Lo denuncia “Save the children”
1,4 milioni di bambini italiani a rischio povertà

Gli stipendi da fame, per i quali sono costretti a lavorare milioni di famiglie operaie e lavoratrici, e la disoccupazione dilagante sono alla base delle spaventose cifre che l'organizzazione internazionale “Save the Children” ha divulgato negli ultimi giorni mettendo a nudo un'altra vergogna del sistema capitalista nel quale siamo costretti a vivere. 1 milione 434.000 (il 3,8% del totale dei minori) sono gli under 18 in povertà assoluta, privi del necessario per vivere una vita quotidiana dignitosa. Di questi, 376 mila minori (67 mila bambini fino a 6 anni e 309 mila bambini e adolescenti tra i 7 e i 17 anni) si sono aggiunti nel solo 2013, in particolare nel Mezzogiorno, dove la percentuale di minori in povertà assoluta sale in media al 19%, con punte in Calabria (29%), Sicilia (24,7%), Sardegna (22,2%) e Puglia (18,2%). Due milioni e 400 mila sono invece i minori (quasi 1 su 4, per l’esattezza il 23%) in povertà relativa, cioè in famiglie con un reddito molto basso e quindi costrette a tagliare dove possibile, diminuendo la qualità e la quantità di cibo, per esempio (il 69% di nuclei con bambini è in questa situazione), o rinunciando a viaggi, cultura, sport, svaghi. Inoltre, non si permettono mai un viaggio e una vacanza lontano da casa il 51,6% di famiglie con almeno 1 minore, a fronte del 40% nel 2010.
E non parliamo della qualità della vita delle città dove vive il 37% dei più piccoli, prive di spazi per giocare e invase da auto parcheggiate o pericolosamente sfreccianti, dove quasi un minore su 4 vive in famiglie che dichiarano di abitare in appartamenti umidi o con tracce di muffa alle pareti e sono 1 milione e 300 mila i minori le cui famiglie denunciano situazioni di sovraffollamento, in un Paese nel quale anno dopo anno cresce l'emergenza abitativa. Ma il contesto purtroppo è dettato dai numeri della crisi, con ben 65mila nuclei familiari che nel 2013 hanno ricevuto un’ingiunzione di sfratto per morosità incolpevole, o costretti a tagliare sugli alimenti.
Secondo Valerio Neri, direttore generale di “Save the Children” Italia, "gli orizzonti a disposizione dei nostri bambini sono sempre più chiusi: si riducono gli spazi di autonomia, socialità, svago, e si riducono gli spazi mentali, le opportunità di formazione e crescita intellettuale e relazionale, sospingendo sempre più bambini ai margini. E' sotto gli occhi di tutti il disagio di tante "periferie" abbandonate dallo Stato borghese: luoghi deprivati di verde, spazi comuni, trasporti efficienti, scuole a tempo pieno.
Sono dati da macelleria sociale che confermano come il peso della devastante crisi del capitalismo sia stato fatto pagare dai governi che si sono succeduti ai più deboli della società e come il nostro Paese non sia per nulla in ripresa, anzi. Ma come non sottolineare anche che, a fronte di questo dilagante disagio minorile, non vi sia alcun intervento concreto del governo del Berlusconi democristiano Renzi ma solo un'ulteriore, micidiale stangata: la “legge di stabilità” e il Jobs Act che arriveranno come una catastrofe sulla testa dei bambini figli della classe operaia e delle masse popolari italiane.

23 dicembre 2014