Documento dell'Ufficio politico del PMLI
Abrogare la legge fascista Gasparri

Sotto il regime fascista di Mussolini quasi tutta l'informazione era asservita al fascismo, al governo e allo Stato fascisti. Sotto il regime neofascista di Berlusconi con la legge fascista Gasparri quasi tutta l'informazione e il monopolio televisivo sono in mano al nuovo Mussolini. Anche in questo campo si è così ritornati al ventennio nero. Ha vinto la destra borghese economica, finanziaria, istituzionale e mediatica. Ha perso la "sinistra" borghese economica, finanziaria, istituzionale e mediatica. E sono stati stracciati l'art. 21 della Costituzione e i principi di libertà e di democrazia democratici borghesi.
Lo "Stato di diritto", ossia l'organizzazione statale, istituzionale e giuridica borghese, ha ricevuto un altro colpo mortale, e scomparirà del tutto con l'approvazione delle controriforme costituzionali.
Se la "sinistra" borghese, inclusi gli intellettuali antifascisti, i revisionisti, i neorevisionisti e trotzkisti come Bertinotti, Cossutta e Diliberto, non avesse sottovalutato e accreditato Berlusconi, non avesse concorso a smantellare la prima Repubblica democratica borghese antifascista e a costruire la seconda repubblica neofascista, presidenzialista e federalista, e avesse avuto il coraggio di appellarsi alla piazza, certamente non saremmo arrivati a questo punto.
Non le è servita a niente l'esperienza storica della "sinistra" borghese che negli anni '20 non ostacolò la strada a Mussolini e anzi in un primo tempo collaborò con lui nel governo e nel parlamento.
Ora piange sul latte versato e ripone tutte le proprie speranze su Ciampi auspicando che non firmi la legge. Ma non si rende conto che l'attuale presidente della Repubblica è il nuovo Vittorio Emanuele III. Bisogna invece mobilitarsi per abrogarla mediante un referendum.
Rimane comunque aperto il problema del governo del neoduce Berlusconi. Se vogliamo veramente impedirgli di fare ulteriori danni in politica interna e estera, occorre che tutte le forze politiche, sociali, sindacali, culturali e religiose si uniscano per buttarlo giù ricorrendo alla piazza. Poi ognuno andrà per la sua strada. I marxisti-leninisti italiani proseguiranno la lotta di classe per guidare la classe operaia verso l'abbattimento del sistema capitalistico, la conquista del potere politico e l'instaurazione del socialismo.
Solo così finalmente le masse operaie, lavoratrici e popolari potranno godere della libertà, della democrazia, della giustizia sociale e del benessere che i vari governi della classe dominante borghese hanno sempre negato loro.
Coi maestri vinceremo!


L'Ufficio politico del PMLI


Firenze, 3 dicembre 2003