Il commercio degli esseri umani frutta 13 milioni di dollari
27 milioni di nuovi schiavi nel mondo
In Italia almeno 100 mila nuovi "forzati'', in maggioranza prostitute
La Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e la Convenzione dell'Onu per l'abolizione della schiavitù definiscono schiavi "gli individui comprati e venduti, confinati in luoghi fisici, privi di libertà di movimento, costretti a lavorare controllati con la violenza, trattati come proprietà''. Una condizione dichiarata illegale ma che il capitalismo e l'imperialismo riserva ancora a almeno 27 milioni di persone nel mondo. Questa la stima di un servizio pubblicato a settembre dalla rivista National Geographic.
La tratta dei nuovi schiavi, uomini, donne e bambini venduti e comprati, privati della libertà di movimento e sfruttati rappresenta un "giro d'affari'' che frutta 13 milioni di dollari all'anno. Sono almeno 35 mila l'anno le persone che le organizzazioni criminali hanno portato in Europa occidentale attraverso le frontiere balcaniche mentre quelle deportate negli Usa sono almeno 20 mila.
Tra le situazioni più gravi in Europa l'inchiesta del National Geographic segnala quella dell'Italia dove sono stati calcolati almeno 100 mila nuovi "forzati'', in maggioranza prostitute. Secondo la Commissione affari sociali della Camera il numero delle prostitute sarebbe tra i 50 e i 70 mila, l'Ufficio europeo per l'immigrazione ne stima 25 mila. Al di là delle diverse cifre resta l'ampiezza di un fenomeno che ha un giro d'affari stimato tra i 16 e i 26 milioni di euro l'anno e che per l'Eurispes garantisce alle quattro grandi cosche mafiose ('ndrangheta, cosa nostra, camorra e sacra corona unita), col beneplacito di fatto del governo, oltre 2.200 milioni di euro di profitti.