Oltre 100mila lavoratrici e lavoratori del pubblico impiego in corteo A Roma
Rabbia dei lavoratori contro Renzi. Provocatorio tentativo del Segretario della CGIL di Biella di non farci sventolare la bandiera con la falce e martello
Applaudita la delegazione del PMLI, diretta da Gabriele Urban. Lavoratrici e lavoratori intonano “Bandiera rossa” e “Bella ciao” insieme ai compagni del PMLI.
La delegazione della Funzione Pubblica della CGIL di Torino grida “Viva Marx! Viva Lenin! Viva Mao Tse Tung!” per onorare la presenza del PMLI
La piazza invoca incessantemente lo sciopero generale

Dal corrispondente dell’Organizzazione di Biella del PMLI
Oltre centomila lavoratrici e lavoratori del Pubblico impiego e delle Cooperative sociali hanno manifestato tutto il proprio malcontento nei confronti del governo del Berlusconi democristiano Renzi che prosegue, attraverso il Ministro della Pubblica Amministrazione Marianna Madia, sulla strada dei suoi predecessori, cioè a non voler rinnovare i contratti di lavoro, bloccati dal 2010, con il falso pretesto che i dipendenti pubblici hanno il posto di lavoro garantito e tutelato.
Che assurdità! I lavoratori pubblici negli ultimi anni sono stati costretti ad aumentare forzatamente i ritmi di lavoro, con un conseguente e logico peggioramento della qualità del servizio offerto, poiché vengono reintegrati solo il 50% dei posti lasciati da chi è andato in pensione. Chi è rimasto al lavoro deve svolgere nello stesso tempo il doppio di funzioni. Per giunta con la costante esternalizzazione dei servizi alle cooperative sociali assistiamo, da anni, alla insostenibile situazione di trovarci con lavoratori assunti con regolare concorso e meglio retribuiti e soci lavoratori delle cooperative sociali, che svolgono il medesimo incarico pagati però oltre il 30% in meno degli altri lavoratori. Renzi sta ulteriormente allargando la forbice delle differenze tra i lavoratori con l'obbiettivo di arrivare a rompere la loro grande forza: l’unità.
Sin dal grandissimo concentramento delle 13:30 in Piazza Repubblica ci si è subito resi conto che sarebbe stata un’immensa manifestazione e che le previsioni di 50 mila presenze sarebbero state di gran lunga superate. Infatti alla partenza del corteo delle ore 14, in direzione di Piazza del Popolo, venivano stimati in oltre 100 mila le lavoratrici e i lavoratori che, armati di fischietti, sirene, tamburi e palloncini raffiguranti un Renzi-Pinocchio, in riferimento alle bugie che semina tra i lavoratori italiani, hanno dipinto coi colori dei tre sindacati confederali riuniti le vie di Roma. I romani hanno sospeso la routine quotidiana per applaudire e incitare i lavoratori del pubblico impiego ad andare fino in fondo nella battaglia in difesa di un lavoro stabile e ben retribuito e contro tutte le manovre del democristiano Renzi di dividere i lavoratori. Alcuni lavoratori della CISL hanno portato in corteo una bara con l’epitaffio di recita della morte dei servizi pubblici offerti alle masse popolari se si proseguirà con le politiche dei tagli alla spesa pubblica.
In piazza lavoratori della scuola, della sanità, degli enti statali, della sicurezza e decine di migliaia di precari, i vigili del fuoco hanno espresso una grande la rabbia contro il governo Renzi Un vigile del fuoco romano urla dal palco “Renzi, te al nostro posto con 1.200 euro al mese, lo faresti il nostro lavoro”?. Un'infermiera gli ha urlato “Vergognati”!
Presenti al concentramento iniziale anche militanti e simpatizzanti dell’Organizzazione biellese del PMLI, tutti iscritti alla Funzione Pubblica – CGIL di Biella, che hanno allacciato rapporti e discussioni con le lavoratrici e i lavoratori del pubblico impiego di Biella, sia sul treno per il viaggio di andata che in piazza, ottenendo la loro stima, rispetto e ammirazione; tale aspetto non è andato giù al Segretario della FP - CGIL di Biella, Mario Paonessa, che ha intimato al compagno Gabriele Urban di non sventolare le bandiere marxiste-leniniste pena non essere più trasportati alle manifestazioni della CGIL. Il compagno Urban ha invitato il dirigente sindacale, in quota PD, a non comportarsi in modo arrogante ricordandogli di essere un iscritto della CGIL, nonché un delegato sindacale e perciò di avere tutti i diritti per utilizzare i mezzi di trasporto del sindacato alle manifestazioni organizzate dalle CGIL. Questi s’è poi allontanato lasciando intendere che ci saranno conseguenze per la ferma opposizione del compagno Urban alle sue direttive. Come sempre ciò che non piace ai dirigenti della CGIL, appartenenti quasi tutti al PD di Renzi, piace invece alle lavoratrici e lavoratori che per tutto il corteo hanno applaudito la delegazione del PMLI, diretta da Gabriele Urban, e intonato “Bandiera rossa” e “Bella ciao” insieme ai compagni del PMLI. La delegazione della Funzione Pubblica della CGIL di Torino ha addirittura gridato “Viva Marx! Viva Lenin! Viva Mao Tse Tung!” per onorare la presenza del PMLI cosa che i compagni simpatizzanti e militanti del Partito hanno particolarmente gradito girandosi verso i compagni torinesi alzando il pugno in segno di saluto e lotta.
Appena entrati in Piazza del Popolo la delegazione marxista-leninista ha lasciato lo spezzone di Biella per dirigersi sotto il palco degli oratori per sventolare instancabilmente le bandiere di Partito. Nei loro interventi durante i comizi finali i segretari generali dei sindacati confederali hanno dato l’ultimatum a Renzi per sbloccare la degradata situazione in cui sono costretti le lavoratrici e i lavoratori del pubblico impiego ma, mentre il Segretario Generale aggiunto della UIL, Carmelo Barbagallo, e la Segretaria Generale della CGIL, Susanna Camusso, hanno affermato che se le condizioni non muteranno la prossima azione sindacale sarà lo sciopero generale, la neo Segretaria della CISL, Anna Maria Furlan, con una borghesissima erre alla Bertinotti, ha lasciato ampi margini a Renzi facendo intendere che si accontenterebbe che il presidente del Consiglio si sedesse al tavolo delle trattative per portare il suo sindacato alla calma piatta generale. La piazza ha per tutto il tempo invocato lo sciopero generale, lasciando comprendere inequivocabilmente che la misura è colma ed è tempo di cacciare il governo della borghesia del democristiano Renzi.
Il Centro del Partito si è calorosamente complimentato con i compagni biellesi che hanno “rappresentato al meglio l'intero Partito”, come ha detto il compagno Giovanni Scuderi in una telefonata al compagno Gabriele Urban alla fine della manifestazione.

12 novembre 2014