Scognamiglio: ``Non siamo di serie B nell'Alleanza atlantica
L'ITALIA BOMBARDA LA
JUGOSLAVIA
Gli Amx e i Tornado tricolori contro strutture militari serbe. D'Alema ritiene normale
l'attacco
DUELLO SFIORATO
SULL'ADRIATICO TRA MIG SERBI E CACCIA ITALIANI
I BOMBARDIERI DI BELGRADO PUNTANO SULLA PUGLIA
Ormai è chiaro che chi ha finto di credere che l'Italia avesse un ruolo defilato e
differenziato rispetto agli altri paesi della Nato nell'aggressione imperialista alla
Serbia, chi ha finto di credere che l'Italia non fosse in guerra in prima linea, e si
limitasse solo a ``azioni difensive'' (leggi i vari Cossutta, i Manconi, i dissidenti
della sinistra diessina), lo hanno fatto per mettere in pace la loro sporca coscienza e
poter continuare a dare il loro scellerato sostegno e copertura al governo del rinnegato e
guerrafondaio D'Alema.
Ora però, a questi ipocriti e opportunisti incalliti, è caduta anche l'ultima foglia di
fico, l'ultimo alibi. Ora ufficialmente aerei tricolori stanno scaricando il loro carico
di bombe, di distruzione e morte in territorio jugoslavo. L'escalation militare del
coinvolgimento italiano ha portato il 14 aprile scorso due cacciabombardieri Amx,
appartenenti al 51° stormo di stanza a Istrana, l'aeroporto nei pressi di Treviso, e dei
Tornado Ids del 6° stormo di Ghedi (Brescia), per la ``prima volta'' a decollare dalle
rispettive basi non per operazioni ``difensive'' ma per partecipare attivamente ai
bombardamenti di ``obiettivi strategici'' in territorio jugoslavo, aggregati ad una
pattuglia di velivoli della Nato. I primi hanno scaricato svariate bombe a ``caduta
libera'' da 250 chilogrammi ciascuna su postazioni radar serbe, i secondi, in grado di
trasportare fino a 9.000 chili di bombe, invece hanno bombardato ``strutture militari'' in
Kosovo. Ma c'è da dire che ormai questo termine è molto vago e ampio, visto che i
bombardieri Nato etichettandoli come ``obiettivi militari'' stanno radendo al suolo tutti
i ponti jugoslavi, fabbriche di ogni tipo, ospedali, scuole, case, ripetitori tv. Il
giorno seguente, l'Italia ha addirittura triplicato il volume di fuoco facendo decollare
addirittura 6 Amx da Istrana (anche se 2 di questi erano impegnati in attività di
addestramento), a cui si sono aggiunti 2 Tornado partiti da Ghedi per volare insieme in
direzione del Kosovo. Sugli obiettivi di questo nuovo raid però il comando del 51°
stormo si è trincerato dietro un ``no comment'', ma non ha potuto fare a meno di
affermare compiaciuto che gli aerei sono tutti rientrati con ``missione compiuta''.
Lunedì 19 è stato reso noto che ormai sono 200 le missioni compiute dai 42 aerei
italiani a disposizione del comando Nato.
A dir poco provocatoria e arrogante è stata la risposta del guerrafondaio D'Alema per
giustificare il via libera del governo ai raid italiani. Fa rabbrividire la spocchia
sardonica con cui D'Alema da Bruxelles, rispondendo ai giornalisti al termine del
consiglio europeo dedicato alla crisi dei Balcani, ha affermato di ``non capire la
sorpresa'' suscitata dai raid perché ``questa è la guerra. Abbiamo preso un impegno
militare, non umanitario. E quando c'è la guerra ci si difende con le armi''. Anzi
D'Alema è stato tassativo nel difendere la partecipazione dei caccia italiani ai
bombardamenti. ``Noi siamo impegnati in un evento bellico e siamo anche in una posizione
molto esposta. Credo che nessuno possa pensare che le Forze armate italiane non difendono
i soldati e i civili italiani che operano nell'area. Se si chiede questo al mio governo...
venga un altro al mio posto. Finché ci sono io, neutralizzare chi ci bombarda è giusto.
Anzi è un dovere, una scelta obbligatoria''. Poi, ostentando i galloni di
``guerrafondaio'' e mettendo a tacere gli inoffensivi mugugni che provengono dalla sua
maggioranza, ha ribadito che l'Italia è sempre stata in prima linea nell'aggressione alla
Serbia, D'Alema: ``Non è vero che solo due aerei e solo oggi (il 14 aprile, ndr) siano
entrati in azione. Siamo in azione sin dall'inizio, solo che non c'era stata necessità di
far agire i bombardieri, avevano agito altri aerei. Gli aerei italiani erano entrati in
azione quando quelli jugoslavi erano entrati nello spazio aereo della Bosnia... E quando
la minaccia contro il contingente Nato italiano in Macedonia e in Albania è venuta da
terra. Aggiungo che quando i nostri aerei hanno scortato aerei Nato sono stati inquadrati
da radar e quindi puntati da postazioni missilistiche, hanno aperto il fuoco. E poi -
conclude ironico - che qualcuno si stupisca che durante un'azione bellica ci "siano
mitra e missili mi pare francamente...''. Per D'Alema insomma i raid italiani
rientrerebbero pienamente nei limiti fissati dal governo e cioè sarebbero conformi a quel
``principio di difesa integrata'' votata anche dal Parlamento. Una subdola e ipocrita
formulazione che si sta dilatando di giorno in giorno, tanto da far commentare alla
vicepresidente del Senato, Ersilia Salvato (la quale, però, tale mozione l'ha votata),
``ho l'impressione che a forza di allargare il concetto di difesa integrata, arriveremo a
sostenere che l'occupazione militare del Kosovo è un intervento difensivo''.
A D'Alema ha fatto eco il ministro della Difesa Scognamiglio che in un'intervista a la
Repubblica del 15 aprile riguardo alla qualità del coinvolgimento italiano ha
dichiarato: ``Il nostro non è affatto un ruolo di serie B, è pienamente operativo e
corrisponde esattamente alle esigenze del comando Nato. E non abbiamo richieste diverse''.
Anzi ha tenuto a precisare che ``L'operatività italiana nell'Alleanza atlantica è dal
punto di vista militare la maggiore dopo quella degli Stati Uniti'' e che tale
``operatività'' è stata ``identica a quella degli altri Paesi fin dall'inizio delle
operazioni. Non ci è mai venuta da parte della Nato una richiesta di attività differenti
di quelle che stiamo svolgendo dal primo minuto'' e precisa che se questa richiesta
arrivasse, ``nulla osterebbe a prendere in considerazione questa richiesta''.
Ma oltre ai raid ci sono altri inquietanti segnali dell'escalation del coinvolgimento
dell'Italia nella guerra. Secondo fonti militari non ufficiali, per ben 4 volte
dall'inizio dell'aggressione alla Jugoslavia Mig serbi che puntavano sulla Puglia, sono
stati intercettati sull'Adriatico da aerei della Nato. Addirittura il 9 aprile, nel corso
di uno di questi tentativi, dopo aver superato il muro di difesa della contraerea Nato,
due bombardieri Mig-29 avrebbero rischiato un duello aereo con Tornado italiani. Le due
squadriglie si sarebbero incrociate senza ``agganciarsi'' poi i Mig avrebbero invertito la
rotta rientrando alla base.
Ma ancora tutto questo non basta agli imbroglioni Cossutta, Manconi e alla ``sinistra''
diessina per rompere e far cadere il governo imperialista del guerrafondaio D'Alema. Pur
di rimanere attaccati alle poltrone governative e parlamentari vigliaccamente giustificano
e si rendono complici della folle politica del governo, spostando sempre più in là il
``limite'' della loro minaccia di far saltare l'esecutivo. Basta ricordare che Cossutta
era partito il 26 marzo dicendo ``ritireremo i nostri ministri se l'Italia verrà
coinvolta nella guerra'', la stessa minaccia l'aveva riproposta il 30 marzo se non fosse
stata accordata la ``tregua di Pasqua'', poi solo il 12 aprile aveva ``riminacciato'' che
``al primo colpo sparato dai nostri soldati contro i serbi, il governo cadrà''. E ora
dopo i raid, dopo i massacri sui profughi da parte della Nato è bastato che D'Alema gli
dicesse che i caccia tricolori hanno bombardato la Serbia per ``difendersi'' perché
Cossutta riconfermasse la sua permanenza nel governo e spostasse il suo ridicolo ``limite
invalicabile'' all'``intervento di terra''.
Occorre invece uscire al più presto da questa pericolosa e sciagurata avventura bellica.
E se vogliamo che l'Italia esca immediatamente dall'aggressione alla Serbia questo governo
guerrafondaio va spazzato via senza indugio. Che l'Italia esca immediatamente dalla Nato e
dalla Ue che le basi Nato e Usa siano cacciate dall'Italia.
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