AGRIGENTO SULL'ORLO DEL BARATRO IN TUTTI I CAMPI
La "sinistra" e la destra sono incapaci di governare: ci vuole il PMLI
Qualche tempo fa dire "Agrigento" significava dire bellezza, arte. Oggi invece è valida l'equazione Agrigento=miseria e povertà.
Tra le 103 province d'Italia infatti quella della valle dei Templi si colloca in ultima posizione, con un Pil attestato alla bassa cifra di 16.539 miliardi di vecchie lire nel 1997. Tutto ciò è frutto di un meccanismo sbagliato di intendere la politica. In queste zone che non esito a definire disastrate, la politica viene intesa come "strumento per far carriera" e non come un servizio per la comunità, come non Marx ma un democratico qualsiasi potrebbe intendere.
Le grandi promesse fatte in campagna elettorale non sono state mantenute dal sindaco attuale, Aldo Piazza (Cdl), che nonostante fosse stato eletto con cifre da capogiro (circa il 76% delle preferenze), non ha migliorato per niente la situazione complessiva, segnalandosi tra l'altro per azioni vergognose dal punto di vista morale (come quella di dedicare una via al fucilatore di partigiani Giorgio Almirante). Anche in fatto di occupazione il regime ha fallito: con il 37,7% dei cittadini occupati legalmente, Girgenti si classifica penultima tra le province d'Italia, meglio solo di Crotone. Siamo a livelli africani dunque, ma questa affermazione non deve essere vista come un attacco all'Africa ma bensì come il risultato di una attenta analisi socio-economica. Quando, fine anni '70 inizio '80, c'era in Italia la moda delle cliniche private, Agrigento non faceva eccezione, col risultato di fornire ai poveri cittadini servizi ospedalieri scarsi e miserabili. E certamente non si può non far entrare nel discorso la mafia, che a parole viene odiata da tutti, ma nei fatti nessuno fa molto per sconfiggerla. Il presidente forzista della provincia di Agrigento Fontana (impegnato tra l'altro nella tornata elettorale di questi giorni) non è riuscito a realizzare uno dei progetti del suo programma: far diminuire l'emigrazione da Agrigento verso il Nord. Infatti il 18,3% dei cittadini che hanno compiuto 14 anni sono andati via dal loro paese negli ultimi 5 anni. Qualcosa vorrà pur dire.
Tra le tantissime cifre "da infarto" che potrei scrivere, basta citare la percentuale della disoccupazione giovanile, che supera ampiamente il 56% dei giovani. Tranne qualche eccezione, nella provincia di Agrigento non funziona nulla: le scuole non sono fatte assolutamente a misura di studente, e neanche il turismo riesce a decollare. è certo che a volte l'inventiva e la buona volontà dei cittadini riesce a sfornare ottime cose (come il palazzetto dello sport di Favara), ma senza un adeguato impegno della classe dirigente niente si può fare.
Certamente il "centro-destra" si è dimostrato incapace di governare la regione e la provincia, ma siamo sicuri che neanche il "centro-sinistra" farebbe di meglio. La parola d'ordine è una sola: Agrigento, provincia di 469.000 abitanti (dati del 2000) aspetta dalla politica un segnale forte, che solo un partito serio, sinceramente comunista e determinato come il PMLI può dare.
Un simpatizzante del PMLI - provincia di Agrigento