma anche perché non vediamo un reale impegno da parte dei politici a risolvere la situazione. A breve non avremo nemmeno i soldi della mobilità e saremo in mezzo ad una strada”. “Tutti i 30.000 lavoratori in mobilità calabresi hanno lavorato per molti anni nelle fabbriche, negli uffici, nei call-center, nei servizi socio-sanitari all’interno di aziende piccole, medie e grandi, prima che l’attuale crisi, nel giro di pochi mesi, li lasciasse a casa in mobilità, in attesa di essere ricollocati in altra attività lavorativa''. “Per troppi anni abbiamo aspettato una risposta positiva, per troppi anni i responsabili e politici di turno ci hanno preso in giro promettendo un ricollocamento lavorativo, per troppi anni siamo andati a votare in elezioni amministrative, regionali e politiche, sperando in una soluzione, per troppi anni abbiamo visto colleghi sfrattati come bestie dalla loro umile ma dignitosa casa per trovare rifugio da parenti e amici, per troppi anni i nostri familiari ci hanno chiesto 'ma vi pagano?', 'ma il lavoro ve lo danno di nuovo?', 'e questo mese come facciamo a tirare avanti?', 'ma i libri della scuola per i figli come li compriamo?', 'e la spesa?'”.
A Cosenza i manifestanti hanno bloccato per tutta la giornata l'accesso allo svincolo Cosenza-Sud dell'Autostrada Salerno-Reggio Calabria. A Reggio Calabria in centinaia hanno manifestato davanti alla prefettura, percorrendo Via Marina e il Lungomare. Nel capoluogo Catanzaro oltre 400 lavoratori hanno sfilato, bloccando via Lucrezia Della Valle, davanti all'assessorato regionale al Lavoro chiedendo e ottenendo di incontrare l'assessore regionale Nazzareno Salerno, oggi esponente del NCD di Alfano ma attualmente autosospeso per effetto della lotta interna al partito in vista delle prossime regionali del 23 novembre, in passato sindaco e “uomo forte” del PDL di Serra San Bruno (Vibo Valentia) ennesimo comune calabrese che potrebbe essere sciolto per mafia nei prossimi mesi. L'assessore Salerno non ha però assunto alcun impegno contro il precariato in generale e per i Lsu-Lpu pagati dalla Regione in particolare, infatti con la solita politica dello scaricabarile ha “passato la palla” al governo nazionale.
:E proprio al governo nazionale del Berlusconi democristiano Renzi si sono rivolti i rappresentanti sindacali, ottenendo grazie alle proteste, l’attivazione di un tavolo governo-regione-sindacati a Roma il prossimo 8 di ottobre per affrontare la questione dei precari e la promessa del pagamento di almeno 2 mensilità arretrate per gli Lsu-Lpu.

Giordano – provincia di Cosenza

8 ottobre 2014