Il rapporto accusa gli “abusi e crimini di guerra” commessi da gruppi di volontari che supportano l'esercito regolare
Amnesty denuncia i crimini dei “volontari” di Kiev

 
Amnesty International ha denunciato come autentiche organizzazioni criminali i battaglioni di volontari che supportano l’offensiva dell’esercito regolare ucraino nelle zone orientali del paese: tanto per fare un esempio Amnesty accusa l’autodenominato Battaglione Aydar di aver compiuto gravi crimini di guerra ai danni della popolazione civile ucraina, con rapimenti, operazioni illegali ed esecuzioni sommarie a partire dal luglio scorso nella regione che si trova a nord della città russofona di Lugansk.
Autorizzato e armato lo scorso maggio dal ministro della Difesa ucraino, il battaglione Aydar, comandato da Sergej Melnychuk, si compone soprattutto di intellettuali, tutti appartenenti all’area culturale dell’estrema destra neofascista che ha come punto di riferimento il criminale nazifascista ucraino Stepan Bandera: tra di essi vi sono pittori, scultori, poeti, professori di letteratura che, dopo aver trascorso un mese di addestramento militare, sono stati inviati sulla prima linea del fronte, a Lugansk, teatro di combattimenti durissimi con le truppe dei filorussi. Avendo ricevuto gravi perdite dai colpi sferrati da questi ultimi (che, al contrario di loro, dispongono di artiglieria pesante) si sono macchiati, durante la loro ritirata, di delitti talmente gravi ai danni della popolazione civile da attirare la denuncia di Amnesty International.
Altro gruppo paramilitare accusato da Amnesty International di gravissimi crimini di guerra, stupri, impiccagioni sommarie e assalti a sinagoghe è il battaglione Azov, di chiara impronta nazista, tanto da adottare la svastica e i ritratti di Hitler, e anch’esso è stato ovviamente benedetto dal governo ucraino, armato anche con artiglieria di medio calibro e inviato sul fronte orientale contro i filorussi.
Oltre a quello citato, sono in totale i gruppi paramilitari formati da volontari, anche da non ucraini provenienti da Polonia, Paesi baltici ed Europa Occidentale, che supportano l’esercito regolare ucraino.
Il governo ucraino ha ampiamente foraggiato e finanziato questi gruppi paramilitari, ritenendoli forse addirittura più affidabili dell’esercito regolare nelle operazioni di riconquista della regione orientale filorussa, memore forse di quanto è accaduto in Crimea dove l’esercito ucraino è passato praticamente armi e bagagli dalla parte dei russi: eppure il governo rischia di fare male i suoi calcoli, perché si tratta di un sottobosco composto da delinquenti comuni, mercenari, ex militari, stranieri spesso finanziati da potenti gruppi economici che pescano nel torbido, come il cosiddetto Battaglione Dniepr, finanziato direttamente da Ihor Kolomoyskyi, miliardario con cittadinanza sia ucraina sia israeliana, dietro al quale in realtà si muove il regime sionista israeliano che aspira ad un’influenza nel territorio dell’Ucraina abitato da una numerosa comunità ebraica.

29 ottobre 2014