Lo certifica il rapporto del Senato Usa
La Cia usava sistematicamente la tortura
Obama ci mette una pezza sopra

 
Ci sono voluti ben cinque anni di lavoro ma alla fine il rapporto sulle “tecniche di interrogatorio potenziate”, stilato dalla commissione sui servizi segreti del Senato americano, è stato approvato e reso solo in parte pubblico certificando comunque quello che tutto il mondo già sapeva, la Cia usava sistematicamente la tortura. I casi già pubblicamente noti come quelli avvenuti nella prigione di Abu Ghraib nell'Iraq occupato erano la punta dell'iceberg della criminale “guerra al terrorismo” messa in piedi dall'amministrazione Bush dopo gli attentati dell'11 settembre 2001.
“Nessuna nazione è perfetta (sic!) - ha commentato ipocritamente il presidente americano Barack Obama - ma una delle nostre forze è la volontà e capacità di affrontare il nostro passato e le nostre imperfezioni per cambiare. Spero che sapremo ora relegare questi errori dove appartengono, al passato”. Chissà, intanto il modo col quale Obama ci mette una pezza sopra la dice lunga piuttosto sulla sua volontà di limitare i danni e relegare tutto appunto al passato, senza che i responsabili siano giudicati e puniti. Come aveva già deciso due anni fa quando aveva escluso procedure a carico di eventuali responsabili. Rapporto e manovre per chiudere la criminale vicenda che sono una bella carta di credito per l'imperialismo americano che si considera il paladino della difesa dei diritti umani nel mondo.
Il rapporto del Senato americano, o meglio la versione ridotta di 480 pagine su 6 mila resa nota ilo 9 dicembre, ha analizzato la nascita e l'attuazione del programma denominato “Detention and Interrogation” e elenca una serie di “inganni, disonestà e brutalità” perpetrati dalla Cia, sottolinea che quei metodi “non sono stati efficaci” nel raccogliere informazioni utili (perché se fossero stati utili andavano bene?) e che un detenuto su cinque è stato arrestato per sbaglio “a causa di un errore di identità o per via di informazioni sbagliate”.
Una nota interna della Cia conferma che almeno 26 persone sono state detenute senza motivo, dei 100 detenuti ufficiali; la Commissione ha contato almeno 119 prigionieri e chissà quanti saranno stati veramente. Nella relazione del Senato sono dettagliate le torture praticate fra il 2002 e il 2008 ai prigionieri detenuti in una serie di prigioni segrete dirette dai servizi americani ma dislocate all'estero in paesi come Afghanistan, Tailandia, Romania, Lituania e Polonia. Per dirne una, la Polonia ha sempre negato il suo coinvolgimento ma è stata condannata dalla Corte europea per i diritti dell’uomo per “complicità” nelle torture subite sul suo territorio da un palestinese e da un saudita. Torture e sevizie che vanno dall’affogamento simulato, il cosiddetto waterboarding, alla privazione del sonno, all'isolamento completo, alle umiliazioni, in violazione di leggi e trattati internazionali.
Il progetto che era stato varato da George Bush nel 2002 era stato sospeso da Barack Obama all’assunzione del primo incarico, nel 2009. La relatrice del rapporto, la senatrice democratica della California Dianne Feinstein, ha sottolineato che la Cia avrebbe tenuto la Casa bianca all’oscuro dei fatti fino al 2006 ma non è possibile che l'attività criminale dei servizi americani sia stata tenuta segreta senza la connivenza dei due principali partiti americani, compresa la leadership democratica. E la stessa Feinstein, considerata una storica alleata di Cia e Nsa, non può tirarsi fuori dato che siede nella stessa commissione senatoriale sui servizi fin dal 2001.
Ovvio che fino all’ultimo la Cia abbia tentato di censurare il testo nel nome della sicurezza nazionale ma anche dall’amministrazione Obama non sono mancate forti pressioni per ritardare o limitare il rapporto. Senza considerare che nel 2012 mentre l'indagine era in corso, una precedente indagine sul programma di Bush realizzata dal Dipartimento di giustizia non aveva denunciato alcun responsabile sollevando le proteste delle organizzazioni per i diritti civili, che per anni hanno denunciato le torture e la complicità dei medici nell’allestirle.
Il documento del Senato era pronto da almeno due anni ma sarebbe rimasto bloccato e solo adesso i componenti democratici della commissione hanno deciso di approvarlo a maggioranza; e solo due giorni prima della pubblicazione il Segretario di stato John Kerry aveva chiesto di ritardarla ulteriormente per non “infiammare gli animi” in Medio Oriente. A infiammarli già ci pensa l'amministrazione Obama che ha sviluppato la guerra “sporca” a base di uccisioni mirate e bombardamenti coi droni.

23 dicembre 2014