29° Anniversario della fondazione del Partito del proletariato, del marxismo-leninismo-pensiero di Mao e del socialismo
Solo col PMLI il proletariato può acquisire la sua coscienza di classe, conquistare il potere politico e realizzare il socialismo

di Giovanni Scuderi

Memore dei dieci duri e entusiasmanti anni della preparazione, con infinita riconoscenza verso i primi quattro pionieri e i cofondatori ancora fedeli alla causa, il PMLI festeggia con orgoglio rivoluzionario i suoi 29 anni di vita, caduti il 9 Aprile.
Lo facciamo registrando passi decisivi della Lunga Marcia politica e organizzativa. Ormai il PMLI è presente in quasi tutte le regioni d'Italia ed è in pieno sviluppo, in particolare in Campania e in Puglia. Ancora uno sforzo e sarà finalmente compiuto il primo grande balzo del proselitismo, che aprirà le porte al 5° Congresso nazionale del Partito.
Il PMLI è più forte, più esperto, più maturo, più combattivo di ieri, continuamente rafforzato da nuovo sangue proletario e rivoluzionario, specie di giovani e giovanissimi che non credono alle favole degli anticomunisti sui grandi maestri del proletariato internazionale, sul socialismo e sul comunismo.
Come ha detto un acuto simpatizzante della provincia di Catania, dopo il dibattito astensionista di Belpasso, il PMLI è veramente un grande Partito, indipendentemente dalla sua attuale forza numerica. Ciò è merito del Comitato centrale e dell'Ufficio politico, ma anche dei suoi valorosi militanti e simpatizzanti attivi che danno tutto se stessi alla costruzione, allo sviluppo e al radicamento del Partito. Grazie e tanti affettuosi e riconoscenti auguri, compagne e compagni.
Formiamo tutti, dirigenti e militanti della prima e dell'ultima generazione, nel rispetto dei ruoli e dei compiti e del centralismo democratico, un unico e solidale corpo rivoluzionario, resistente a ogni fatica e prova della lotta di classe. Chiunque può constatarlo vedendoci all'opera nelle manifestazioni di piazza, nei luoghi di lavoro, di studio e di vita e nelle organizzazioni di massa di cui facciamo parte.
Nel fuoco della lotta di classe, il PMLI è emerso come il Partito del proletariato, del marxismo-leninismo-pensiero di Mao e del socialismo. Un avvenimento che non ha precedenti nella storia d'Italia. Infatti la classe dominante borghese e i suoi servi revisionisti di destra e di "sinistra" ne hanno inventate di tutte affinché il proletariato italiano non avesse alla sua testa un autentico partito comunista.
Prima col partito di Turati; poi col partito di Bordiga, Gramsci e Togliatti, all'inizio solidali tra di loro; successivamente, nel '68 e nel '77, creando una serie di gruppi e partiti sedicenti comunisti o comunisti marxisti-leninisti (di questi ultimi ne esistevano sei nel '67 e 21 nel '76); poi, dopo la liquidazione del PCI revisionista, con la fondazione del PRC trotzkista e del PdCI revisionista; infine, è cosa di questi giorni, organizzando una scissione a sinistra del PRC, tramite una corrente ufficialmente trotzkista, per dar luogo a un "nuovo partito comunista e rivoluzionario", e lanciando e pompando, anche elettoralmente, un imbroglione trotzkista di Ischia e il suo partito di famiglia cosiddetto "PCIML".
Tutto fa brodo, pur di mettere il bastone tra le ruote del PMLI per impedirgli di farsi conoscere e di legarsi alle masse operaie, ai fautori del socialismo sparsi in vari partiti e raggruppamenti e ai giovani rivoluzionari. Ma questa volta hanno fatto il conto senza l'oste. Il PMLI è ormai una realtà incancellabile, anche se ad arte è ferreamente oscurato dai media della destra e della "sinistra" del regime, ed è fermamente determinato ad andare fino in fondo sulla gloriosa via dell'Ottobre.
Prima o poi non potrà non incontrarsi con le avanguardie del proletariato rivoluzionario. Può darsi che sia il governo Prodi a farci questo regalo, perché per la sua stessa natura borghese e sostenitrice del capitalismo non è in grado di rimuovere il regime capitalista, neofascista, presidenzialista e federalista instaurato dal neoduce Berlusconi e dalla casa del fascio, e di fare una politica estera, interna, economica e sociale sostanzialmente diversa da quella della destra.
Non a caso già si parla da entrambe le coalizioni borghesi di accordi sulle principali questioni del Paese, che interessano la classe dominante borghese nel suo insieme, per sostenere lo scontro economico, finanziario e commerciale con gli altri paesi capitalisti e imperialisti. Chi ne faranno le spese, saranno il proletariato e le larghe masse lavoratrici, disoccupate, precarie, popolari, pensionate, femminili e giovanili, che però nella pratica, specie la parte più informata e combattiva, prenderanno coscienza che l'Italia è caduta dalla padella alla brace.
Ciò aprirà un nuovo spazio al PMLI, anche se i revisionisti e i trotzkisti cercheranno di occuparlo per evitare che scoppi la pentola. Lavorando sodo, con intelligenza tattica e applicando i tre elementi chiave, noi dobbiamo creare le condizioni affinché il proletariato dell'industria, dell'agricoltura e dei servizi capisca che la questione delle questioni non è quella di "moderare gli eccessi del capitalismo", come sostiene il rinnegato D'Alema, ma di combattere e di distruggere il capitalismo; non è quella di accontentarsi delle briciole del lauto banchetto della borghesia, ma di avere tutto ciò che oggi appartiene alla classe dominante borghese; non è quella di partecipare al governo della borghesia, ma di conquistare il potere politico e di realizzare il socialismo.
Mentre il nuovo "superpartes" del regime Bertinotti, pregustando le morbidezze della poltrona di presidente della Camera, non si vergogna di sostenere che "consideriamo giusto tenere un atteggiamento rispettoso e di dialogo con l'opposizione, non ci piace la demonizzazione dell'avversario, la categoria del nemico" ("La Stampa" del 16 aprile); noi dobbiamo invece ribadire con tutte le nostre forze, alto e forte, che non ci può essere alcun rispetto e dialogo con la casa del fascio e col neoduce Berlusconi e che essi sono dei nemici di classe.
Se non si demarcano le posizioni di classe e non si bollano i nemici di classe, alla fine chi ne guadagna è la classe dominante borghese, si annacqua la lotta di classe e si perpetua il dominio del capitalismo e lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo.
Non sarà facile far acquisire al proletariato la sua coscienza di classe, perduta gradualmente nel tempo a causa della decomunistizzazione, della deideologizzazione, delle illusioni elettorali, parlamentari, riformiste e pacifiste compiuta dalla borghesia e dai revisionisti. Eppure è quello che dobbiamo continuare a fare perché ci sia nel nostro Paese una svolta politica radicale e rivoluzionaria, e la lotta di classe compia un salto di qualità, incentrandosi sul combattimento rivoluzionario contro il capitalismo, il suo governo e le sue istituzioni, per l'Italia unita, rossa e socialista.
Non dobbiamo perdere la fiducia nel presente e nell'avvenire. Ce la possiamo fare, ce la dobbiamo fare. Dobbiamo aver fiducia in particolare verso le ragazze e i ragazzi, che nel voto di aprile si sono espressi a maggioranza contro la destra, e quasi un quarto, il 23,3% per l'esattezza, ha disertato le urne.
Il capitalismo e il neofascismo con il volto di Berlusconi non ha incontrato il loro favore, una gran parte di essi non tarderà molto a rigettare anche quello con il volto di Prodi. Quanto prima conosceranno il PMLI, tanto prima lo soppianteranno e scopriranno il fascino, l'importanza e la necessità del socialismo.
Facciamoci trovare pronti ad accoglierli e a indirizzarli verso l'Italia unita, rossa e socialista sotto le grandi bandiere dei Maestri e del PMLI che l'esemplare e amata compagna Lucia, pioniera e cofondatrice del PMLI, recentemente e prematuramente scomparsa e che ricordiamo con tanto rimpianto e con tanta gratitudine, teneva ben in alto e con fierezza nelle piazze.
Imparando da Lucia portiamo fino in fondo la lotta per costruire un grande, forte e radicato PMLI, per l'Italia unita, rossa e socialista!
Fautori del socialismo uniamoci nel PMLI per l'Italia unita, rossa e socialista!
La classe operaia impugni le bandiere dei Maestri e del PMLI e marci verso l'Italia unita, rossa e socialista!
Non diamo tregua al governo della "sinistra" del regime!
Coi maestri e il PMLI vinceremo!

19 aprile 2006