Una manifestazione mai vista negli ultimi trent'anni
130mila lavoratori belgi in piazza contro l'austerity
La polizia li carica usando lacrimogeni, idranti e manganelli. Una ventina di feriti

Il nuovo governo di centrodestra guidato dal primo ministro Charles Michel ha presentato il suo piano di lacrime e sangue, in applicazione delle direttive liberiste dell’Unione Europea, per risanare il bilancio statale sulla pelle dei lavoratori. Misure per mantenere il deficit nei parametri europei che vanno dall’aumento dell’età pensionabile da 65 a 67 anni nel 2030, al congelamento degli adeguamenti salariali automatici all’inflazione, ai tagli a scuola, ricerca e servizi pubblici, un pesante taglio di 11 miliardi di spesa pubblica entro i prossimi 5 anni. I lavoratori non ci stanno, il 6 novembre hanno aderito in massa allo sciopero generale e alla manifestazione a Bruxelles contro l'austerity organizzata dai sindacati erano almeno 130 mila, un numero mai visto negli ultimi trent'anni.
La rabbia dei manifestanti contro le misure del governo era espressa in maniera evidente nel grosso corteo che è partito dalla Gare du Nord ed è sfilato per le vie del centro fino alla Gare du Midi, la stazione centrale, dove alcune centinaia di dimostranti, per lo più operai portuali di Zeebrugge e Anversa dotati di maschere e bastoni, cercavano di proseguire oltre il percorso ufficiale; venivano bloccati dai cordoni della polizia che di fronte al tentativo di sfondamento caricavano usando lacrimogeni, idranti e manganelli. I dimostranti rispondevano rovesciando auto e cassonetti per costruire barricate e lanciavano pietre, bottiglie e petardi. Negli scontri che sono durati due ore ci sono stati una ventina di manifestanti feriti; diversi fermati e arrestati. Durante la manifestazione è stata anche occupata la sede della Fédération des enterprises du Belgique, la confindustria belga.
Lo sciopero del 6 novembre è stato solo la prima di una serie di iniziative di lotta dei lavoratori che proseguirà con scioperi in diverse province nel mese di novembre in preparazione dello sciopero generale già proclamato dalle organizzazioni sindacali per il 15 dicembre.

12 novembre 2014