L'ex ministro dell'economia si discolpa
Indagato Tremonti per tangenti e riciclaggio
Mazzetta di 2,4 milioni da Finmeccanica

 
L’ex ministro dell’economia Tremonti è stato iscritto nel registro degli indagati a metà ottobre per corruzione e riciclaggio dai pm Pellicano e Polizzi della procura della Repubblica di Milano, la quale ha raccolto elementi che dimostrano un pagamento anomalo effettuato da Finmeccanica allo studio tributario del politico quando egli era ministro dell’Economia.
Insieme a Tremonti sono finiti sotto indagine il commercialista Enrico Vitali, socio dello studio tributario, l’ex presidente di Finmeccanica Pierfrancesco Guarguaglini - che è sotto indagine da parte delle procure di Roma e di Napoli - e l’ex direttore finanziario della stessa società Alessandro Pansa.
Infatti Finmeccanica versò l’ingente somma, a titolo di parcella, di 2,4 milioni di euro nel 2008 allo studio ‘Vitali Romagnoli Piccardi e Associati’ fondato da Tremonti, il quale peraltro in quel periodo non era formalmente socio in quanto aveva assunto l’incarico di ministro, eppure i magistrati milanesi sospettano che in realtà egli non abbia mai cessato di interessarsi degli affari dello studio anche in quel periodo, e la riprova sta nel fatto che - secondo i pm - una volta cessato l’incarico di governo egli è rientrato formalmente nella struttura ritornando socio.
La tangente mascherata da consulenza sarebbe relativa all’autorizzazione ministeriale all’acquisizione da parte di Finmeccanica del gruppo statunitense Drs, un importante fornitore di tecnologie militari, acquistata per la cifra di 5 miliardi di dollari il 12 maggio 2008.
Il versamento della tangente, secondo l’accusa, sarebbe stato occultato dietro una fatturazione per una consulenza tributaria che Finmeccanica avrebbe richiesto allo studio tributario fondato da Tremonti: tale cifra in effetti è spropositata anche per uno studio di altissima specializzazione come ‘Vitali Romagnoli Piccardi e Associati’, e difficilmente poteva passare inosservata, tanto da insospettire la procura di Milano, tanto più che il pagamento avvenne alla vigilia dell’operazione economica di Finmeccanica.
La procura di Milano ha già fatto partire la formale procedura di trasmissione degli atti al tribunale dei ministri che ha sede a Roma.
Tremonti comunque si discolpa, negando fermamente in un comunicato stampa che la parcella pagata da Finmeccanica allo studio da lui fondato potesse mascherare una tangente, e comunque ribadisce che in quel periodo si era già cancellato dall’ordine degli avvocati ed era formalmente uscito dallo studio in base ad atto notarile e perizia contabile: eppure egli non è nuovo a guai giudiziari, dal momento che lo scorso aprile ha patteggiato, ammettendo le sue responsabilità, la pena di 4 mesi di reclusione - per finanziamento illecito legato alla casa affittata dall’ex consigliere Marco Milanese.
 

12 novembre 2014