Emilia Romagna
41 consiglieri su 50 indagati per le “spese pazze”
Spesi oltre due milioni e 87mila euro per cene, alberghi di lusso, feste di compleanno e sex toys
Coinvolti tutti i partiti compresi M5S e falsi comunisti

Dal nostro corrispondente dell’Emilia-Romagna
L’11 novembre sono stati notificati gli avvisi di fine indagine per peculato per l’utilizzo indebito di rimborsi pubblici per oltre 2 milioni e 80mila euro di 42 consiglieri dell’Emilia-Romagna appartenenti a tutti i gruppi dell'assemblea legislativa: PD (940.000 euro per 18 indagati), IdV (423.000 euro; 2 consiglieri), PdL (205.000 euro; 11 consiglieri), Lega Nord (135.000 euro; 3 consiglieri), M5S (98.000 euro; 2 consiglieri), SEL-Verdi (77.000 euro; 2 consiglieri), FdS (151.000 euro; un consigliere), Gruppo Misto (27.000; un consigliere), UdC (31.000 euro; un consigliere).
L’inchiesta, partita nel 2012, riguarda il periodo giugno 2010-dicembre 2011 e ha visto coinvolti anche due dei tre candidati (Richetti e Bonaccini) alle primarie del PD per stabilire il candidato governatore dell’Emilia-Romagna alle elezioni regionali del 23 novembre, dopo le dimissioni del presidente della Regione Errani in seguito alla sua condanna per falso ideologico nell’inchiesta relativa al finanziamento di un milione di euro, erogato nel 2006 dalla Regione alla cooperativa Terremerse di Bagnacavallo (Ravenna) allora presieduto da Giovanni Errani, fratello del presidente, condannato a 2 anni e 6 mesi per truffa.
Tra le spese contestate: viaggi, pasti, consulenze, regali di compleanno, cene di beneficenza, interviste a pagamento su emittenti locali, parcheggi, scontrini da 50 centesimi per i bagni pubblici, e persino un “sex toy” (un vibratore), il tutto, ovviamente, senza avere i requisiti necessari per ottenerne il rimborso.
Proprio mentre la fascistissima Lega Nord lancia l’ennesima crociata contro gli immigrati e i Rom, colpevoli di non pagare alcune utenze nei campi lager nei quali “vivono”, emerge con questa indagine anche il Co.co.co da 17.000 dal 12 febbraio al 30 giugno 2009 al mese assegnato all’attuale sindaco di Bondeno (Ferrara) e candidato leghista alle regionali del 23 novembre Alan Fabbri per consulenze alla Lega.
Matteo Riva del gruppo Misto, ad esempio, si è fatto rimborsare un soggiorno a Lampedusa di otto giorni in compagnia di una ex collaboratrice del gruppo, pure lei indagata, per una spesa di 1.800 euro per vitto e alloggio, più 1.500 euro di biglietto di aereo andata e ritorno. Lo scopo era partecipare ad un convegno che, secondo gli investigatori, non si sarebbe mai svolto.
Invece che ammettere le proprie colpe tutti gli 8 capigruppo (il nono, quello della Lega, è deceduto recentemente) hanno risposto con un comunicato congiunto nel quale affermano: “Manteniamo la serenità che sempre abbiamo avuto, nella certezza di aver rispettato le regole e le leggi in vigore in materia di fondi assegnati ai gruppi assembleari”.
Anzi, da alcune registrazioni fatte col cellulare dall’ex consigliere del M5S Andrea Defranceschi, emerge anche il disprezzo verso i giornalisti che si occupavano del caso nel 2012 ed erano in cerca di notizie sotto alla Regione, che l’allora capogruppo del PD Marco Monari definisce “Quelle teste di minchia che sono qua sotto, che sono i servi della gleba di un’altra casta molto più potente della nostra”, in un’altra occasione sempre Monari dice “Io cercavo di guardare la Domenica sportiva, ma mia moglie diceva: ‘No guardiamo…’ e alla contestazione dello stesso Defranceschi “Come, invece di guardare Report?” Monari ribatte “Report, con quella troia della Gabanelli! Appena la vedo mi viene l’orchite. No io volevo vedere Gilardino, ma mica me l’hanno fatta vedere”.
Alla faccia della disoccupazione, della povertà, dell’emarginazione e del disagio sociale che vivono sempre maggiormente le masse lavoratrici e popolari del nostro Paese, i consiglieri dell’Emilia-Romagna, così come quelli di altre regioni coinvolti in indagini analoghe, sperperano il denaro pubblico per interessi personali nonostante i già lauti stipendi, un motivo in più per astenersi alle prossime elezioni regionali che tra l’altro vedono ricandidati 12 dei 42 consiglieri uscenti e indagati.
 

19 novembre 2014