Dopo avere concesso spazi pubblici ai neofascisti di Forza nuova
Il PD di Biella cerca di salvarsi la faccia con una ipocrita ed opportunistica iniziativa antirazzista
Le masse biellesi non si fanno ingannare e disertano l'iniziativa
Il PD ha ignorato l'appello del PMLI a costituire un comitato cittadino permanente

Dal corrispondente dell'Organizzazione di Biella del PMLI
Non sembra davvero esserci un limite all'ipocrisia e all'opportunismo del PD biellese che ha collezionato una serie di figuracce che lo stanno smascherando agli occhi delle masse locali. La faccia tosta del PD di Biella, attualmente al governo della città con il sindaco Marco Cavicchioli, è tale che quasi non si riesce a credere a cosa è stato in grado di inscenare sabato 12 dicembre.
A Biella, città medaglia d'oro della Resistenza, negli ultimi mesi la teppaglia fascista sta risollevando la testa e, con iniziative e dichiarazioni, sta attirando su di sé l'attenzione dei media locali. Mentre le forze della “sinistra” borghese locale hanno volutamente ignorato il susseguirsi degli eventi, limitandosi a ipocrite dichiarazioni di sdegno del resto immediatamente smentite dai fatti.
Come Organizzazione biellese del PMLI abbiamo immediatamente denunciato alle masse le iniziative neofasciste. Mentre però la popolazione ha risposto al nostro appello così non è stato per le forze politiche borghesi che a parole hanno sbandierato il loro antifascismo, salvo poi rifiutarsi di intraprendere ogni tipo di iniziativa concreta.
 

Il PD biellese supino a Forza nuova
Nel corso dell'ultimo mese i neofascisti di Forza nuova, guidati dalla razzista Monia Ghiraldi, hanno svolto tre presidi in città cercando di presentarsi alle masse e raccogliendo firme contro la presenza dei migranti. Il PD non solo non ha mosso un dito per contrastare queste iniziative ma, tramite il sindaco Cavicchioli, ha concesso senza alcuna reticenza gli spazi pubblici (in pieno centro) alla banda xenofoba. Il primo banchino dei neofascisti è avvenuto in sordina lo scorso 25 ottobre senza alcun tipo di annuncio pubblico. Un'iniziativa ignorata dalle masse ma che, per quanto fallimentare, ha messo in luce la volontà dei neofascisti biellesi di sollevare la testa e di organizzarsi.
Venuti a conoscenza dell'accaduto come Organizzazione biellese del PMLI abbiamo immediatamente montato la guardia avvisando tutte le forze che si richiamano all'antifascismo per contrastare tempestivamente questi preoccupanti fatti. Il secondo banchino dei neofascisti, che ha avuto luogo lo scorso 15 novembre, è stato invece annunciato in pompa magna dai giornali locali e dai social-network . Pronti ad agire, come Partito, abbiamo immediatamente denunciato alle masse l'evento con un comunicato e abbiamo organizzato un presidio antifascista lo stesso giorno, presidio che abbiamo svolto, nel miglior spirito di fronte unito, fianco a fianco alle compagne e ai compagni del “Gruppo NO TAV biellese”.
Il sindaco piddino, interrogato dalla segretaria di Rifondazione Comunista, Lucetta Bellomo, che gli chiedeva conto della concessione degli spazi pubblici ai fascisti ha avuto l'ardire di rispondere che: “militanti ed i simpatizzanti di Forza nuova hanno tutto il diritto di manifestare il loro pensiero purché non contravvengano alla legge.” Ecco la vera natura del PD e dei suoi rappresentanti all'interno delle marce istituzioni borghesi! Cavicchioli, peraltro affermato avvocato, ignora forse che la stessa Costituzione borghese vieta la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista? Il sindaco non conosce nemmeno la legge Scelba (n. 645 del 1952) che all'art.1 dà piena attuazione alla Costituzione definendo in concreto la riorganizzazione del partito fascista quando: “(...) un'associazione, un movimento o comunque un gruppo di persone non inferiore a cinque persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza, o svolgendo propaganda razzista, ovvero rivolge la sua attività alla esaltazione di esponenti, principi, fatti e metodi propri del predetto partito o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista”. Il sindaco-avvocato dei “pezzi grossi” della borghesia cittadina, come può concedere spazi pubblici a chi così apertamente si richiama al fascismo, al razzismo e alla xenofobia?
 

Il fascismo fin dentro le istituzioni borghesi locali
È in questo clima che il 5 dicembre il sindaco di Selve Marcone, Maurizio Delsignore, noto fascista, offre abominevoli esternazioni nel proprio profilo Facebook: “mettere gli immigrati negli inceneritori”. Immediatamente come PMLI di Biella abbiamo denunciato l'accaduto chiamando a raccolta i sinceri antifascisti e proponendo loro, ancora una volta, la costituzione di un Comitato Antifascista Permanente (CAP) per mantenere alta la vigilanza antifascista nella nostra provincia. Mentre noi mettevamo in atto iniziative concrete, il PD e l' ANPI si sono limitati, come va di moda nell'epoca del Berlusconi democristiano Renzi, ad esternazioni su FaceBook e Twitter. Perché Cavicchioli, e così le amministrazioni locali della “sinistra” borghese, non hanno immediatamente denunciato l'episodio alle competenti autorità giudiziarie? Il sindaco-avvocato che con grande abilità padroneggia il diritto borghese, quando si stratta di difendere in tribunale qualche caporione borghese come lui, perché lo ignora invece quando si tratta di agire contro i fascisti?
Cavicchioli nel proprio profilo Facebook ha stigmatizzato, ed allo stesso tempo minimizzato, l'esternazione del proprio collega podestà nel seguente modo: “C'è un limite che definisce quando una provocazione diventa inaccettabile e Maurizio Delsignore, con il suo commento su Facebook, lo ha superato”. A questo si è limitata la sua azione di sdegno mentre ha invece saputo mettere mano alla penna per firmare una nuova autorizzazione ai fascisti di Forza nuova, concedendo loro il permesso per l'ennesimo ignobile banchino che si è svolto lo scorso 7 dicembre. Sdegno formale alle esternazioni fasciste ma aiuto sostanziale ad organizzazioni che si richiamano esplicitamente al fascismo. Ecco cos'è il PD di Cavicchioli!
 

Fallimento totale dell'ipocrita iniziativa antirazzista del PD
A pochi giorni da questi vergognosi episodi il PD di Biella, come se nulla fosse, ha indetto una iniziativa pubblica contro “la discriminazione e l'intolleranza”. Dopo aver concesso ogni possibile spazio ai neofascisti di Forza nuova, dichiaratamente razzisti e xenofobi, e dopo avere fatto orecchie da mercante alle terribili esternazioni del neopodestà Delsignore, i papaveri del PD hanno avuto l'indecenza di presentarsi alle masse come difensori dei diritti dei migranti con un presidio lo scorso 13 dicembre in via Italia. Una manifestazione senza alcun riscontro; quasi nessuno si è avvicinato ai militanti al partito di Renzi ed ha cercato con esso un qualsivoglia confronto. Mentre i giovani militanti, peraltro con scarsi risultati, cercavano di rincorrere i passanti, i caporioni del partito parlavano tra di loro assolutamente incuranti, nella miglior tradizione di disprezzo borghese per le masse, di cercare il dialogo con la popolazione.
Alcuni giovani hanno contestato l'iniziativa chiedendo provocatoriamente (ma più che giustamente) per quale motivo, già che c'erano, oltre a concedere gli spazi pubblici a Forza nuova non li invitavano direttamente al loro presidio! Un passante ha affermato a voce alta che il PD a parole appoggia i migranti ma nei fatti lucra su di loro favorendo mafia, clientelismi e corruzione, così come l'inchiesta sulla mafia nella capitale sta mettendo in luce. Le masse biellesi insomma non si sono lasciate ingannare mostrando apertamente il loro disprezzo verso il PD che viene sempre più identificato con le corrotte istituzioni borghesi. Già la scorsa primavera più del 35% degli elettori ha disertato le urne, sfiduciando così il sindaco Cavicchioli ancor prima della sua elezione.
Come Organizzazione biellese del PMLI intendiamo lavorare sulla sfiducia della masse verso il sistema capitalista per dare a questa sfiducia e a questo disprezzo una connotazione politica e di classe. Continueremo a denunciare tutte le malefatte delle istituzioni locali così che le masse biellesi comprendano che, perdurando il capitalismo, il problema del razzismo non potrà essere risolto. Solo con la conquista del potere politico da parte del proletariato le masse prenderanno in mano le redini del proprio destino e, con il socialismo, verranno risolti tutti i loro problemi. Con il socialismo e la dittatura del proletariato la borghesia verrà messa in condizione di non nuocere e verrà eliminata ogni tipo di discriminazione ed intolleranza che sono del tutto funzionali all'attuale società capitalistica.

17 dicembre 2014