Dichiarazione del capo degli ispettori Onu
`IN IRAQ NON ABBIAMO TROVATO ARMI FUMANTI'
Confermata la falsità delle accuse americane

Il nuovo Hitler della Casa Bianca continua a ripetere che gli Usa hanno le prove del possesso di armi di distruzione di massa da parte di Saddam e a rafforzare il contingente americano attorno all'Iraq in preparazione dell'aggressione. Bush non ha però potuto smentire lo svedese Hans Blix, il capo degli ispettori dell'Onu al lavoro in Iraq dal novembre scorso, che il 9 gennaio ha dichiarato al Consiglio di sicurezza che i suoi collaboratori "non hanno trovato armi fumanti", da intendersi come prove concrete, negli oltre 120 impianti industriali e depositi finora controllati.
La relazione di Blix all'Onu sull'andamento delle ispezioni era prevista dalla risoluzione numero 1441 come momento di verifica in corso d'opera e come anticipazione del primo rapporto completo previsto per il 27 gennaio. Blix e il suo vice, l'egiziano Mohamed el Baradei direttore dell'Aiea, hanno anche smentito che i tubi di alluminio trovati nei giorni precedenti potessero essere usati per la produzione di uranio arricchito come accusavano Usa e Gran Bretagna; erano solo pezzi per la produzione di razzi. Una nuova dimostrazione della falsità delle accuse americane.
I due responsabili della missione Unmovic hanno inoltre sottolineato la necessità di continuare senza fretta e accuratamente il lavoro di ispezione dato che l'esame della voluminosa documentazione presentata l'8 dicembre dagli iracheni lascia molte domande senza risposta. Blix ha sostenuto che la relazione del 27 gennaio non sarà definitiva ma solo un aggiornamento del lavoro svolto che necessita di più tempo.
L'interlocutore iracheno della missione Unmovic, il generale Mohammed Amin, ha risposto manifestando la disponibilità del governo di Baghdad a "rispondere a ogni domanda che ci verrà posta affinché tutte le questioni siano chiarite e risolte".
Ciò non toglie comunque peso alle accuse di spionaggio rivolte dall'Iraq agli ispettori, accuse che dovrebbero essere formalizzate in una denuncia scritta che sarà consegnata a Blix sul comportamento di alcuni funzionari Onu che fanno domande non finalizzate al loro lavoro ma piuttosto alla raccolta di informazioni militari.
L'ambasciatore americano all'Onu Negroponte ha commentato le dichiarazioni di Blix affermando che l'appuntamento del 27 gennaio è "decisivo" mentre il portavoce della Casa Bianca, Ari Fleisher, ribadiva che "le armi di sterminio di massa esistono, ne siamo sicuri, il problema è che gli ispettori non le hanno viste perché sono nascoste". La stessa tesi sostenuta dal segretario di Stato americano, la "colomba" Colin Powell, che in una intervista affermava che gli Stati Uniti avevano fornito nei giorni precedenti agli ispettori delle informazioni dei servizi di spionaggio per metterli in grado di svolgere il loro lavoro "in modo più aggressivo". Una nuova bugia imperialista evidenziata tre giorni dopo da El Baradei che smentiva di aver ricevuto informazioni dagli Usa.
Nella discussione sull'interpretazione della scadenza del 27 gennaio sembra prevalere l'ipotesi dell'aggiornamento sul lavoro fatto su quella della data ultimativa, tanto che il 13 gennaio il portavoce Fleischer affermava che Bush voleva lasciare tutto il tempo necessario agli ispettori "senza scadenze prefissate". Nel gioco delle parti toccava all'inglese Blair fare la voce grossa ricordando che Saddam deve disarmare o sarà disarmato e deve decidersi a collaborare seriamente con l'Onu perché il dossier consegnato a dicembre "è falso". Dalla Gran Bretagna era appena partita la portaerei Ark Royal con la sua scorta alla volta del Golfo Persico.