Un compagno operaio che potrebbe dare le ali al PMLI in Sardegna

Dopo tanti anni, finalmente il PMLI ha rimesso piede di nuovo in Sardegna. Un evento. Lo dobbiamo al compagno Maurizio, un giovane operaio elettricista, che ha scoperto recentemente il Partito!
I precedenti militanti sardi non ce l'hanno fatta a mantenere l'impegno iniziale. In breve tempo sono stati risucchiati dalla borghesia.
Il compagno Maurizio sembra avere tutte le caratteristiche ideologiche, politiche e caratteriali per resistere alle pressioni, repressive e corruttrici, della borghesia e dei suoi servi. Lo deduciamo dal comportamento che ha assunto da quando, a fine novembre dell'anno in corso, ha preso contatto col PMLI e dalla sua domanda di ammissioni al Partito, di cui pubblichiamo qui di seguito degli estratti.
Egli non è arrivato al PMLI per caso, ma per una scelta consapevole, dopo un attenta e ragionata riflessione sui sedicenti partiti comunisti, come si apprende dal suo giudizio su di essi.
Nell'autobiografia ha, tra l'altro, scritto: “Deluso dalla 'sinistra' borghese e con l'aiuto di un amico mi sono interessato sempre più all'antimperialismo e all'anticapitalismo. Sono state per me importanti le figure della rivoluzione cubana. Studiando in seguito Marx e altre figure marxiste, senza però approfondire, ho poi evoluto il mio pensiero spostandolo dal socialismo di tipo “sudamericano” per abbracciare il pensiero marxista. Oggi mi propongo di evolvere ancora e studiare più approfonditamente il marxismo-leninismo”.
Parole sincere, oneste e leali che rilevano l'apertura mentale e la volontà politica del compagno Maurizio di conformare interamente il suo pensiero e il suo comportamento politico agli insegnamenti dei grandi Maestri del proletariato internazionale per essere un autentico marxista-leninista e contribuire a realizzare in Italia il vero socialismo. Ne ha strada da fare, ma si comincia sempre da un primo passo, per trasformare la propria concezione del mondo, da quella borghese a quella proletaria, e per agire coerentemente da marxista-leninista applicando con intelligenza tattica la linea del PMLI.
Il compagno Maurizio l'ha capito in pieno, e si sta già muovendo in tal senso sotto la guida del Centro del Partito. Tutto fa supporre che egli potrebbe essere in grado di dare le ali al Partito in Sardegna. Ce la può fare nel tempo, purché segua la bussola costituita dal ultimo Rapporto del compagno Giovanni Scuderi al CC del PMLI e dalle indicazioni sul fronte unito dello stesso compagno che si trovano nel discorso “Applichiamo gli insegnamenti di Mao sulle classi e sul fronte unito”.
Auguri compagno Maurizio. Che tu possa essere di esempio per tutto il PMLI e per tutti i fautori del socialismo sardi.


Estratti della domanda di ammissione al PMLI di un giovane operaio sardo
“Ho trovato finalmente un vero Partito marxista-leninista”
“Voglio l'abbattimento del capitalismo, voglio il socialismo come unico sistema economico che può rendere indipendente e sviluppare appieno la persona umana”

Dai documenti letti, discorsi di compagni e documenti ufficiali del PMLI posso dire di aver trovato finalmente un vero Partito marxista-leninista, veramente comunista e non presunto tale. Ottimo il discorso del compagno Scuderi al CC in cui capisco che il PMLI è un Partito sincero: non risparmia mai critiche, lavora per il comunismo, non si abbassa a nessun ricatto, non teme critiche e risponde in maniera chiara e precisa, non mette mai gli interessi personali in risalto. Ottima la gestione del dialogo coi possibili comunisti, con il proletariato in genere. Rispetto ai moderni partiti, il PMLI si approccia ad amici e alleati con gentilezza; si rischierebbe altrimenti di allontanare tutti i potenziali fautori della rivoluzione. Mi piace molto anche la violenza col quale si criticano apertamente i borghesi: è importante infatti non farsi prendere dal pacifismo nella più odiosa legge del “vogliamoci bene”.
Riscontro una bella organizzazione, il PMLI è molto chiaro e democratico nella gestione delle cellule e dei militanti.
E' ottima la presenza di un giornale come “Il Bolscevico” poiché ritengo fondamentale avere un organo di stampa libero, che informi sui reali problemi della società e fornisca a tutti un quadro della situazione politica italiana ed estera.
Il Programma generale è davvero poco criticabile.
E' impostato di modo che i militanti non perdano d'occhio la missione del PMLI. Integrato con contributi di bravi compagni, è una guida perfetta da consultare spesso per evitare passi falsi.
E' molto interessante poiché in diversi punti entra nello specifico senza però limitare l'azione locale del PMLI, la quale va sempre portata avanti e se possibile migliorata in base all'esperienza di ogni militante sul campo di battaglia.
Condivido particolarmente i punti in cui si distingue nettamente il simpatizzante dal militante.
I partiti sedicenti comunisti sono ben distanti dal marxismo-leninismo sia sul piano ideologico, che su quello organizzativo e pratico.
Sul piano ideologico riscontro un'ispirazione più mirata a revisionisti come Gramsci e Togliatti che a Marx. Alcuni di essi rifiutano fra l'altro Stalin e Mao, in alcuni casi anche Lenin. Quindi come pretendono di portare il proletariato alla conquista del potere politico se rifiutano le figure degli unici che sono riusciti a farlo? Vi sono partiti senza statuto o programma: quindi nemmeno loro sanno quale sia la loro vera posizione. Alcuni partiti fra l'altro vorrebbero il comunismo per via democratica borghese, altri addirittura vorrebbero un capitalismo pulito! Insomma, non trovo tracce di comunismo in questi partiti se non in alcune timide proposte sociali a volte condivisibili ma non sviluppabili nei modi. Vedo che alcuni partiti favoriscono la pluralità di idee al loro interno favorendo le divisioni e senza assolutamente mettere in discussione il revisionismo. Direi invece che si può accettare l'atteggiamento di alcuni verso il fronte unito, dove spesso si richiama all'unità per fronteggiare i temi più urgenti. Fra tutti, penso che non si possa proprio dar credito a Rifondazione poiché questo è il più ostile verso il marxismo e revisionista.
Spinto dalla passione per la lettura e la politica, e in generale per l'andamento del mondo, ho cominciato anni fa a studiare i marxismo. Sono arrivato a un punto in cui non penso sia per me utile stare a guardare, e il PMLI ha bisogno di gente che lotti; il marxismo-leninismo non è un'ideologia qualunque: ormai la moderna borghesia ha prodotto una dottrina secondo la quale bastano Internet, donazioni, propositi politici più o meno validi per cambiare il mondo. Ho bisogno di sentirmi parte di qualcosa; questo qualcosa è la lotta marxista-leninista perché non esiste nessun'altra “ideologia” che possa abbattere lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo.
Con disinteresse personale ho chiesto di far parte attivamente di una lotta che può essere risolta col “gioco di squadra” diretto dal Partito. Non voglio soldi, non voglio che mi si dica bravo, voglio l'abbattimento del capitalismo. Voglio il socialismo come unico sistema economico che può rendere indipendente e sviluppare appieno la persona umana.
E' necessario con molta iniziale cautela, senza passi falsi, lottare nei luoghi di lavoro e di studio, nelle piazze, nelle strade. Si deve lavorare per creare una coscienza di classe fra il proletariato. Lo studio continuo è l'unico metodo utile per non fallire o rendere vano il lavoro sul campo. Il mio proposito è essere pronto a istruire il proletariato e gli sfruttati che ancora non riescono a riconoscersi come tali, e come classe. La Sardegna in questo momento è un terreno fertile per il radicamento dello spirito rivoluzionario. Dovrò studiare i Maestri del PMLI e ascoltare ogni compagno affinché il mio miglioramento porti benefici al PMLI stesso, cioè poi al proletariato.
Vorrei soprattutto esser presente fra gli operai e gli studenti in lotta, a partire da Uras per toccare tutta la Sardegna. E' importante fra l'altro far uso dell'esperienza per trovare le giuste metodiche per un corretto approccio col proletariato. Vorrei inoltre portare questa parola, socialismo, anche a chi non è ancora convinto, cercando con la dialettica di radunarli sotto questa bandiera.


23 dicembre 2014