Riuscito sciopero generale promosso dalla CGIL in Emilia-Romagna
Grande e combattiva manifestazione regionale dei lavoratori a Bologna

Stefano, compagno manifestante incaricato
Il 16 ottobre si è tenuto lo sciopero generale regionale di 8 ore, promosso dalla Cgil Emilia-Romagna con manifestazione in Bologna; “Lavoro, dignità, uguaglianza, democrazia per cambiare l'Italia” sono le parole d'ordine fortemente proclamate in questa giornata di lotta.
Lo sciopero generale emiliano-romagnolo ha anticipato la grande manifestazione nazionale del 25 ottobre a Roma ricalcandone la piattaforma e le motivazioni, rilanciando sia l'esigenza di una risposta forte contro il Jobs Act renziano, sia contro le politiche perverse del governo in materia di lavoro volte a cancellare lo Statuto dei Lavoratori e a stravolgere l'Art.18, liberalizzando così, la possibilità di licenziamento; per la Cgil invece: “è necessario cambiare politica economica, creare un nuovo sistema di tutele contro la disoccupazione per tutti i lavoratori, cancellando la giungla dei contratti precari ed estendendo lo Statuto dei Lavoratori a tutti, allargando le tutele universali” .
Due i gremiti cortei, uno con concentramento a Porta San Felice per coloro che provenivano da Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Bologna e l'altro da Piazza XX Settembre per chi arrivava dai territori di Rimini, Cesena, Forlì, Imola, Ravenna, Ferrara e Modena. I cortei hanno attraversato la città per confluire in una Piazza Maggiore stracolma, come non si ricordava da diverso tempo.
Il PMLI si è presentato in entrambi i cortei, graditissimo dai manifestanti. In particolar modo è bene ricordare la coralità durante la manifestazione tra la delegazione della componente sindacale d’opposizione in CGIL “Il Sindacato è Un’Altra Cosa” (di cui è portavoce Giorgio Cremaschi) e il PMLI stesso. Durante il percorso che da Porta San Felice confluisce sino in Piazza Maggiore, “Il Sindacato è Un’Altra Cosa” non vuole assolutamente perdere di vista il PMLI, trasparendo compiacenza, complicità e compartecipazione nei nostri confronti; in diversi momenti ci sentiamo richiamati da loro che preoccupati, si raccomandano e ci ricordano di: “rimanere uniti a loro lungo il tragitto del corteo per non rischiare di perderci ”; teniamo bene in considerazione che il Partito marxista-leninista italiano innalzava sia la propria bandiera ufficiale che quelle dei grandi Maestri del socialismo: Marx, Engels, Lenin, Stalin e Mao, quindi, in base all'atteggiamento della delegazione de “Il Sindacato è Un’Altra Cosa” si può desumere che essi hanno voglia di socialismo! Un bellissimo segnale!
Arrivati a destinazione la visuale è a dir poco impressionante, diverse decine di migliaia di manifestanti dei settori dell’industria, del terziario, della cooperazione, dell'agricoltura e dell'artigianato, insieme ai pensionati e agli studenti, occupano e riempiono Piazza Maggiore e Piazza del Nettuno.
Diversi gli interventi dal palco: delegati sindacali, studenti e pensionati. Dopo l'apertura di Anna Salfi, segreteria Cgil Emilia-Romagna, in ordine: Elena Strozzi, delegata Funzione Pubblica dell'Ospedale Santa Maria di Reggio Emilia; una studentessa universitaria, Irene Ricciuti; la capolega Spi Cgil di Bellaria, Mara Garattoni; il delegato sindacale Tall Papa Moctar della Rsu Pioneer di Parma; Elena Turchi della Rete studenti medi di Modena; Luca Soddu, un ricercatore dell'Enichem di Ravenna; Federica Sueri, delegata Rsu Coop Estense Ipercoop Carpi e Roberta Manca una delegata della Rsu Coop 3elle di Imola, la cooperativa edile in cassa integrazione in deroga e Cristiano Bruni, delegato della Breda MenariniBus di Bologna.
L’intervento conclusivo tocca al segretario generale della Cgil Emilia-Romagna, Vincenzo Colla, che entusiasta per l’ingente numero in manifestazione esclama: “Una piazza bellissima! Erano anni che non si vedeva così!” . Colla ha picchiato duro nei confronti del governo intimando: “Fermatevi, o vi fermeremo noi!” e in vista della manifestazione nazionale del 25 ottobre a Roma chiede al segretario generale della Cgil Susanna Camusso “di prendere per mano questa piazza” e, se non si fermano, di “fare lo sciopero generale” . A proposito dell’esempio generazionale tra i lavoratori di ieri, gli studenti, i precari e i lavoratori di oggi, Colla ha ricordato grossomodo ai pensionati SPI-CGIL di non appoggiarsi ciecamente a coloro che delegano elettoralmente, che chi ha lottato per conquistare nel ‘70 lo Statuto dei Lavoratori, deve oggi continuare a farlo; in corteo e sul palco era presente Carla Cantone segretaria generale SPI nazionale. Successivamente Vincenzo Colla aggiungerà un: “abbraccio alle popolazioni alluvionate di Genova e Parma” e l'amara constatazione che “il Paese crolla e loro pensano all'articolo 18” . Cornice stupenda e grande entusiasmo, quando durante il comizio, i manifestanti e gli organizzatori sindacali in Piazza Maggiore depongono sulla scalinata della Basilica di San Petronio, un bellissimo ed enorme telone manifestante descrittivo: “Art. 18. Giù le mani!”, scroscianti gli applausi.
Viva Marx! Viva Engels! Viva Lenin! Viva Stalin! Viva Mao!
Perché con il PMLI e i Grandi Maestri vinceremo sicuramente.

22 ottobre 2014