Record dal 2004
3,2 milioni di disoccupati
Il tasso di disoccupazione giovanile è del 42,9%, quello generale del 12,6%. Da gennaio un milione e 100mila in cassa integrazione, quella straordinaria cresce del 78,64%

 
I dati Istat parlano chiaro, mai così tanti disoccupati si sono registrati in Italia dal 2004. Sono 3,2 milioni, 48mila in più rispetto ad agosto (+1,5%) e 58 mila in più (pari a un incremento dell’1,8%) rispetto a un anno fa. L’Istat, che ha diffuso i dati sul mercato del lavoro aggiornati a fine settembre, rileva che il numero dei senza lavoro è il più alto dall’inizio delle serie storiche (2004, appunto). Il tasso di disoccupazione si mantiene invece al 12,6%, lo 0,1% in più rispetto al mese prima. Si tratta di un livello record, ma già raggiunto più volte nel corso di quest’anno. La situazione dei giovani tra i 15 e i 24 anni apparentemente è in lieve miglioramento, almeno sul breve periodo: per loro il tasso si attesta al 42,9%, in calo dello 0,8 per cento su agosto. Ma se il confronto è sui dodici mesi si registra ancora un aumento di ben 1,9 punti!
A essere senza lavoro, in totale, sono in 698mila, 6mila in meno rispetto a agosto ma 30mila in più rispetto al settembre 2013. È senza lavoro l’11,7% del totale della popolazione in questa fascia di età, cioè più di un giovane su dieci.
A pesare insieme ai dati sui disoccupati ci sono quelli sulla cassa integrazione ordinaria e straordinaria.
Secondo dati della CGIL da gennaio a settembre risultano coinvolti dalla cassa integrazione oltre un milione di lavoratori, di cui 525 mila a zero ore, con un'assenza completa di attività produttiva. Con la crescita del ricorso alla Cig precipita il reddito degli addetti: nei primi nove mesi dell'anno hanno perso complessivamente oltre 3 miliardi e cento milioni di euro, 5.900 euro nette in meno in busta paga per ogni singolo lavoratore.
La cassa integrazione straordinaria cresce del 16,4% su agosto (64.319.661 ore) e del 78,64% su nove mesi.
La disoccupazione e la miseria sociale che attanaglia le masse popolari sono un’ulteriore conferma del disastroso fallimento della società capitalistica governata per conto della classe dominante borghese dal governo del Berlusconi democristiano Renzi, che schiaccia, sfrutta, opprime e impoverisce sempre di più le masse lavoratrici e popolari. L’avvenire delle masse, con la garanzia di una piena occupazione e reale benessere per il proletariato e le masse popolari arriverà soltanto con il Socialismo e la conquista del potere economico e politico da parte del proletariato.

12 novembre 2014